Ottavo Capitolo

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Now I'm falling for you

I hope you're falling for me 

And I'm falling so hard that I am head over heels 

And I hope you touch down before my feet hit the ground

I'm falling for you     

Now I hope you're falling for me...

Falling for you


Nessuno aveva notato il suo arrivo da semplice pivello, ma quando per tutto l'istituto si estese la notizia che un giovane ragazzo aveva liberato l'intera Atlantide dal terrore, tutti cominciarono a idolatrare Thomas.

Lo soffocarono con migliaia di domande, del tipo:come avesse fatto, se avesse avuto usato un trucco, e se la bestia era davvero spaventosa come si leggeva nei volumi degli antenati.

Si limitò dicendo che era stata soltanto fortuna, e in realtà lo credeva davvero; non si reputava capace di sconfiggere un Minotauro di quelle dimensioni.

Strinse le mani di centinaia di persone, sia gente dell'istituto-semidei e domestici-sia i cittadini che, riconoscenti, portavano lui dei doni, che pensò di dare a Darnell, giacché le finanze della sua famiglia stavano passando un brutto periodo.

I genitori del ragazzo furono quelli che trattennero Thomas più del dovuto; non sapevano in che lingua ringraziarlo, e ribadivano sull'impossibilitá che  fosse un semplice ragazzo, aveva un gran cuore, come minimo doveva essere un semidio, se non un Dio a tutti gli effetti.

Il pomeriggio trascorse velocemente, conobbe tanta gente e fu impossibile ricordare i nomi, provò a fare mente locale con quelli dell'istituto ma a parte quelli che sapeva da sempre, aveva difficoltà a rammentarli.

Quando venne sera, Chuck chiese a Zedd il permesso di festeggiare all'aperto, e giacché il vecchio saggio sarebbe stato restio, il piccoletto pensò bene di chiedere soltanto l'uscita di un gruppo: lui, Thomas, Teresa, Minho, Gally e Newt.

Un patto a cui stranamente Zeddicus accondiscese senza lamentarsi più di tanto.

Teresa stava stendendo una tela simile a quella da picnic, e sebbene ultimamente tra lei e Thomas non era scorso buon sangue, il ragazzo la stava aiutando. Gally stava appiccando un fuoco, come poteva essere altrimenti?

E Chuck faceva avanti e indietro dalla cucina al campo, portando le pietanze.

Minho sarebbe arrivato a momenti, si era allontanato dai ragazzi  dicendo che sarebbe tornato con un vino di una buona annata, che aveva nascosto in camera sua. Del discendete di Apollo...beh,  non c'era alcuna traccia.

«Dovrebbe esserci tutto.» sopraggiunse Chuck con una leggera corsetta, era andato avanti e indietro si e no quattro volte e già aveva l'affanno.

«Quando ti metterai a dieta, Chuck?Se ti vedesse Minho...sembri un prosciutto che corre.» a schernire il piccolo Eros fu Gally, Thomas era da poco lì ma già si era abituato ai battibecchi di quei due: amore e guerra, sempre in conflitto.

«Minho?» sbottò il ragazzino sbuffando e scostando il ciuffo che gli ricadeva al centro della fronte«Con quel che beve si sta giocando il fegato e anche le sue doti velociste.» controbatté, tenendo le braccia ad angolo in vita e in viso un'espressione corrucciata.

«Ah guarda...parli del diavolo » informò Teresa, indicando il discendente di Dioniso che arrivava da lontano. Da come camminava, non era lucido.

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