Mie bellissime lettrici, sono qui per scusarmi del mancato aggiornamento di ieri ma il capitolo non era terminato, spero davvero che vi piaccia perché in alcuni punti è stato difficile, per non parlare che è stato un periodo un po' bruttino per me...Detto tutto mi dilungo, spero soltanto di sentirvi in tanti . È un po' lento per i momenti FLUFF.Ho ascoltato "The power of love" di Gabrielle Aplin e la colonna sonora di Atlantis, soprattutto per le ultime scene. Vi adoro e ci sentiamo giù!:)
The power of love
a force from above, cleaning my soul.
Flame on burn desire
love with tongues of fire,
purge the soul...
Make love your goal...
Il vento, leggero, soffiava. Era l'inizio della dolce melodia del fruscio delle foglie;un sottofondo perfetto, che pareva riprodotto da un'orchestra di violinisti e arpisti, rendendo la scena ancora più memorabile e magica.
Il sole, con il suo splendore, stava sorgendo tra le montagne, seguito da un chiarore color paglierino frammisto all'arancio; come un faro teatrale teneva i raggi sui due amanti, il vento, suonava con gli alberi un'armoniosa composizione musicale, e loro, i protagonisti di quell'amore immenso, erano ancora stretti l'uno all'altro, nonostante la quiete, continuavano a stringersi, come per proteggersi.
Una brezza giocosa trastullava la chioma dorata di Newt, scompigliandogli i soffici capelli.
Le mani del semidio cadevano sulle braccia dell'ultimo arrivato, frenetiche, cercavano quelle di Thomas per intrecciarsi.Incuranti della folla, continuavano ad abbracciarsi, liberando sospiri di sollievo per essere salvi e insieme. Le braccia, cariche di energia, s'inseguivano, percorrendo il viso, la nuca e le spalle.
Con gli occhi chiusi, i due ragazzi respiravano il profumo dell'altro sulle proprie labbra, le lingue si univano in perfetta sintonia, e le orecchie non sentivano nient'altro se non i loro ansimi, mozzati dal desiderio di non lasciarsi.
Erano stati quei tocchi, quelle emozioni a far riemergere i ricordi.
D'un tratto, la vita che Thomas aveva sempre concepito come vuota e misera, si stava riempiendo come un vaso stipato da acqua;la mente, che era alla ricerca di ricordi precisi, si soffermò su una figura esile, familiare.
Un bambino biondo e dai tratti fanciulleschi -che lo rendevano ancora più giovane- lo chiamava "Tommy" correndo di qua e di là per farsi prendere; giocavano, guardavano le stelle sdraiati sull'erba l'uno a fianco all'altro, affrontavano i momenti difficili, tutto insieme.
Diversi ricordi parevano scorrergli davanti agli occhi, in ognuno c'era quel fanciullo, che sebbene non riusciva a vedere chiaramente in volto, sapeva perfettamente chi fosse; la tonalità dei capelli di un Dio, quel soprannome pronunciato così amorevolmente...
Poteva essere soltanto l'erede di Apollo, un amico che era cresciuto con lui, diventando poi il suo grande amore. E allora perché si erano trovati solo quando era arrivato ad Atlantide?
Probabilmente qualcosa li aveva divisi, un fatto importante e decisivo; Thomas si rattristò ipotizzando che potesse riaccadere, e senza accorgersene strinse Newt al suo petto in una stretta quasi soffocante, come per dire:"Non ti perderò di nuovo", come se stesse creando un'ampolla di cristallo attorno a loro per proteggersi, per salvarsi e restare uniti.
Si promise che avrebbe scoperto qualsiasi cosa avesse osato dividerli in passato, per poi distruggerla, assicurandosi che non sarebbe ritornata all'attacco.
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Figli Dell'Olimpo|Newtmas|
Fanfiction*La storia è SOSPESA, ferma al capitolo 12. Consiglio comunque di aggiungerla all'elenco, perché prima o poi sarà aggiornata.* TRATTO DALLA STORIA «Per quanto continueremo a ignorarci, a combattere le nostre emozioni?Per quanto dovrò dire di aver di...