Leya's point of view
Il cielo è azzurro ma non limpido, quasi fosse lievemente di cattivo umore. Come me, d'altronde. Io cammino spedita lungo il marciapiede con i pugni serrati nelle tasche della felpa, un po' più che lievemente di cattivo umore.
Giunta al parco mi siedo sgraziatamente su una panchina, affondando i pugni nelle guance. Un uccello su un albero vicino non la smette di cinguettare in maniera estremamente irritante, costringendomi ad alzarmi e agitare una mano in direzione del ramo su cui è posato.
- Vuoi stare zitto?! Ho litigato con la mia ragazza, quindi se non ti dispiace vorrei stare da sola! In silenzio! - sbotto, inviperita. Sì, è così: ho litigato con Bella. La discussione è nata da qualcosa all'apparenza insignificante, che non riesco a ricordare, ed è rapidamente degenerata; entrambe ci siamo messe a gridare e credo di averla fatta piangere...
Ugh, sono una persona orribile...
Mi sento in colpa per aver esagerato, insomma, farla piangere? Però anch'io sono arrabbiata, accidenti. Siamo entrambe nel torto, non solo io.
Mi risiedo, imbronciata. L'uccello è volato via. Avrei bisogno di uno di quei brani struggenti che Dragan è così bravo a suonare per sbollire la rabbia, ma non ho delle cuffiette con me.
Il mio sguardo vaga distratto per il parco, senza soffermarsi su qualcosa in particolare. Starà ancora piangendo, Bella, con il volto affondato nel pelo di Yuuhi? Starà forzando un sorriso mentre Brooklyn le chiede perché pianga?
Scuoto la testa per scacciarne il pensiero, ma il rimorso non mi abbandona.
Non avrei dovuto, non avrei dovuto, non avrei dovuto...
Faccio per alzarmi, tuttavia ho un ripensamento e mi lascio ricadere. E sulla panchina resto a fissare il nulla, in compagnia dei miei pensieri.
Trascorre il tempo, non so quanto. Una goccia sul naso mi fa alzare lo sguardo: il cielo si è colmato di nuvoloni scuri e minacciosi. Io non mi muovo. Inizia a piovere, a diluviare. Permetto alla pioggia di scivolarmi addosso con indifferenza.
D'un tratto un tartufo scuro mi tocca un ginocchio. Abbasso il capo: appartiene a un cagnolone dalla coda arricciata, a me tutt'altro che sconosciuto.
- Haru! - esclama il suo padrone. - Oh. Leya?
- Akira - mormoro, mentre lui incastra il manico del suo ombrello arcobaleno sotto il braccio e riaggancia il guinzaglio al suo Akita.
- Che ci fai qui da sola, sotto la pioggia? E Bella?
Mi stringo nelle spalle e lui non insiste, bensì mi copre un poco col suo ombrello.
- Non voglio che ti ammali. Vieni a scaldarti. Per favore.
Annuisco debolmente, convinta dal suo tono gentile e l'apprensione nei suoi occhi, grandi e dolci come quelli di Haru, solo di colore dorato.
~~~
Entriamo in un bar.
- Stai tremando - osserva, preoccupato, togliendosi la felpa e invitandomi ad indossarla. Mi va giusto un po' grande, ma non eccessivamente. - Ti prendo qualcosa di caldo. Cosa desideri?
- Un tè va bene. Grazie - mormoro. Mi accomodo ad un tavolo, seguita da Haru, il quale mi appoggia il muso sulle gambe. Lo accarezzo dolcemente. - Hai un padrone davvero premuroso.
- Grazie, ma credo che chiunque farebbe lo stesso - ribatte indulgentemente Akira, sorridendo. In mano ha un vassoio con due tazze fumanti che poggia sul tavolo. È stato rapido.
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Juliet & Juliet 2
RomanceBella e Leya stanno finalmente insieme, ora che quest'ultima ha deciso di restare. E vissero felici e contente? Tra un rivale agguerrito, proposte speciali e un passato ancora non lasciato completamente alle spalle, il lieto fine si prospetta - non...