Capitolo 9

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Quel pomeriggio si mise a piovere, fortunatamente smise dopo qualche minuto. Sebastian aveva passato tutto il pomeriggio in bagno e Belle lo sentiva emettere gemiti di dolore, di pura sofferenza. Nonostante tutto decise di non indagare, quando si alzò dalla scrivania aveva finito di disegnare e colorare una rosa rossa in un cespuglio.
Uscì dalla sua camera stando attenta a non farsi sentire da Sebastian, andò in cucina, prese un coltello ed uscì di casa lasciando la porta semiaperta.
Si mise ad osservare le rose rosse. Se il suo sangue le aiutava a non appassire voleva aiutarle.
Non avrebbe fatto sapere nulla a Sebastian.
Con l'acqua piovana si erano rinsecchite, prese il coltello e fece un piccolo taglio sull'indice sinistro lasciando che le gocce del suo sangue toccassero il terreno.
Dopo poco le rose si ripresero, qualcuna sbocciò addirittura. Lei pensò che fosse tutto abbastanza strano, ma si sarebbe informata. Nella biblioteca ci sarebbe stato qualcosa, che sarebbe stato in grado di spiegare quel che stava accadendo.
Senza fare il minimo rumore Belle rientrò.
Vide Sebastian uscire dal bagno.
«Stai bene?» gli chiese preoccupata.
Lui non rispose subito. Belle non se ne accorse ma lui vide alcuni dei suoi graffi sulle braccia sparire e cicatrizzarsi.
Lei si accorse che aveva nuovi tagli sul viso e si preoccupò.
«Belle cosa hai fatto?» chiese lui ad occhi chiusi cercando di nascondere la rabbia. La sua voce era ferma ma era evidente che era arrabbiato.
«I-io? Niente perché?» cercò di sorridere e nascondere il coltello dietro la schiena.
«Non ti avevo chiesto di stare alla larga dalle...»
«Sebastian basta ora, basta darmi ordini» lo interruppe.
Lui la guardò.
«Ne ho il diritto, vivi in casa mia... Cosa ci fai con un coltello?» domandò lui strappandoglielo di mano.
«Niente che possa interessarti» Sebastian prese la mano di Belle e vide il taglio sull'indice.
«Non farlo più...» le ordinò lui. Non voleva che Belle si facesse male per guarire le sue ferite, lei non sapeva che lui guariva grazie a lei e non voleva che lei lo sapesse.
«Fare cosa?»
«Non... non ti tagliare per farmi gua... per far riprendere i cespugli rinsecchiti okay?»
«E come fai a sapere che...»
«L'altra volta mi hai detto che le rose si erano riprese quando hai lasciato cadere il tuo sangue a terra... non farlo» borbottò lui fissandola negli occhi.
«Quindi mi credi...» esclamò lei confusa. Lui sospirò.
«No, senti Belle. Per favore smettila di farti del male per quelle stupide rose va bene? Non voglio che tu lo faccia un' altra volta»
«E per quale motivo?»
«Belle tu sei troppo testarda, sono solo delle rose» esclamò lui dirigendosi verso il bagno, Belle lo seguì.
«Rose del tuo giardino. Sei fissato con le rose, non ci tieni? Le lasci morire?» Sebastian pensò che Belle non sapeva proprio nulla, che non sapeva di cosa stava parlando.
«Smettiamo di parlare delle rose. Fatti disinfettare il dito» le afferrò la mano e versò dell'acqua ossigenata sul taglio, tamponò con dell' ovatta e le mise un cerotto.
«Non voglio che tu lo rifaccia» le ripeté prima di uscire dal bagno e dirigersi in cucina. Lei lo seguì.
«E cosa c'è che vuoi? Tu vuoi che io non faccia nulla... cosa posso fare allora? Dimmi, c'è qualcosa che non mi è impedito di fare?»
Sebastian pulì il coltello e poi si girò.
Non ti è impedito di baciarmi, pensò lui.
«Si c'è qualcosa che non ti è impedito di fare» disse lui con il suo tono di voce fermo.
«Ah si? E cosa?» lei incrociò le braccia e lo guardò, lui spostò lo sguardo sulle sue labbra poi ritornò a guardarla negli occhi.
«Stare in silenzio» la guardò con aria di sfida e si diresse al piano di sopra.
Lei rimase ferma, l'aveva spenta.
Lui si chiuse in camera sua.
Si tolse la maglia e si guardò allo specchio.
«Cosa fai?» sussurrò rivolto a Belle che naturalmente non poteva sentirlo «Non devi farlo...» e si rimise la maglia andando in cucina per cucinare la cena.
Belle si presentò al solito orario in sala da pranzo dove c'era un piatto di uova al tegamino con del pane ad aspettarla.
Mangiarono in silenzio. Quando ebbero finito Belle riordinò la tavola e si mise a lavare le stoviglie. Si annoiava e non sapeva cosa fare.
Si asciugò le mani e andò in salotto dove si sedette sul divano a guardare un po'di TV neanche si accorse quando si addormentò lasciandola accesa.
Sognò lei e suo padre, quando era piccola. Erano in Grecia, era bello. La sabbia bianca, il cielo azzurro e il mare blu pieno di pesci.

Ehi, mi è stato segnalato sulla bacheca del mio profilo che a volte Wattpad vi dice che io ho postato un nuovo capitolo ma poi non ve lo fa visualizzare, non vi preoccupate perché è colpa mia dato che mentre scrivo gli altri capitoli invece di salvarli li pubblico ma poi annullo subito la pubblicazione. Il fatto è che non mi sono ancora abituata alla nuova versione di Wattpad dove al posto del pulsante "salva" hanno messo "pubblica". Spero che questo capitolo vi sia piaciuto:) se ci sono alcuni errori non vi preoccupate perché quando avrò finito di scrivere tutta la storia e l'avrò pubblicata la revisionerò e migliorerò eventuali errori o avvenimenti

La bella e la bestia •||storia modernizzata||•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora