Capitolo 1

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Belle era seduta accanto alla finestra a guardare il sole che sorgeva.
Non era riuscita proprio a prendere sonno quella notte sapendo che quel giorno avrebbero tolto a lei e al padre tutto ciò che gli restava: una casa.
Belle era una ragazza molto curiosa.
Il suo bel visino da diciassettenne era caratterizzato da due grandi occhi verdi, somigliavano a quelli di una cerva, i suoi capelli lisci castani erano legati in una coda alta. Osservava con ammirazione l' alba che tingeva di rosa il cielo, suo padre stava ancora dormendo.
Lui era un mercante, girava il mondo, acquistava merci singolari da territori favolosi per venderle al suo mercato, era un uomo anziano, sui sessanta anni, alto un metro e settanta, i suoi capelli ormai erano divenuti bianchi come se si fossero schiariti per via del sole che picchia al mercato, i suoi occhi marroni ricordano quelli di un vecchio San Bernardo, le sue sottili labbra erano quasi invisibili.
Le aveva parlato molte volte di sua madre. Era una donna bellissima, buona, metteva sempre gli altri al primo posto. Era felice quando aveva scoperto di avere in grembo una fantastica bambina che però sfortunatamente sarebbe cresciuta senza una madre.
Belle sentì una mano sulla sua spalla e quasi le venne un colpo, poi si voltò e vide suo padre.
Era in bancarotta. Questo Belle lo sapeva già da un po', ma il padre ce la metteva tutta per negare l'evidenza e cercare di guadagnare qualcosa in più.
Ormai era un vecchio, in bancarotta, che da un momento all'altro sarebbe potuto morire d'infarto, con una figlia troppo costosa da mantenere.
«Belle, mi spiace... oggi verranno a prendere i nostri mobili, ormai non posso più permettermi una casa. Potrei morire da un momento all'altro» esclamò il vecchio.
«Padre, per favore, non dire così. Ti porterò in un centro per anziani... li starai meglio, ti daranno delle medicine e tu starai meglio» la ragazza cercò di sorridere per rassicurare il padre che andasse tutto bene, ma era difficile visto che neanche lei ci credeva.
«Ho deciso che ti lascerò dal figlio dell' amico di un mio collega. È un ragazzo ricco, ha accettato. Dice che non gli cambia nulla se tu vai a vivere con lui dato che vive da solo. Voglio che tu sia al sicuro, si prenderà cura di te» borbottò il vecchio con la sua voce roca e stanca.
«Ma... papà e tu? Come farai? Dove andrai?» domandò nervosa la ragazza.
«Io andrò in un centro per anziani, come hai detto tu. Ormai sono vecchio. Ho già avuto un attacco di cuore e nulla può impedirne un altro...»
«No! Io non...» Belle cercò di opporsi ma l'anziano uomo la interruppe.
«Andrai da lui alle dieci di mattina. Riposati un poco, è l'alba e tu non hai chiuso occhio, non puoi presentarti così» impose suo padre.
«Cosí come?» la giovane andò allo specchio e si osservò, notò solo due occhiaie attorno ai suoi occhi.
«Sembri un vampiro con quelle occhiaie, riposati e starai meglio. Non accetto scuse» detto questo la ragazza andò in camera sua e chiuse a chiave.
Afferrò i pochi vestiti che aveva, i libri che erano perfino più numerosi dei vestiti, alcune foto di sua madre prima che morisse dando lei alla luce e il suo album con le matite colorate, dei pennelli e i tre acrilici color magenta, blu ciano e giallo cadmio. Buttò tutto dentro una valigia e si sdraiò sul letto, in pochi minuti si addormentò come un ghiro che va in letargo. Perché proprio questo sono i sogni, un piccolo letargo in cui ognuno si rifugia per scappare, anche solo per poco tempo, dalla dura e cruda realtà.

La bella e la bestia •||storia modernizzata||•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora