❀ Epilogo ❀

1K 98 65
                                    

Moodboard di fletcherssmile98

❀❀❀

Luke


«Allora, sei pronto per partire?», mi chiese Ashton mentre, mano nella mano, aspettavamo il treno che mi avrebbe portato a Cambridge, Massachusetts, dove sarebbe cominciata la mia avventura universitaria. Ero entrato all'MIT con il massimo dei voti - come volevasi dimostrare - e nonostante la paura, l'ansia data dal distacco da casa e la paranoia che Ashton avrebbe potuto lasciarmi a causa della lontananza mi ero buttato a capofitto in questa nuova esperienza, perché l'MIT era il mio sogno da sempre e sarebbe stato un peccato non viverlo appieno, paure ed ansie permettendo.

Ashton, ovviamente, era stato accettato alla Columbia - così come Calum, sorprendentemente - e mi aveva già promesso che mi sarebbe venuto a trovare ogni weekend, anche se a dirla tutta avrei preferito andare io a New York (perché, insomma, vuoi mettere Cambridge con New York?). Ma lui era stato inamovibile, più che altro perché avrebbe preso casa con Calum e voleva evitare battutacce di pessimo gusto. A me non sarebbe dispiaciuto vedere anche Calum, a dirla tutta. Nel corso dei mesi eravamo diventati quasi amici, visto e considerato che la storia tra lui e Marlene procedeva a gonfie vele. Non avrei mai pensato che le nostre vite potessero incrociarsi così; e se me l'avessero detto mesi fa, sarei scoppiato a ridere per l'assurdità di una cosa del genere. Beh, alla fine mi ero dovuto ricredere eccome.

«Sono emozionato», dissi in risposta ad Ashton, poggiando la mia testa sulla sua spalla, «E mi mancherai un sacco».

Ashton rise, avvolgendo le mie spalle con il suo braccio. Mi posò un bacio sulla testa. «Dai, settimana prossima ci rivediamo già. Riesci a resistere?».

Sospirai. «Mmh, credo di sì. Però voglio sentirti il più possibile, quindi tieni sempre il telefono a portata di mano», mi raccomandai, alzando la testa, «E poi... potresti avere bisogno di Skype, sai? Ho messo qualcosa di molto rosa e con molto pizzo in valigia e non vedo l'ora di mostrartelo», aggiunsi, sorridendo malizioso.

Ashton deglutì. «F-fai sul serio?».

Annuii, accarezzando il petto di Ashton. Lui fece scorrere gli occhi dalle pupille dilatate su di me. «Mai stato così serio in vita mia, amore».

«Cazzo. Ti va di fare un giro nei bagni prima che tu parta?», borbottò, guardandomi completamente rosso in viso.

Scoppiai a ridere ed Ashton mi guardò male. «Ashton, c'è mia madre a due passi da noi. E lo sai che crede che il sesso sia salutare ed è anche - stranamente e in modo molto inquietante - contenta che la nostra vita sessuale vada a gonfie vele, ma ti sembra il caso di sparire e tornare dopo ore, tutti e due stravolti, facendole capire che facciamo sesso in un luogo pubblico? Suvvia».

Ashton sbuffò. «Sei uno stronzo. Prima mi provochi, poi mi lasci a bocca asciutta!», si lamentò, facendomi ridere.

«Scusami, tesoro. Beh, potrai pur sempre punirmi quando ci vedremo settimana prossima», borbottai, facendogli un occhiolino a cui lui rispose deglutendo.

«Ti consiglio di smetterla prima che ti prenda e ti trascini in bagno con la forza», sibilò lui, a denti stretti.

Io alzai gli occhi al cielo, posandogli un bacio sul collo che lo fece rabbrividire. «Puoi sempre farlo, io non mi lamento».

Prima che Ashton potesse fare una mossa, però, una figura molto alta si stagliò davanti a noi, facendo sbuffare Ashton (che tra l'altro era ancora geloso di lui nonostante cercasse di non darlo a vedere) e sorridere me. Mi alzai per abbracciare Michael, il quale mi strinse forte - giusto per fare un dispetto ad Ashton. Tra i due era partita una sottospecie di competizione, e nonostante a me la cosa non mi piacesse, mi divertiva un sacco vederli farsi la guerra fredda a vicenda, erano davvero divertenti (e poi Ashton quando è geloso scopa meglio del solito, quindi ne avevo approfittato più di una volta).

Angel || LashtonWhere stories live. Discover now