Capitolo 1 - Principiante/Amatore Parte 4

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Non appena la chiave ruotò nella serratura, i due ragazzi furono invasi da un senso di sicurezza, sentendo il cigolio del cardine metallico della porta che si stava aprendo.

L'interno della stanza era fatto di legno e somigliava a quelle stanze che si potrebbero trovare nel videogioco Skyrim; tutto ciò dava alla camera un aspetto abbastanza scadente.

La stanza era piccola e ad ogni passo si potevano sentire dei cigolii provenire dal pavimento. C'erano anche un tavolo e alcune sedie sistemate agli angoli, ma non sembravano di buona qualità.

Per quanto riguardava le altre cose, c'erano solo un letto e una finestra; quella camera era davvero molto semplice, all'interno.

Dopo che i ragazzi furono entrati nella stanza, chiudendo a chiave la porta, si tolsero entrambi il cappuccio.

Il ragazzo che indossava una T-shirt, dei jeans, delle scarpe da ginnastica e aveva i capelli arruffati, era Sora.

La ragazza con lunghi capelli bianchi e disordinati che le coprivano gli occhi rossi, magra e con indosso un'uniforme alla marinara era Shiro.

Sora si tolse di dosso il mantello preso in prestito in precedenza, che indossava per coprire i suoi vestiti troppo vistosi in un mondo come quello, e si buttò sull'unico letto nella stanza, con un'aria alquanto sollevata.

Dopo aver estratto dalla tasca il cellulare, il ragazzo controllò la lista degli obiettivi che aveva pianificato in precedenza.

" [Obiettivo]: trovare una sistemazione – [Completato] – possiamo finalmente dirlo adesso, vero?"

" ... Uh, sì... penso che lo possiamo dire."

Dopo aver ricevuto quella conferma, il ragazzo sentì che il suo animo veniva invaso da una enorme sensazione di sollievo.

"Ahhhhh, sono così stanco, ahhhhh..."

Aveva deciso in precedenza che non avrebbe mai pronunciato quelle parole, finchè l'obiettivo non fosse stato davvero raggiunto.

Dopodiché, sentendo di non riuscire più a trattenersi, Sora iniziò a lamentarsi di quanto fosse difficile la situazione in cui erano finiti.

"Non esiste niente di [chiaramente impossibile] come questo mondo... Non riesco a credere che al primo contatto che abbiamo avuto dopo tanto col mondo esterno, abbiamo dovuto camminare così a lungo."

Dopo essersi tolta il mantello, rivelando sotto di esso un'uniforme alla marinara stropicciata, la ragazza aprì la finestra per ammirare il panorama.

Dalla finestra era a malapena visibile il dirupo sul quale erano atterrati poco prima.

"... Per gli esseri umani, finchè c'è forza di volontà, si può fare ogni cosa."

"Giusto, se non c'è motivazione allora non si riuscirà a fare niente... Queste parole descrivono perfettamente la nostra situazione attuale, eh... "

Anche se quella era un'interpretazione davvero pessimistica, Shiro annuì concordando col fratello.

"Sinceramente, ero quasi certo che le mie gambe fossero diventate troppo deboli dopo essere stati degli hikikomori per così tanto tempo, quindi non mi sarei mai aspettato che saremmo riusciti a camminare così a lungo."

"... Forse ... la ragione è... che controlliamo i mouse ... con entrambi i piedi?"

"Oh, giusto! Quindi è vero quando si dice che 'se si padroneggia completamente un'abilità, migliora anche tutto il resto'! "

"... Non è ... quello che in realtà intendevo ... volevo dire che ..."

Quel divertente dialogo sembrava essere giunto ad una conclusione, dato che gli occhi di Shiro stavano iniziando a chiudersi.

La sorellina, che stava vacillando come se fosse sul punto di svenire, cadde sul letto su cui già si trovava Sora.

Nonostante non ne mostrasse traccia sul volto, la stanchezza della ragazza era ben percepibile dal suo respiro affannoso.

Quella però era sicuramente una reazione normale. Poteva anche essere un genio, ma restava pur sempre una ragazzina di undici anni.

Duellare in una partita di Scacchi dopo cinque notti in bianco sarebbe bastato a mettere al tappeto qualsiasi altra persona.

Anche Sora si sentiva esausto e si fece un po' da parte per far spazio alla sorella, dato che si era messo proprio al centro del letto. Anche solo il fatto che la ragazza avesse percorso tutta quella strada senza lamentarsi minimamente era davvero da elogiare, in quanto Sora aveva deciso in precedenza che non avrebbero dovuto proferire la minima lamentela.

"Hai lavorato davvero duramente. Sei stata grande sorellina, sei un orgoglio per tuo fratello."

Sora pronunciò quelle parole accarezzando la testa della sorellina, come se volesse pettinarle i capelli.

"... Uh. 'Trovare un posto in cui dormire' ... di sicuro ... è un obiettivo completato."

" Ahhh, sicuramente. Sai che mi ero veramente preoccupato prima, non sapendo cosa ci sarebbe successo, quando siamo stati attaccati da quei ladri."

Con quelle parole, Sora ripensò a qualche ora prima, ovvero al momento in cui entrambi i ragazzi stavano vagando senza meta, subito dopo essere finiti in quel mondo.

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