CAPITOLO 19

311 41 28
                                    

-Hei ragazzo- dico ad Andrea, prendendo la sella di Mystic -Sei qui da dieci giorni e devi ancora imparare a pulire i finimenti in modo decente?-
-Cosa c'è che non va oggi?- chiede sbuffando e avvicinandosi a me.
-Nulla, è perfetta. Volevo solo continuare il rituale della frase del giorno!- gli faccio una linguaccia. Andrea ride e poi inizia a farmi il solletico, che io soffro terribilmente.
-B.basta ti scon.scongiuro!- rido forte. Andrea finalmente mi lascia andare e torna alla sua carriola, ancora divertito.
In questi giorni abbiamo imparato a sopportarci a vicenda e ora siamo anche amici. I primi giorni ho sempre tenuto la guardia alta con lui, ma poi mi son resa conto che la sua è solo una strategia per piacere ai ragazzi "importanti" e che in realtà non farebbe del male nemmeno a una mosca.
-Cosa farete oggi?- mi chiede.
-Maurizio sta preparando un percorso di 100cm. È da un po' che non salto così tanto, ultimamente ci siamo concentrati solo sugli 80, il che non mi dispiace certo in vista della gara, ma mi manca volare così in alto- rispondo, guardando i meravigliosi occhi di Mystic e pettinandole la criniera.
-Valeria posso...posso chiederti un favore?-
-Certo-
-Chiederesti a Maurizio il permesso per farmi montare un cavallo?-
Rimango a bocca aperta... Ma non era lui quello che "non aveva tempo da perdere in mezzo ai cavalli"?
-Va bene! Quindi alla fine non è tutto tempo perso quello passato qui-
-Diciamo che...ho imparato ad apprezzare questi animali- risponde, ma il suo sguardo è sfuggente come quello di chi nasconde qualcosa.
-Io vado. Ti aspetto di là- gli dico. Aiutandomi con la scaletta, monto su Mystic  e mi avvio verso il campo coperto. Oggi il tempo è veramente orribile: piove ininterrottamente da questa mattina e il vento soffia talmente forte che sembra voler portare via tutto con sé.
Vedo Maria entrare a sedersi sulla piccola panchina all'angolo del campo. Mi saluta con la mano e io ricambio con un sorriso. Poco dopo anche Andrea si accomoda accanto a lei insieme a Greg. Probabilmente è arrivato da poco, prima Andrea era da solo.
Maurizio dà inizio al riscaldamento e io  e Mystic facciamo tutto ciò che dice. Trotto, mezze volte, circoli e diagonali ormai sono uno scherzo per noi, ma comunque necessari.
Dopo qualche giro di galoppo a entrambe le mani, Maurizio mi nostra il percorso da fare. Sto per spronare Mystic, quando un lampo illumina tutto il campo e sulla porta compare una figura nera. Mystic Magic si alza sui posteriori e io mi aggrappo forte al suo collo.
-Shhh, buona principessa. Stai buona!- le dico quando ritorna su quattro zampe. Dalla panchina Greg ride, mentre Maria e Andrea mi guardano preoccupati. Maurizio invece si avvicina a noi e posa la mano sul collo della grigia, poi mi guarda in modo strano e indica l'entrata. Appena la vedo, sento lo stomaco girare e scendo velocemente dalla sella.
-Maurizio ti prego mandala via- lo imploro, ma lui non si muove. Non può fare nulla. Mi avvicino alla donna sulla porta. È vestita con abiti sporchi e consumati, i capelli arruffati. Ha le spalle ricurve e la pelle è pallida. Quando mi vede andarle incontro inizia a camminare nella mia mia direzione e allunga la mano per prendere la mia.
-Non mi toccare- le dico, spostandomi velocemente -Vai via Cristal-
-Non mi abbracci? Oggi è il mio compleanno. Ho ufficialmente trentacinque anni!- esclama barcollando.
-Ma non ti vergogni? Sei appena uscita dal carcere e già sei fatta di droga-
-Solo qualche grammo, anzi dovresti prenderne un po' anche tu. Cosa ci fai qui? Andiamo a fumare-
-Cristal vai via!- quasi grido, ma lei non mi ascolta e continua ad avvicinarsi. Apre le braccia per invitarmi a buttarmici dentro ma io, ormai con le lacrime, la spingo via. Non so come faccia a restare in piedi, ma alza un dito e dice:-Non ti permetto di trattarmi così! Io sono...-
-Tu non sei nessuno!!!- le urlo.
Cristal  alza una mano con rabbia e la scaglia contro la mia guancia. La sento pulsare forte, mentre le lacrime scorrono ancora più di prima.
-Ma come si permette!- urla Maurizio -Esca da qui immediatamente!!!-
La donna ride compiaciuta, poi si allontana fischiettando qualcosa.
-Stai bene?- mi chiede l'uomo abbracciandomi. Mi butto fra le sue braccia e continuo a singhiozzare. Maurizio mi accarezza dolcemente i capelli e mi lascia sfogare. Dopo qualche minuto, quando finalmente i battiti ritornano regolari, vado ad abbracciare Mystic e rimonto in sella, determinata a completare il percorso. Purtroppo però non va affatto bene: sbaglio tutte le distanze e abbattiamo la maggior parte delle barriere. Maurizio non dice nulla, mi lascia provare ugualmente e gliene sono grata.
-Scusa Mystic. La prossima volta andrà meglio, vedrai. Non è colpa tua, il problema sono io- mormoro alla grigia, che ha fatto il massimo per saltare correttamente nonostante i miei errori. Mystic Magic si volta a guardarmi e poi nitrisce leggermente.
Maria si avvicina lentamente a noi.
-Se vuoi posso pensare io a lei- mi propone. Ci penso su un attimo, ma poi accetto, consapevole che ho bisogno di stare un po' da sola. Annuisco con il capo alla ragazza e smonto da Mystic.
Inizio a correre verso la scuderia e mi rifugio in un box.
Il suo box.
Sky mi osserva curioso, ma io gli lascio solo una leggere carezza sulla stella bianca e mi rifugio nell'angolo. Tiro fuori il cellulare dal gilet e compongo il numero.
-Pronto, Valeria?-
-Mamma- sussurro, cercando di trattenere le lacrime, anche se invano.
-Tesoro cos'è successo? Perché piangi?-
-È venuta Cristal...qui al circolo ippico-
-Cosa ha fatto Cristal?!- chiede irata.
-Mamma lei mi ha...mi ha tirato uno schiaffo- le parole mi si bloccano in gola. Il ricordo di quello che è successo pochi minuti fa è doloroso, così come a mia guancia.
-Io...io la denuncio quella donna!!!- esclama iniziando anche lei a piangere -Dove sei? Stai bene? Vengo a prenderti subito-
-No. No mamma, non ce n'è bisogno, sto bene ora. Davvero. Appena finisco a qui al maneggio torno a casa, stai tranquilla-
-Sei sicura? Guarda che vengo lì in due minuti se...
-Lo so mamma. Grazie, ma preferisco stare ancora un po' qui-
-D'accordo, però chiamami subito se torna-
-Va bene. A dopo... Ti voglio bene-
-Anche io tesoro, tantissimo-
Chiudo la chiamata e mi sento molto più tranquilla ora che ho parlato con mia madre.
Night Diamond è rimasto fermo per tutto il tempo ad osservarmi.
-Ciao peste!- lo saluto. Il puledro si avvicina e si stende vicino a me, posando la testa sulle mie gambe. Inizio ad accarezzarlo dolcemente sulla guancia, poi intorno agli occhi e sulla stella. Mentre mi soffermo ad osservare quel particolare, mi viene in mente una canzone che adoravo da piccola e che mia mamma mi cantava sempre.  Eppure sentire di Elisa. La sera riuscivo ad addormentarmi solo se la ascoltavo mentre osservavo il cielo stellato, e spesso la canto ancora. Selezioni la base musicale sul cellulare e inizio a cantarla dolcemente a Sky.

My Night DiamondDove le storie prendono vita. Scoprilo ora