Sesto Capitolo

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And I found love

where it wasn't supposed to be.

Right in front of me,

talk some sense to me...

I found Amber Run









Non credeva di averlo fatto per davvero. Infrangendo la regola che Teresa gli aveva annunciato, aveva già un primo rivale: Alby.

«Grandioso Thomas, sei qui da meno di un giorno e già ti vogliono morto.» ironico, rimproverò se stesso una volta chiusa la porta della sua stanza.

Tra un cruccio e l'altro non si era neanche accorto che tra le tante stradine e vicoli, era arrivato al cancello dell'istituto. Cosa che non sarebbe successa se avesse provato con un po' di senso logico.

Era impossibile definire con un aggettivo quel posto;ci si perdeva per ritrovarsi, ed era senz'altro una delle tante cose subdole che lo incuriosivano.

Guardando a destra e manca con sguardo furtivo, si era intrufolato nel grande istituto; aveva salito le scale come un lampo, liberando un sonoro sospiro per non aver incontrato nessuno, soprattutto l'anziano Zedd. Aveva corso con tanta energia, manco se avesse la morte alle calcagna.

Una volta rifugiato nella sua stanza, provò a regolarizzare il respiro.

Inspirò ed espirò più volte, trattenendo e rilasciando aria, muovendo anche le mani in gesti più lenti e calmi.

Si domandò se avesse fatto bene a difendere qualcuno che neanche conosceva, se fosse stato giusto schierarsi contro uno che si auto-definiva "Dio Bianco", e soprattutto, si chiese che cosa l'avesse spinto a istigare quello: l'atteggiamento scorbutico per un addestramento rigoroso e quasi violento, o per altro?

Non c'era nient'altro, prima di quel litigio neanche si conoscevano. Non poteva esserci nulla che gli facesse venire un moto di rabbia e mettersi contro quello più temuto, o si sbagliava?

Se fosse stato un ragazzo che voleva pensieri tranquilli, sicuramente sarebbe andato da lui a scusarsi, sperando in un perdono. Ma per quanto confuso, non era affatto pentito.

Perché si sarebbe dovuto chinare e perdere pudore per una persona che non gli ispirava fiducia?

«Che sia Dio Bianco o Dio Nero non mi importa, non ha nessun diritto di trattare gli altri come delle pezze.» canzonò giustiziere, quella frase sembrò più giustificare la sua azione, piuttosto che un vero e proprio pensiero da benefattore.

Avrebbe tenuto il punto, e soprattutto gli sarebbe stato alla larga; col tempo si sarebbe anche informato, soprattutto per carpire cosa stesse a significare "Dio Bianco", spazzando via la curiosità.

Di certo non era un semidio come Teresa, Chuck o quell'antipatico discendente di Apollo...già, quello che si era messo tra loro. Il ragazzo aveva evitato che la situazione degenerasse. Quello che l' aveva salvato per l' ennesima volta.

Avevano già avuto contatti, come quando gli aveva sfiorato il polso per farlo conoscere agli altri, e sebbene avesse sentito brividi , non erano stati forti come quelli scaturiti dalla mano calda del biondo sul suo petto. Nonostante indossasse la corazza spessa, il calore all'altezza del cuore gli era penetrato sotto i vestiti, fin dentro le ossa. E in quel momento, aveva cominciato a balenargli in mente un nome che non aveva mai sentito.

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