Capitolo quattro

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Bella's point of view

Il mattino a seguito della festa mi sveglio stranamente presto. Il sole filtra già attraverso le tapparelle e mi colpisce il viso. Sbadiglio. Leya mi dà le spalle e si lamenta sommessamente nel sonno. Forse sta avendo un incubo?

Allungo una mano per svegliarla e lo sguardo mi cade su una macchia di sangue sul letto.

Oh. Accidenti. Sono sicura di non essere io... e in effetti Leya sembra parecchio sofferente. Poverina. Le faccio una rapida carezza e scendo dal letto cercando di non svegliarla, dopodiché le prendo dei vestiti comodi e puliti e poi vado in cucina.

La mamma sta bevendo il tè mentre accarezza Yuuhi e le dà i biscottini. Cagnolina viziata.

- Buongiorno, tesoro - dice, sorpresa. - Come mai in piedi così presto?

- Buongiorno - replico, salutando anche la mia amica a quattro zampe. - Leya non sta molto bene e volevo portarle una tazza di tè.

Mia madre sorride ma non dice niente, anche se negli occhi verdi le leggo qualcosa come 'sei così premurosa'. Sbuffo sommessamente.

Il silenzio ci avvolge mentre aspetto che il tè sia pronto: l'unico suono udibile è il fruscio della coda di Yuuhi sul pavimento.

- Dopo farò colazione - asserisco, prima di versare il liquido dorato nella tazza. Do un bacio sulla guancia alla mamma e torno in camera. Il mio cane mi segue.

Leya si sta rigirando nel letto e la sua espressione è tutto fuorché rilassata.

- Ugh... - mugugna. Forse si sta svegliando. La scuoto delicatamente per una spalla.

- Leya... svegliati.

Non ci vuole molto perché i suoi splendidi occhi azzurri si aprano e una smorfia le arricci le labbra.

- ... Bella? Buongiorno...

- Buongiorno - bisbiglio. - Ho notato che non stavi tanto bene e ti ho portato una tazza di tè. Vuoi che ti prepari il bagno?

- Uh? - mi osserva con aria assonnata e vagamente dolorante, per poi serrare le palpebre con forza. - Oh no... mi dispiace un sacco...

- Non ti preoccupare - mormoro, allungando una mano per sfiorarle i capelli. - Sono cose che capitano. Ma è evidente che non stai bene... i crampi mattutini sono orribili.

Si tira a sedere e abbozza un sorriso tirato.

- Già. Ah... mi sento come se mi avessero tirato calci ovunque.

Poso dolcemente le labbra sulle sue, perché neanche certe scocciature vengono prima del nostro bacio del buongiorno. Lei ricambia lentamente, poi si alza con altrettanta lentezza e si appoggia a me. Le poggio una mano alla base della schiena e sfrego piano.

- Vuoi fare un bagno? - ripeto a bassa voce.

- No, grazie.

- Okay - bisbiglio, continuando questa sorta di massaggio. - Okay. Ti ho preparato dei vestiti puliti.

La sua fronte si posa contro la mia.

- Cos'ho fatto per meritarti... - sospira, strofinando il naso contro il mio. Mi bacia, dopodiché va in bagno.

Osservo il letto: non è messo male quanto pensassi, però neppure bene. Sarà meglio che me ne occupi subito, il sangue può essere un perfido ostacolo da debellare.

Mi affretto a rimuovere ogni parte sporca e mi carico il tutto in spalla.

- Bella? Cosa stai facendo? - mi chiede la mamma, mentre passo davanti alla cucina.

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