Parte 15

1.3K 137 51
                                    

Assassino.
Ecco come lo definivano dopo che anche Camille era morta a causa sua.
Era andato in quel college per cambiare aria, per cambiare vita e per diventare una persona nuova.

Aveva cercato di non farsi amici, inizialmente, ma poi aveva conosciuto Raphael. Aveva cercato di allontanarlo, ma poi la solitudine aveva iniziato a farsi sentire, così aveva deciso che qualche amico non gli avrebbe fatto male.

"Solo per avere compagnia." Si era detto.
Tutto girava nel verso giusto, poi però L. aveva rivelato tutto il suo passato rovinando il suo lavoro.
A Magnus sembrava di essere tornato indietro nel tempo, di essere tornato a casa sua, tutti avevano ripreso a guardarlo male, gli lanciavano occhiate -mentre credevano che lui non li vedesse- e bisbigliavano tra di loro.
Si, tutti conoscevano il suo passato, tutti lo evitavano e Magnus non aveva un altro college in cui scappare.

Gli unici che non fecero una piega furono i suoi amici, come se lo sapessero già da tempo.
Gli era sembrata un po' strana la loro reazione, lui ne aveva parlato solo con Raphael di Camille, di Will, del suo passato in generale, quindi non potevano sapere nulla gli altri.
Però andava bene così, perché gli erano rimasti comunque accanto.

Magnus si avvicinò alla porta della sala da box e si sorprese nel sentire qualcuno che si esercitava.
Non erano in molti quelli che andavano lì a quell'ora di sera e Magnus sperava di riuscire a sfogarsi in santa pace.
Però no. Evidentemente non era la sua giornata.

"Senti ho bisogno di sfogarmi da solo, quindi devi anda-" appena mise piede nella palestra le parole gli morirono in gola.
Alec lo guardò puntando i suoi occhi blu in quelli di Magnus.
"Non ho intenzione di andarmene." Disse solamente mentre tornava a tirare pugni al sacco da box.

Magnus osservò il corpo di Alec e pensò che avrebbe dato qualsiasi cosa per stringerlo ancora una volta al suo, sopratutto in quel momento.
Ripensò alla prima volta che lo aveva baciato, si ricordò di aver desiderato che quel momento non finisse mai.

Sono un fottuto idiota! Pensò mentre si avvicinava al più piccolo.
Aveva una voglia matta di abbracciarlo, di farsi cullare da lui, di farsi proteggere, di farsi amare... E soprattutto di farsi perdonare.
Voleva fargli capire che quella scommessa era una scusa, che lui ci teneva davvero a loro.

"Metti che io venga qui" iniziò "e ti dica 'ciao'. Tu che faresti?"
Alec si girò verso Magnus e fermò il sacco da box con una mano. "Potrei anche decidere di non andarmene." Disse alzando un sopracciglio.
"Bene." Rispose Magnus "e se poi ti dicessi che mi dispiace?"
"Direi che non mi basta."
"E se dicessi che mi manchi?"
"Non basta." Ripeté Alec abbassando lo sguardo sulle sue mani e iniziando a torturarsele una con l'altra.

"E se ti dicessi che quella scommessa è stata solo una scusa. se ti dicessi che ho fatto apposta a farmi sentire da Jonathan mentre ne parlavo, così che lui lo riferisse a L. solo per fartelo scoprire. Se ti dicessi che ho solo cercato di allontanarti per paura di quello che saremmo potuti diventare. che io tengo maledettamente a te e che solo tu puoi aiutarmi in questa situazione. Che solo le tue labbra riescono a farmi stare bene. Se ti dicessi che ho bisogno di te. Che ogni tuo sorriso mi fa battere forte il cuore e che non riesco a togliere il colore dei tuoi occhi dalla mia mente. Se ti dicessi che ti amo. Cosa diresti?"

Alec alzò lo sguardo e sorrise tra le lacrime che fino ad allora aveva cercato di nascondere.
"Ti direi di baciarmi, idiota!"
Magnus sorrise "allora credo proprio che, prima o poi, verrò a farti questo discorso." Disse ammiccando e facendo per andarsene.
Alec fece una risata soffocata e poi afferrò il viso del più grande tra le mani facendo scontrare le loro labbra.

Dio se gli erano mancati i suoi baci, i suoi baci veri.
Quello era diverso da quelli precedenti: era dolce, sapeva di lacrime, di perdono e di amore, sopratutto di amore.

"Dillo ancora" fece Alec tra un bacio e L'altro. E Magnus sapeva bene a cosa si riferisse.
"Ti amo." Disse infatti.
Alec sorrise e spinse il corpo dall'altro contro al sacco da box che però si spostò facendoli ruzzolare a terra.

Però non si mossero, a loro andava bene qualsiasi luogo, l'importante era starci assieme.
Alec si sistemò meglio sul corpo del più grande e riprese a baciarlo assaporando ogni secondo, mentre uno strano senso di colpa gli riempiva lo stomaco.
Non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di aver sbagliato tutto.

~

Tessa prese un lungo respiro e poi bussò alla porta.
Non sapeva esattamente cosa dire, non era mai stata un'amica 'intima' di Raphael, però lo conosceva abbastanza da credere che non avrebbe mai fatto una cosa del genere.
Evidentemente si sbagliava.
"Chiunque può tradire chiunque." Diceva uno dei suoi libri e Tessa non era d'accordo, inizialmente, ma ora iniziavano a venirle dei dubbi.

Raphael aprì la porta con il solito broncio.
Non era uno che sorrideva molto, a parte che con Magnus, e Tessa trovava questa cosa irritante.

"Tessa... A che devo l'onore?" La ragazza lo spinse nella stanza senza molte cerimonie e si chiuse la porta alle spalle.
"Onore... Qualcosa che evidentemente tu non possiedi." Le sopracciglia di Raphael scattarono verso l'altro. "Scusa che intendi?"
"Come hai potuto fare questo a Magnus? Lui si fidava di te!"
"Mi sono perso, scusa. Cosa avrei fatto a Magnus?"
"Sai bene di cosa parlo!"

Raphael osservò la ragazza per qualche secondo "sicura di non essere ubriaca?" Disse poi.
"Sei serio? Non sei nella posizione di poter scherzare."
"Seriamente. Sei impazzita?"
"Hai passato tu tutte le informazioni sul passato di Magnus a L!" Urlò alla fine Tessa. "Gli hai parlato di Will! Di Camille! Persino dell'incidente con la madre!" A quel punto l'espressione di Raphael si indurì ancora di più "come puoi dire una cosa simile!" Urlò "tu sai bene che non lo farei mai!" Continuò poi stringendo i pugni per la rabbia.
"Ah no? Però il numero è il tuo."
"Non è possibile... Fammi vedere."
La ragazza prese il cellulare dalla tasca e gli mostrò il numero.
"Tessa questo non è più il mio numero." Disse dopo qualche secondo scuotendo la testa. "Lo avevo dato via."
"Come? A chi lo avevi dato?"
Tessa vide Raphael sbiancare d'un colpo. "A Magnus" rispose con un filo di voce.

Malec || SecretsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora