Secondo Capitolo

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Where are you now?

Atlantis

Under the sea, under the sea

Where are you now?

Another dream, 

the monsters running wild inside of me.

I'm faded.













Nel frattempo ...

Zedd, mago anziano del primo ordine, cui aveva ricevuto in giovane età i quattro elementi naturali, fissava con sguardo attento il Palladium - un artefatto che se dislocato dal suo corrispettivo posto, avrebbe condotto Atlantide alla caduta.- O almeno era ciò che narrava il mito.

Verità o leggenda,  meglio non sfidare la sorte.

Rivolse agli dei la sua consueta preghiera mattutina nel grande atrio della devozione poi, guardando come fosse malmessa la piccola statuetta "dal gran destino", si munì di strofinaccio per toglierne via la polvere.

Un mago come lui di alto rango in veste casalinga? Senz'altro l'idea faceva ridere, ma posso assicurarvi che il ruolo di Zeddicus Zu'l Zorander era molto più che spolverare "soprammobili".

Tanto per cominciare era stato l'unico dei tre maghi del primo ordine a essere scelto da Zeus, il re dell'Olimpo, per proteggere la dinastia dei discendenti dei suoi figli: Apollo, Artemide, Ares e Dioniso. Ai quali col tempo si erano uniti anche Atena ed Eros.

Semidei protetti da un mago?

Insensato direte voi, ma non per questo non fattibile. 

D'altronde si è sempre saputo che dietro una grande persona si cela sempre una grande guida, e il mago in questione aveva tutti i requisiti per essere la migliore.

Zedd era un vero e proprio insegnante di vita.Non si limitava ad appiccare il fuoco con un cenno di mano, o far cadere massi dal cielo con una formula magica. La sua cultura era infinita, viaggiava dalla teoria alla pratica in modo sovraumano aggiungendovi l'esperienza, che non era mai troppa.

Sotto i suoi consigli i piccoli semidei divenivano colti e saggi,  oltre che nobili combattenti. Imparavano a conoscere i loro poteri e a sfruttarli al meglio, a combattere con le spade come veri spadaccini proteggendosi l'un l'altro prevenendo il pericolo, perché come ripeteva sempre il vecchio mago«La prudenza non è mai troppa. »

La frase che ormai era stampata e marchiata nella memoria dei giovani allievi.

Poteva apparire "un vecchio raggrinzito" come lo chiamava Gally spesso con tono sprezzante altre giocoso, ma era soltanto apparenza. Le sue gambe alte, magre e vecchie non conoscevano limiti, erano ancora agili per fronteggiare gare di atletica.

Certamente non sarebbe arrivato ai primi posti ma a settant'anni superati si metteva ancora in gioco, e non era da tutti.

«Pulizie primaverili?» una voce fine con accenni di ironia parlò all'interno del grosso androne.

Zedd si voltò verso il ragazzo, il degno discendente di Apollo: i capelli color biondo dorato gli ricadevano sulla fronte pallida e liscia, la pelle candida brillava come se fosse continuamente riflessa dai raggi solari, gli occhi color miele rispecchiavano il suo animo gentile, e le labbra, sottili e rosee, erano curvate in un amaro sorriso.

«Ah Newt ... - salutò con un ampio sorriso, sorpreso che i suoi sensi non l'avessero avvertito dell'arrivo del ragazzo. Sarebbe potuto entrare chiunque e colpirlo alle spalle senza che se ne fosse accorto.

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