Capitolo 16

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Il fastidioso suono della sveglia costrinse Yuuri ad aprire gli occhi. Le braccia di Victor gli cingevano l'addome. Sentiva il suo respiro sulla nuca. Sorrise ripensando alla notte appena trascorsa.

"Victor..." lo chiamò piano. Gli dispiaceva svegliarlo, ma doveva farlo.

Victor mugolò muovendosi appena e socchiuse le palpebre. Yuuri, se pur a malincuore, si sciolse dal suo abbraccio scivolando sul letto.

"Dove pensi si andare?" gli chiese il russo, afferrandolo per un polso e tirandolo a sé, per rubare alle sue labbra l'ennesimo bacio.

"Victor... la gara!" gli ricordò Yuuri, cominciando ad agitarsi.

Victor scoppiò a ridere.

"Lo so... lo so..." affermò, mettendosi seduto.

Yuuri si alzò e si rivestì di fretta.

"Devi tornare da lui?" lo provocò Victor.

"Devo tornare nella mia stanza." precisò il ragazzo "E poi, gli voglio parlare. Cerca di capire. Bernard ha fatto davvero molto per me in questi mesi.".

"Lo capisco. Tranquillo." ammise l'altro.

"Però sono lo stesso geloso." aggiunse poi, con una punta di fastidio nella voce.

"Non devi, e lo sai... smettila di prendermi in giro."

Si scambiarono un ultimo intenso sguardo. Poi Yuuri si voltò e raggiunse la porta. Ma prima che potesse aprirla, Victor lo chiamò.

"Yuuri, aspetta un attimo!"

Il giovane si girò lentamente.

"Che c'è?" domandò curioso.

"Ti ricordi che cosa avevo detto riguardo agli anelli, la sera in cui ce li siamo scambiati?"

Yuuri rimuginò un momento. Fece mente locale. Rammentava bene quella sera, ma non capiva a cosa si riferisse di preciso Victor. Probabilmente non alle raccomandazioni riguardo alla gara. No... non si trattava di quello. Pensa e ripensa, gli venne in mente qualcosa. Il malinteso riguardo al loro presunto matrimonio, scatenato da Phichit, e la risposta di Victor, che sottolineò che quelli erano anelli di fidanzamento perchè il matrimonio ci sarebbe stato dopo la medaglia d'oro che lui, Yuuri, avrebbe dovuto vincere al Gran Prix. Era dunque di quello che Victor stava parlando? Yuuri lo guardò in attesa di una conferma.

"Hai capito, Yuuri?" lo apostrofò il russo, con un accattivante sorriso "Anche quella era una promessa. Se vincerai la medaglia d'oro, la manterrò. Ma non credere che ti renderò le cose facili.".

"Allora ci vediamo sulla pista, Victor." rispose il ragazzo, illuminati i suoi occhi da un rinnovato entusiasmo.

"A dopo, Yuuri." gli fece eco Victor.

Yuuri uscì infine dalla camera. A passi lenti percorse il breve tratto di corridoio che lo separava dalla stanza che divideva con il suo coach. Si fermò davanti alla porta, accorgendosi che non era chiusa ma appena accostata. Bernard lo stava aspettando... Fece un profondo respiro e poi entrò.

"Sono qui..." si annunciò timidamente.

Bernard si stava abbottonando la camicia e senza nemmeno guardarlo in faccia gli disse:

"Ah, Yuuri... Lo sai che non è una buona idea fare sesso prima di una gara importante?".

Yuuri trasalì. Il suo viso passò da un bianco cereo ad un rosso accesso. Se avesse avuto in mano un badile, avrebbe cominciato a scavare una fossa per nascondersi.

Yuri on Ice - Tutto quello che per noi si chiama amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora