Capitolo 1 - Principiante/Amatore Parte 3

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Nonostante la situazione all'interno della taverna fosse davvero movimentata a causa della partita accesa che si stava tenendo al tavolo centrale, le due persone si avviarono normalmente verso il bancone.

Dopo averlo raggiunto, il ragazzo incappucciato tirò fuori dalla borsa il portafogli che aveva appena vinto e, dopo aver preso le monete al suo interno, domandò con calma:

"Vorrei una stanza per due persone. Un solo letto è sufficiente. Quante notti posso permettermi di pagare con questi soldi?"

La persona dietro il bancone, che aveva l'aria di essere il capo, dette una rapida occhiata e, dopo un momento di esitazione rispose:

"... Bastano per una notte con tre pasti."

A quel punto, dopo aver sentito quella risposta il ragazzo incappucciato fece una risata, poi continuò a parlare, con gli occhi che erano sempre coperti dal cappuccio.

"Ah aah, forse non ci siamo capiti. Dopo aver camminato ininterrottamente per cinque notti, sono sul punto di morire per la fatica. Siamo entrambi davvero esausti, quindi potresti dirmi in fretta [Quante notti possiamo permetterci]?"

"Cosa?"

"Capisco che sembriamo davvero due persone di campagna che non conoscono il reale valore dei soldi, quindi posso accettare il fatto che tu stia cercando di alzare il prezzo. Ma se vuoi davvero mentire, ti consiglierei almeno di fare attenzione allo sguardo che fai e al tono che usi, okay?"

Il ragazzo pronunciò quelle parole ridendo e sembrava che i suoi occhi venissero attraversati da un bagliore brillante mentre parlava.

Quello sguardo stava facendo sudare nervosamente il capo, che rispose mordendosi le labbra:

"... Tsk. Allora due notti."

"Vedi, stai mentendo di nuovo... allora, limitiamoci ad accordarci con questo compromesso, ci farai restare dieci notti con tutti i relativi pasti."

"Ma cosa?! Che razza di compromesso sarebbe quello!? Allora, bene... tre notti coi pasti, sei davvero impertinente!"

"Ah, quindi la metti così, eh? Allora fammi uno sconto, cinque notti coi pasti inclusi."

"Ma che?"

"Stai cercando di ingannare i tuoi clienti cercando di privarli di tutto ciò che possiedono, in modo da riempirti le tasche di soldi che poi sicuramente sprecherai, dico bene?"

"Cosa? Aspetta, che vorresti dire?"

"Inoltre sarai anche il proprietario della taverna, ma non sei il proprietario della locanda, giusto? Dovrei segnalare il tuo comportamento a qualche tuo superiore?"

Il ragazzo aveva mantenuto un sorriso sul volto fin dall'inizio della conversazione.

Il capo invece, dopo aver affrontato quel ragazzo che non mostrava scrupoli nel negoziare con lui, adesso riusciva soltanto a rispondere con un'espressione imbarazzata e tesa.

"Ragazzino, il modo in cui ti esprimi mostra chiaramente che hai esperienza, ma sei anche inaspettatamente senza pietà, eh... Bene, ho capito, quattro notti pasti inclusi, che te ne pare?"

"Perfetto, grazie dell'ospitalità!"

Continuando a mantenere il sorriso stampato in faccia, il ragazzo prese le chiavi della stanza dalla mano dell'uomo.

"La stanza si trova in fondo al corridoio del terzo piano. Che nome... devo registrare?"

Il ragazzo incappucciato rispose al capo, che stava attendendo con impazienza tenendo la penna sospesa sulla pagina del registro.

"Uh... Va bene se lasci lo spazio del nome vuoto."

Sora fece volteggiare le chiavi intorno al dito, poi fece una carezza sulla testa della sorellina, che stava ancora ammirando estasiata le fasi decisive della partita in corso al tavolo centrale.

"Hai visto, ho finito di negoziare, potremo stare qui quattro notti. Dovresti essere molto riconoscente al tuo onii-sama ... ma che stai facendo?"

Shiro continuava a fissare quella Stephen...qualcosa, la ragazza che poco prima l'uomo barbuto aveva presentato ai ragazzi.

Quella ragazza mostrava sul volto un'espressione davvero preoccupata, che senza dubbio faceva pensare a tutti che non avrebbe avuto la minima speranza di vittoria.

"Quella ragazza... perderà."

"Molto probabile. E allora?"

Continuando a mostrare in quel modo le sue emozioni senza celarle, anche se quella ragazza avesse avuto una minima possibilità di vittoria, non sarebbe riuscita lo stesso a sfruttarla.

Forse le cose stavano proprio come aveva detto l'uomo barbuto, i discendenti della famiglia reale erano tutti davvero stupidi.

Proprio mentre questo pensiero stava prendendo forma nella mente di Sora, il ragazzo notò qualcosa.

"Ah!"

Poi, dopo aver finalmente capito il vero significato delle parole della sorella, non potè fare altro che sospirare per la rassegnazione.

"Wow, quindi è questo che intendevi... E' davvero preoccupante..."

"... Sì."

Shiro annuì in risposta al fratello sospirante, mentre continuava a esaminare la ragazza dai capelli neri.

"Accidenti... I metodi utilizzati per imbrogliare in questo mondo sono veramente incredibili. Non vorrei mai trovarmi a dover affrontare avversari di quel genere... "

"... Nii, dovresti vergognarti ..."

Sendendo il tono provocatorio della sorella, Sora si fece improvvisamente serio e ribattè:

"Hey, non essere ridicola. Non conta quanto un trucco sia ingegnoso, dipende tutto dal modo in cui viene messo in atto"

"... Nii, tu riusciresti... a batterla?"

"Ma questo è un mondo veramente pieno di fantasia, eh... non c'è il minimo senso della realtà qui, ma nonostante ciò entrambi stiamo mantenendo uno stato d'animo rilassato e tranquillo... Forse la ragione è che abbiamo già giocato a troppi giochi?"

Sora non aveva risposto alla domanda della sorella, ma l'aveva evitata pronunciando quelle parole che riguardavano un argomento diverso, mentre si dirigeva verso il terzo piano dell'edificio.

Shiro a quel punto si scusò dicendo: "... In realtà, ti ho fatto... una domanda stupida."

Di certo, per 『 』, il fallimento era qualcosa di impensabile.

Dopidichè Sora, dopo essersi avvicinato alle spalle di Steph...qualcosa, per qualche ragione si rivolse alla ragazza dai capelli rossi e, dopo aver pensato tra sé per qualche attimo, le sussurrò qualcosa all'orecchio.

"... Oh, avanti... non ti sei ancora accorta che ti sta imbrogliando?"

"Eh?"

La ragazza, che aveva i capelli di un rosso acceso in contrasto con l'azzurro degli occhi rotondi, improvvisamente si guardò intorno.

Nonostante si fosse accorto che la ragazza lo stava guardando, nel tentativo di capire chi fosse quella figura misteriosa che l'aveva appena avvisata... Sora non aggiunse altro e proseguì, dirigendosi verso la porta della sua stanza.

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