Capitolo 14

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Per non far offendere Sebastian Belle andò a farsi veramente una doccia.
Con l'acqua calda cercò di lavare via i brutti pensieri ma non era un trattamento efficace.
Tra tutti quei pensieri negativi però ce ne era uno positivo, Sebastian aveva iniziato a fidarsi di lei tanto da mostrarle una cosa che lui non avrebbe mostrato a nessuno se non a lei, si sentiva onorata anche se continuava a tenerle nascoste delle cose.
Forse era stato il fatto che lei lo aveva baciato che lo aveva spinto a fidarsi a tal punto da mostrarle una cosa che lui riteneva talmente importante e segreta da rinchiudere in una stanza della sua gigantesca villa e a proporle di superare la fase dell'accettazione insieme a lui, che in parte non era ancora riuscito a superare.
Fino ad ora non aveva dato alcun cenno di debolezza o nostalgia, evidentemente aveva imparato a soffrire in silenzio e mascherare il dolore con la freddezza e la rabbia. Forse ora Belle riusciva a capire il perché di tutte quelle volte che lui le aveva urlato contro, aveva bisogno di sfogarsi e non aveva avuto modo di farlo con qualcuno visto che era rimasto solo.
Un forte senso di compassione la assalí, Sebastian non aveva avuto nessuno con cui parlare, con cui sfogarsi, non aveva avuto più nessuno che si preoccupasse per lui, che gli stesse accanto dopo la morte dei suoi genitori; era incredibilmente solo... e gli esseri umani non sono fatti per restare soli.
Forse aveva accettato di far venire a vivere Belle a casa sua per sentirsi meno solo, per avere qualcuno con cui parlare, mangiare, passare le giornate in quella grande villa. Effettivamente, se Belle fosse stata nei panni di Sebastian si sarebbe sentita molto sola a svegliarsi ogni giorno da sola nella villa, pranzare da sola, vivere da sola... era come se nell'oceano ci fosse un solo pesce.
Non sarebbe stato confortante il fatto di essere l'unico a vivere li dentro.
Mentre rimurginava su questi pensieri, Belle uscì dalla docia, si avvolse nell'accappatoio e intrecciò l'asciugamani attorno i suoi capelli.
Intanto Sebastian non faceva altro che avere ripensamenti su quel che aveva fatto, forse avrebbe dovuto non rivelarle quel suo tallone d'Achille, forse avrebbe dovuto solo consolarla per la morte del padre senza aprirsi più di tanto... ma se voleva che lei lo amasse e spezzasse l'incantesimo avrebbe dovuto darle delle cose per aumentare l'attrazione che la ragazza provava nei suoi confronti, per trasformare quella semplice attrazione in amore che gli avrebbe permesso di spiegarle tutto.
Aveva cercato in quei giorni di avvicinarsi a lei ed era riuscito ad ottenere un bacio, per ottenere di più avrebbe solo dovuto impegnarsi ulteriormente e avvicinarsi ancora a lei, interessandosi al suo stato d'animo e altre cose che le avrebbe fatto piacere condividere con lui; a meno che non si fosse arrabbiata perché le aveva urlato contro che non poteva dirle quello che lei voleva sapere.
Si sedette sul letto con la testa tra le mani, poi si alzò e continuò a dipingere il suo quadro di fronte la finestra con pennellate di sfogo.
Intanto Belle si era asciugata e vestita, uscì dal bagno e andò in camera sua per finire di leggere Orgoglio e Pregiudizio.
Quando ebbe finito di leggere il libro erano le 19:33, scese giù, Sebastian aveva iniziato a cucinare.
Il ragazzo si voltò sentendo i passi di Belle alle sue spalle.
«Ceni questa sera?» le chiese sciacquandosi le mani e asciugandole con uno straccio.
Lei annuí.
«Belle, mi dispiace per oggi pomeriggio, ti prometto che quando sarà il momento ti dirò tutto...» disse lui avvicinandosi alla ragazza.
«Il momento, quale momento?» domandò lei incuriosita.
«Quando verrà lo saprai, non posso dirti altro, e se ti dico che non posso vuol dire che vorrei con tutto me stesso farlo ma qualcosa che non posso dirti me lo impedisce»
«Okay...» Belle si sedette su una sedia, stava cercando di essere meno pressante.
Cenarono insieme senza dirsi niente poi andarono in salotto a guardare la tv, lei si poggiò con la testa sulla spalla del ragazzo e dopo poco si addormentò.
Lui se ne accorse un po'tardi, quando il film che stavano vedendo era terminato, fece in modo di non svegliarla e la portò in camera sua, appena le rimboccò le coperte lei aprì leggermente gli occhi e gli sussurrò un grazie.
«Non c'è di che» mormorò Sebastian e si diresse verso la porta.
«Aspetta» disse lei sottovoce, lui si girò. «Scusami, sono stata troppo insistente oggi, sappi che apprezzo il fatto che ti sei aperto a me e mi hai mostrato una cosa importante» sorrise Belle con gli occhi socchiusi per la stanchezza.
«Mi fa piacere Belle, buona notte» si girò.
«Mi faresti compagnia questa notte?» chiese la ragazza che si stava per riaddormentare.
«Certo, arrivo subito» Sebastian sorrise e andò a mettersi dei pantaloncini e una maglietta, poi si infilò nel letto con Belle e la abbracciò.
I due si addormentarono.

Ehi, scusate se vi ho fatto aspettare tanto per questo capitolo ma a causa dell'esame che devk fare questo anno mi ero dimenticata di dover postare il continuo

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