Capitolo 6

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"E quell'anello, da dove salta fuori?" chiese Bernard non appena Yuuri ebbe concluso l'allenamento mattutino sulla pista del Salt Lake City Sports Complex.

"E' un porta fortuna." rispose l'interrogato, evitando lo sguardo del suo interlocutore per non sentirsi in imbarazzo. Aveva la sensazione che Bernard sapesse benissimo cosa rappresentasse il suo anello, e chi altro ne indossasse uno uguale, ma come al solito si divertiva a stuzzicarlo.

"Non male. Ne vorrei uno anch'io." insistette provocatorio il francese, beccandosi di risposta una tagliente occhiataccia.

"Ah, Yuuri, alle volte non hai proprio senso dell'umorismo!" concluse in tono apertamente ironico.

"Ne hai abbastanza tu per tutti e due." ribattè prontamente Yuuri, chiudendo la questione.



Dopo lo Short Program, Yuuri era in testa alla classifica, e di conseguenza per il libero sarebbe sceso in pista per ultimo. Quando la gara del singolo maschile ebbe inizio, il giovane cercò di staccarsi totalmente dal mondo circostante, come era solito fare in simili situazioni. Assistere alle performance degli altri sarebbe stato causa di inutile ansia. Meglio isolarsi da possibili distrazioni e raccogliere tutta la concentrazione necessaria.

Yuuri se ne stava nella zona di riscaldamento insieme al suo coach, quando degli strani movimenti tutto intorno catturarono la sua attenzione. Notò alcuni pattinatori e dei membri dello staff farsi incontro a qualcuno. Si voltò e...

"Ehi, Yuuri!"

Victor lo stava salutando agitando la mano in aria. Yuuri lo fissò ad occhi sgranati e, non appena la folla che l'aveva circondato si diradò, si mosse verso di lui, seguito a ruota da Bernard, il cui sguardo era tutt'altro che amichevole.

"Cosa ci fai qui, Victor?" domandò il ragazzo, piacevolmente stupito.

"Volevo augurarti in bocca al lupo per la gara." ammise il diretto interessato.

Yuuri stava per rispondere, ma Bernard lo anticipò.

"Non ci siamo mai presentati a dovere." disse il francese con falsa cordialità, allungando una mano verso il campione russo "Bernard Morou. Piacere di conoscerti, Victor Nikiforov."

"Piacere mio, Bernard." gli rispose Victor, stringendogli la mano.

Il penultimo atleta stava completando la sua esibizione. Yuuri venne richiamato a bordo pista.

"Devo andare." disse a malincuore guardando Victor.

"Io sarò tra il pubblico." gli assicurò lui "Sappi che non ti toglierò gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.".

Quella frase racchiudeva un messaggio che soltanto loro due potevano capire. Era uno dei tanti ricordi che appartenevano a loro, ed a loro soltanto. Si salutarono con un sorriso, e fu in quel preciso momento che Victor notò la fedina dorata al dito di Yuuri. Avrebbe tanto voluto prenderlo per mano e portarlo via con sé. Ma non poteva farlo. Si allontanò da solo e si sedette tra il pubblico. Osservò con attenzione Yuuri che si portava al centro della pista. Aveva i capelli tirati indietro, come sua abitudine quando doveva esibirsi, ed indossava un costume che metteva in risalto l'eleganza del suo fisico. La parte superiore era bianca screziata di nero, con un arabesco dorato disposto trasversalmente, il tutto completato da pantaloni e guanti neri. Victor accostò il proprio anello alle labbra e lo baciò, ed un attimo dopo vide Yuuri ripetere il medesimo gesto. La musica prese il via. Le note erano quelle di "Hope and Legacy" di Jo Hisaishi.

Nessuno tra gli spettatori osava fare il minimo rumore. Erano tutti stregati dalla performance del pattinatore nipponico. Emanava un tale fascino che era impossibile non venirne rapiti. Qualcuno addirittura si commosse per via della struggente dolcezza di alcuni passaggi. Victor stesso sentì le lacrime salirgli agli occhi. Ad ogni salto sussultava, tanto si sentiva coinvolto. Qualche incertezza in una combinazione, ma nulla di grave fortunatamente. Una sbavatura in una trottola, recuperata in tempo. L'ultimo salto doveva essere un quadruplo Flip. Victor trattenne il respiro mentre Yuuri lo eseguiva, e riprese fiato soltanto quando glielo vide completare alla perfezione. Si alzò in piedi per applaudirlo, come buona parte del pubblico. Poi controllò l'orologio e, se pur controvoglia, si avviò all'uscita.

Yuri on Ice - Tutto quello che per noi si chiama amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora