Capitolo 4

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"Manca poco alla prima gara. Sei nervoso?" chiese Bernard, seduto sulla spiaggia, con gli occhi puntati verso il mare.

"Un po', forse..." confessò Yuuri, seduto al suo fianco, con le braccia a cingere le gambe strette al petto.

"Sappi che mi aspetto grandi cose da te." gli disse l'altro fiducioso, mettendogli una mano sulla spalla.

Yuuri si voltò a guardarlo. Il viso illuminato dal sole del tramonto. Gli occhi verdi screziati del rosso del cielo. I capelli mossi dalla lieve brezza marina. Indubbiamente Bernard aveva un gran fascino, e ne era fin troppo consapevole. Però se non altro si sapeva prendere in giro, e non era nemmeno un tipo permaloso, nonostante talora manifestasse una certa arroganza. Gli piaceva divertirsi, ma quando c'era da lavorare era rigoroso ed esigente. Con i rimproveri non ci andava per il sottile, ma riusciva ad essere comprensivo nei momenti opportuni. Yuuri doveva ammettere che nei mesi trascorsi insieme aveva imparato a conoscerlo ed aveva scoperto una persona diversa da quella che aveva immaginato a prima vista. Si era creata tra loro una buona intesa. Nonostante le divergenze, andavano d'accordo, benchè il loro rapporto avesse un andamento altalenante. E questo per via del fatto che Yuuri si ostinava a mantenere una distanza e Bernard cercasse costantemente di ridurla, lasciandosi andare con lui a confidenze anche piuttosto private. Gli aveva perfino raccontato del periodo buio successivo al suo ritiro dal pattinaggio, durante il quale, nonostante la giovane età, ebbe un crollo emotivo talmente forte che i suoi cari temettero cadesse in depressione.

Yuuri tornò a guardare davanti a sé.

"Non ti deluderò." affermò con voce ferma, alzandosi.

Anche Bernard si rimise in piedi e con uno slancio improvviso abbracciò il ragazzo. Yuuri rimase paralizzato nella sua stretta, le braccia lungo i fianchi e gli occhi sgranati. Copiose lacrime iniziarono a rigare il suo viso. Bernard se ne accorse e si scostò da lui, allentando la presa. Venne spinto malamente indietro, con una tale forza che quasi rischiò di cadere. Gli occhi furenti che aveva puntati addosso lo turbarono profondamente. Non gli sembrava di aver fatto nulla di male. Il suo gesto voleva essere solo un incoraggiamento, un segno di affetto. Perchè quella reazione? Aveva notato che Yuuri rifuggiva qualsiasi contatto fisico troppo ravvicinato, e questo non solo con lui. Ma aveva imputato tale comportamento al suo carattere schivo. Tuttavia non era imbarazzo quello che leggeva sul suo viso, bensì una gran rabbia, ed un profondo dolore. Lo osservò allontanarsi di corsa. Non riuscì a seguirlo. E rimase da solo sulla spiaggia, continuando invano ad interrogarsi sul perchè di quanto accaduto.



Yuuri rientrò a casa sconvolto. Corse nella sua stanza e si chiuse dentro. Il respiro pesante. Il viso bagnato dalle lacrime. I pugni stretti. Se ne stava in piedi, al centro della stanza. Era arrabbiato. Triste. Confuso. Perchè Bernard l'aveva abbracciato in quel modo? Perchè l'aveva fatto? Come aveva potuto? Quel gesto, così spontaneo, sincero, aveva fatto riemergere prepotentemente in lui ricordi mai sopiti. Quell'abbraccio, gli aveva fatto male. Male dentro. La barriera che a fatica aveva eretto intorno a sé aveva scricchiolato pericolosamente. Non avrebbe mai permesso a Bernard di infrangerla, anche se lui pareva non desiderare altro.

Il giovane si rannicchiò ai piedi del letto. Pensò a Victor. Ancora una volta. Pensò a quanto era felice quando poteva rifugiarsi nel suo di abbraccio. Quell'abbraccio era l'unico che voleva.

Perchè?, si continuava a ripetere.

E quel perchè ne racchiudeva tanti altri, troppi forse per potervi trovare una risposta.



Bernard fece ritorno a casa Katsuki a ora di cena. Trovò Yuuri che stava aiutando i suoi a preparare la tavola. Lo salutò, per catturare la sua attenzione, per capire come si sentisse, e ricevette in cambio soltanto uno sguardo freddo e distaccato. Davvero non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo. E da solo non sarebbe venuto a capo di nulla. Doveva per forza rivolgersi a qualcuno vicino a Yuuri, qualcuno che lo conoscesse bene. Minako poteva essere la persona giusta. Bernard le si avvicinò e le chiese sottovoce di parlare un attimo in privato. Lei di risposta lo fissò ad occhi sgranati. La sua espressione ricordava quella delle protagoniste dei manga, quando con gli occhi a forma di cuore guardano il ragazzo di cui sono innamorate. Minako aveva un debole per Bernard, e non lo nascondeva. Uscirono insieme di casa.

Yuri on Ice - Tutto quello che per noi si chiama amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora