Capitolo 11

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Quella mattina Belle era un misto di gioia e tristezza. Era felice di ricevere il padre, ma triste nel vederlo star male, col passare della settimana lui era peggiorato.
Lei e Sebastian fecero colazione, dopo si preparò e alle nove di mattina era già pronta, d'avanti il portone della villa, ad uscire.
Sebastian arrivò da lei dopo qualche minuto. Uscirono e presero la macchina in garage che si trovava sul retro.
«Non sapevo che tu avessi la patente» esclamò lei impaziente che mettesse in moto.
Il ragazzo fece partire l'auto,
«Già...» disse «Ci sono un po'di cose su di me che non sai» mormorò lui tra se e se.
«Hai detto qualcosa?» Belle non aveva sentito l'ultima parte.
«Oh nulla»
Il tragitto fu lungo e silenzioso. Ancora quel muro a dividerli.
Quando arrivarono Belle scese trasportando con se tutta l'ansia che si era creata stando in macchina.
Sebastian lo aveva notato e nonostante ce l'avesse ancora con la ragazza le sussurrò un «Andrà tutto bene».
Facile a dirsi, pensò lei e gli rivolse un sorriso di gratitudine.
Quando entrarono si diressero in camera di suo padre che stava sdraiato nel letto.
Sebastian si offrì di lasciarli soli ma lei disse che non c'era problema se anche lui stesse con loro visto tutti i favori e le possibilità che donava a lei e suo padre.
Belle pensò che in fondo era un bravo ragazzo, le offriva un tetto, oagava il centro per anziani e le cure per suo padre, offriva a Belle dei regali... lsi avrebbe dovuto sdebitarsi perché sennò si sarebbe sentita in colpa.
«Belle sei qui!» tossì il vecchio con la sua voce stanca.
«Si padre, come stai? Sei stanco?» chiese lei impaziente di ricevere risposte.
«Come ho già detto l'altra volta, sono stato meglio e si sono stanco. Ma non abbastanza per parlare con mia figlia e il nostro salvatore» disse rivolgendosi a Sebastian con un sorriso che venne ricambiato.
«Si figuri, non faccio nulla di ché...» balbettò il ragazzo a disagio. Non era abituato ai complimenti se non quelli rivolti ai suoi genitori defunti.
«Andiamo ragazzo non fare il modesto... ti devo la vita per quello che stai facendo per noi» borbottò il vecchio tossendo. La ragazza strinse la mano del padre che si riprese.
«Non si preoccupi» esclamò Sebastian con un sorriso. Belle lo vide e si rese conto di quanto altruista fosse stato nei confronti suoi e di suo padre.
Lei e suo padre restarono un bel po' a parlare, Sebastian si limitò a sedersi accanto a loro, ad ascoltare e ogni tanto a rispondere alle domande del padre della ragazza.
L'uomo non faceva molto durante il giorno, per lo più riposava visto che non stava tanto bene ultimamente.
Si era fatta ora di pranzo tra una chiacchiera e l'altra, Belle e Sebastian salutarono il vecchio e si infilarono nella macchina del ragazzo.
Lui accese la musica per spezzare l'imbarazzo che li divideva.
«Sebastian... grazie di tutto comunque... davvero io... io devo trovarmi un lavoro e ridarti indietr...»
«Belle no, non devi» lui ai girò un attimo a guardarla e i loro occhi si incrociarono.
«Invece si che devo» ribatté lei.
«No, non mi servono altri soldi oltre a quelli che ho già ereditato okay? Non devi preoccuparti» la ammonì lui e la ragazza stette in silenzio senza sapere come ribattere.
Belle preparò il pranzo e in silenzio i due mangiarono, poi lei andò a prendere l'album in camera sua, si mise sul divano e fece qualche schizzo del padre.
Sebastian passò di lì dando un' occhiata senza che la ragazza se ne accorgesse e andò il biblioteca a leggere.
Mentre disegnava lei continuava a pensare al lato altruista di Sebastian. Infondo non era veramente cattivo e lei si sentiva ingrata, litigavano di continuo. Intanto il cielo si scuriva sempre di più mentre minacciava di venire a piovere. Tra qualche mese avrebbe iniziato addirittura a nevicare siccome si stava avvicinando l'inverno. Le rose si sarebbero rovinate.
La ragazza vide Sebastian attraversare il salotto preoccupatissimo e affacciarsi alla finestra.
«Porca miseria...» sussurrò dimenticandosi della presenza della ragazza.
«Cosa c'è che non va?» domandò lei incuriosita.
«Nulla, è tutto okay. Vado a leggere in camera mia...» borbottò affrettando il passo verso la stanza con un libro in mano.
Chiuse a chiave la porta, preparò le bende e posizionò lo specchio in modo che fosse dritto, quel giorno sarebbe venuto decisamente a piovere visto i nuvoloni neri che attraversavano i cieli della città.
Belle continuava sempre ad incuriosirsi data la misteriosità del generoso ragazzo benestante.
Intanto iniziarono a scendere giù le prime goccioline di pioggia e la ragazza sentì Sebastian imprecare dalla sua stanza, si alzò dal divano lasciando il suo elaborato poggiato li sopra e si fiondò verso la camera del giovane bussando.
«Sebastian che succede?» chiese preoccupata.
Il ragazzo continuò ad imprecare coprendo le ferite e disinfettandole.
«Niente, va tutto bene» esclamò, un tuono squarciò il silenzio lasciato da Belle che elaborava la sua domanda e iniziò a diluviare.
Sul corpo di Sebastian continuavano a comparire tagli e ferite che cercava in ogni modo di disinfettare e bendare.
«Sicuro? Non mi pare che tu stia b..»
«Sicuro... Belle. Adesso per favore... allontanati dalla mia camera» imprecò e lei fece come gli disse senza una spiegazione.
«Ah, Belle, per favore cerca di coprire le rose rosse dalla pioggia» le chiese il ragazzo, lei diede il suo consenso e andò a cercare qualcosa per coprire le rose.
Mi spiegherà tutto a cena. Pensò lei, nei giorni in cui era stata a riposo aveva cercato di abituarsi a tutti quei misteri. Prese un impermeabile dal suo armadio, aprì la cerniera e corse a coprire le rose con esso per non farle bagnare dalla pioggia.

***

A cena Sebastian sembrava intenzionato a non presentarsi.
Belle andò a bussare alla sua porta chiedendogli cosa voleva mangiare ma lui disse che non aveva fame.
La verità era che l'acquazzone lo aveva ridotto malissimo, era pieno di tagli ovunque. Persino sul viso, se Belle lo avesse visto chissà cosa avrebbe potuto pensare, perciò decise di non farsi vedere da lei in quello stato. Avrebbe cenato un panino a mezzanotte, a quell'orario Belle era già nel suo letto, o almeno in camera sua.
Lei annuí e si preparò un semplice toast con formaggio e tacchino, poi andò a guardare la tv fino alle 21:34, dopo si rintanò in camera sua a disegnare. Quando si fu addormentata, verso le 23:47 Sebastian si preparò qualcosa da mangiare e maledisse Cassarah per avergli fatto una cosa del genere.

Ehi ehi ehii, chi è Cassarah? Cosa succederà il giorno dopo? Perché Sebastian si trova in quello stato? E perché tiene tanto alle rose? Lo scoprirete nei prossimi capitoli😉

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