Dodicesimo Capitolo

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WARNING:Carissime lettrici, vi chiedo scusa per aver aggiornato con giorni di ritardo ma spero che vi piaccia questo capitolo. C'è l'avvertimento perché  l'intero capitolo sarà incentrato sulla scena d'amore(non credevo possibile scrivere così tanto). Beh...Godetevi questo momento, non so se ce ne saranno altri.Spero che vi piaccia e...ci vediamo giù!











I'm not sure what this is gonna be

but with my eyes closed all I see is the

skyline, through the window...

The moon above you and the streets below,

hold my breath as you're moving in.

Taste your lips and feel your skin

when the time comes, baby don't run,

just kiss me slowly...



















Quando il cerimoniale giunse al termine, l'Oracolo abbandonò il tempio, gli ospiti tornarono nelle proprie case, e chi abitava all'istituto, rientrò per mangiare un piatto speciale, come sempre preparato da Frypan.

I "promessi sposi", invece, non vollero saperne di cibo né quant'altro, la preoccupazione per il giudizio degli dei aveva chiuso lo stomaco a entrambi, e poiché oltre all'ansia vigeva l'obbligo di non parlarsi, per tutto il tempo si erano soltanto scambiati innumerevoli sguardi, trattenendosi dalla voglia di saltarsi addosso e baciarsi freneticamente.

Da tre lunghi giorni i due non si rivolgevano la parola, né effusioni d'amore; Thomas sentiva sfiorare la follia, mentre Newt, che era poco più razionale del bruno, soccombeva il nervosismo. Suo malgrado, non ci sarebbe riuscito per molto.

Per evitare di commettere una pazzia, il semidio salì in camera, e con un groppo in gola, Thomas si impose di fare lo stesso.

Lontano dal vedersi sarebbe stato più facile per entrambi gestire le proprie emozioni. Non avrebbero lasciato che il desiderio avrebbe rovinato l'attesa, mandando tutto all'aria.

Finché la benedizione non sarebbe giunta, sarebbero stati costretti a vivere solo di sguardi, senza scambiarsi né baci, né carezze, e nemmeno volatili e superflue parole.

Una tortura, o meglio, una "pena di morte"; era così che Thomas l'aveva soprannominata in una conversazione con Zorander, affermando che stare lontano dal semidio era la condanna peggiore che potessero infliggergli.

Il saggio, di tutta riposta, gli aveva spiegato che quella sarebbe stata una delle tantissime prove d'amore che gli dei avrebbero posto ai due amanti nel corso degli anni, ma lo rincuorò, raccontandogli che vi erano state coppie che per il verdetto avevano atteso due anni, tradotto: settecentotrenta giorni senza parlarsi, né avere altri tipi di interazioni. Il ragazzo strabuzzò gli occhi, rischiando di strozzarsi con la saliva.

Era anche per quel timore, che senza interloquire, i due erano tornati nelle proprie stanze, ognuno con i propri pensieri.

Thomas si era lanciato a peso morto sul letto incurante di stropicciare l'abito elegante, Newt agitato, camminava avanti e indietro nella sua camera, rischiando di fare un fosso nel pavimento.

Il bruno provò a distrarsi, a liberare la mente, sperando che Orfeo sarebbe arrivato quanto prima;non trovando una comoda posizione che gli avrebbe facilitato il sonno, si tirò a sedere, liberò un soffio, e rivolse alla metà del letto vuota un'occhiata venata di tristezza.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 04, 2017 ⏰

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