Capitolo 1

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"Yuuri, pensaci per favore. Anche se non sarò più io il tuo allenatore, vorrei che non ti ritirassi. Mi piacerebbe rincontrarti sulla pista di pattinaggio."

Le ultime parole che gli aveva detto Victor, nel salutarlo all'aeroporto, gli risuonavano ancora nella testa. Eppure erano passati mesi da allora. Mesi... quanti mesi? Yuuri li contò sulla punta delle dita, sospirando malinconico, disteso sul letto nella solitudine della sua stanza, e del suo cuore. Quattro mesi.

Si coprì gli occhi con un braccio. Victor gli mancava terribilmente. Gli mancavano la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi, perfino i suoi rimproveri. Ogni tanto se lo sognava, lo vedeva tendere le braccia verso di lui. Nessuno l'avrebbe più abbracciato allo stesso modo... Fece un profondo respiro. Avrebbe voluto smettere di continuare a rimuginare inutilmente su quanto accaduto. Ormai era andata così e tornare indietro era impossibile. Ogni giorno si ripeteva di aver fatto la scelta giusta. Non poteva tenere egoisticamente Victor legato a sé. Doveva lasciarlo libero, libero di tornare a pattinare, a calcare le scene da protagonista. Ed era anche, e soprattutto, per questo che aveva deciso di farsi da parte, di chiudere, di ritirarsi. Chissà se Victor aveva capito. Forse sì. Lui riusciva sempre a capirlo, a leggergli dentro. Per un momento, al termine della finale, quando si era ritrovato la medaglia d'argento al collo, aveva pensato di chiedergli di rimanere il suo coach ancora un altro anno, per vincere insieme quella medaglia d'oro che tanto avevano desiderato. Ma non lo fece. Le parole che avrebbe voluto dirgli si spensero sulle sue labbra, e ne uscì soltanto un sospirato "Grazie".

Non l'aveva più sentito, se non con qualche raro messaggio sul cellulare. Non aveva la forza di chiamarlo, di parlargli. Aveva sue notizie tramite la televisione ed il web. Era tornato a vincere, come era giusto che fosse, e di questo Yuuri ne era estremamente felice. Ma chissà come stava. Come trascorreva le ore libere lontane dalla pista di pattinaggio. Cosa provava... Sarebbe stato bello rivederlo, ma... ma un altro addio sarebbe stato troppo doloroso da affrontare.

Yuuri guardò distrattamente il cellulare ed i suoi occhi si soffermarono sulla data. La stagione in corso ormai per lui era finita, ma avrebbe sempre potuto cominciare a prepararsi per la prossima. Problema: non aveva più un allenatore. Si sedette sul bordo del letto, lo sguardo accigliato fisso sul telefono. Forse c'era qualcuno a cui poteva chiedere un aiuto. Tanto valeva tentare. Ormai non aveva più nulla da perdere.

§§§§§§§

Da quando era tornato a San Pietroburgo, Victor si allenava ore e ore ogni giorno, anche più di quanto non facesse in passato. Pattinare lo aiutava a non pensare, o meglio a pensare di meno, ed in qualche modo colmava il desolante vuoto che sentiva dentro.

Le lame scorrevano rapide sul ghiaccio, generando l'inconfondibile rumore che per un pattinatore è la musica più bella da ascoltare. Yakov, Mila, Yurio e gli altri presenti osservavano incantati Victor eseguire la sua ultima coreografia. Di quegli occhi, però, lui non sapeva cosa farsene. Non riusciva a sentirli. Gli unici che davvero avrebbe voluto addosso, non c'erano. Yuuri aveva preso la sua decisione, aveva deciso per entrambi, e questo Victor non riusciva ad accettarlo. Avrebbe dovuto dirglielo, quel giorno, dopo la finale del Gran Prix... Scosse la testa per scacciare il molesto ricordo che si era affacciato nella sua mente. Ma ormai aveva perso la concentrazione ed all'ultimo quadruplo atterrò male cadendo rovinosamente sul ghiaccio.

Un silenzio di sospensione calò tra i presenti. Nessuno aprì bocca, nemmeno Yakov, che rimase impietrito a bordo pista ad osservare ad occhi sgranati Victor che si rialzava e si muoveva verso l'uscita, testa bassa ed espressione cupa.



"Se il Cotoletto ti manca tanto, perchè non vai a riprendertelo?"

Yuri on Ice - Tutto quello che per noi si chiama amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora