Capitolo 2

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Il sangue mi si gela nelle vene non appena Colin si ferma davanti a me, sicuramente sarà venuto a conoscenza della lite di poco fa. Il viso squadrato di mio fratello è a pochi centimetri dalla mia fronte, la grossa vena che ha sul collo pulsa facendo crescere in me ancora di più l'ansia .

《Emma, mi hanno riferito quello che hai fatto oggi. Non ricordi più le buone maniere, come ti è venuto in mente di insultare una tua coetana ed in più mi  hanno anche detto che stavi per metterle le mani addosso》 la sua voce è più grossa del solito ed il suo tono esprime la sua delusione

《Non sono stata io ad iniziare e comunque non volevo  ma mi ha dato sui nervi》la mia voce sembra quasi un sussurro a confronto

《Il tuo comportamento mi ha deluso, credevo avessi imparato a gestire la rabbia e mancare di rispetto ad una tua compagna non mi sembra adatto ad una ragazzina, oltre al fatto che non voglio mai più sentirti augurare l'inferno a qualcuno》la sua mano avvolge con forza il mio piccolo polso

《Emm...oh vedo che non è il momento adatto...》Marinette indietreggia immediatamente dopo aver sentito il tono del ragazzo

《Cosa c'è Marinette?》 Colin cerca di ricomporsi cercando di rispondere alla ragazza in tono calmo

《Emh...volevo sapere come stava Emma dopo ciò che le aveva detto Chloè》risponde la blu aggiustandosi un ciuffo di capelli finitole sul viso

《Cosa ha detto?》 Colin abbassa confuso il tono

《Chloè mi ha chiamata orfana in cerca di attenzioni, ma tu sapendo solo metà della storia vieni a fare la predica a me senza nemmeno chiedere com'è andata...roba da matti》con uno strattone mi sottraggo alla sua stretta e voltandomi non posso fare altro che tirare su con il naso

《Oh...s..scusami sorellina non v...volevo attaccarti》lo sguardo di Colin cambia velocemente come la sua voce che inizia a temare dispiaciuto

《Ci sono abituata a passare per il mostro》a passi svelti mi avvicino al semaforo

Colin saluta velocemente Marinette correndo poi così da raggiungermi, allunga la mano cercando provandola a posare sulla mia spalla ma con un gesto brusco lo scanso ancora troppo arrabbiata per non avermi nemmeno chiesto spiegazioni.
Il volto del ragazzo è cupo, forse dovuto ai sensi di colpa ma non posso perdonarlo così facilmente dopo aver accusato la stessa sorella che aveva promesso di proteggere nonostante tutto.

Persino mio "fratello" difende quel poco di buono e viene a fare la predica a me, cosa ho fatto di male per non essere capita.Che siano ciechi davanti ai comportamenti di Chloè?  O forse non riesco a farmi capire? È se fossi io ad essere sbagliata?

Arrivati a casa Colin si dirige in cucina così da preparare due panini al salame che consisteranno nel nostro pranzo, nel frattempo io proseguo arrivando in camera.
Entrata nel mio "covo" -come mi piaceva chiamarlo da bambina- lascio scivolare lo zaino sul pavimento andandomi a sedere alla scrivania, dallo zaino estraggo alcuni libri ed iniziando a svolgere qualche compito, un gorgoglio soffocato fuoriesce dall armadio distraendomi.

Aprendolo trovo la piccola lupacchiotta, che da quasi un mese ormai vive con me, i suoi occhi sono azzurri ed il suo pelo è soffice e grigio mentre la le estremità e la coda sono sul grigio scuro.
Dice di essere il mio kwami, qualsiasi cosa sia, e mi è stato affidato dopo che la strana farfallina nera è scomparsa nella collana che indosso.

Non so da dove provenga precisamente, ma la convinzione con cui si pone mi incuriosisce, continua a ripetere qualcosa riguardo la caduta della mezzanotte il giorno dell'anniversario di dipartita dei miei genitori.
Continua ad affermare che riceverò un messaggio dall uomo che continuo a vedere nei miei sogni ogni notte.

《Ehi Emma come mai quella faccia?》la tenera lupacchiotta appoggia i suoi minuscoli zampini sul mio naso confusa

《Oh Akko, è colpa di mio fratello...mi ha urlato contro》a testa bassa mi sfogo con lei

《Mi dispiace tanto, ma guarda il lato positivo staserà è il gran giorno. Avrai tutte le risposte che cerchi》esclama leggermente euforica rivolgendo le zampe al cielo

《..oggi è l'anniversario...》le parole escono dolorosamente

《 A tavola》la voce di Colin mi riporta alla realtà

Chiudo l'armadio frettolosamente e velocemente entro in cucina prendendo posto difronte a Colin, la tv è accesa e il mio sguardo vi si posa svogliato mentre mi affretto a consumare il mio pranzo. Facendo zapping il ragazzo trova solamente notizie di argomenti tristi ed una notizia in particolare attira la sua attenzione involontariamente.

《Sono passati alcuni anni dalla morte dei poveri Aubret, deceduti entrambi a causa dei pirati della strada quel tragico e sfortunato venerdì diciassette.
Ricordiamo ancora la deposizione dei testimon...》la notizia è presentata da una donna dai capelli violacei, subito dopo aver connesso i fatti Colin spegne  la tv guardandomi sconsolato

《Mi è passata la fame》 posando l'ultimo morso sul tavolo mi alzo da tavola tornando un camera

Chiudo con forza la porta alle mie spalle appoggindovi la schiena lasciandomi scivolare a terra, durante la trasmissione un nodo grosso come una biglia si era formato nella gola impedendomi di respirare regolarmente.
Il petto mi faceva dannatamente male, sembrava avessi ricevuto una coltellata, facendomi chiudere lo stomaco tanto da togliermi la fame.

《Perchè non riesco a superare il lutto nonostante tutto questo tempo? Eppure quel giorno non versai una lacrima perchè adesso fa cosi male?》spostai lo sguardo sulle mani che tremavano

《Perchè adesso riesci a capirlo, da bambina non riuscivi a rendertene davvero capace》attraversando le porte di legno dell armadio, Akko si accucciò gentilmente sulle mie ginocchia

《Entra nello zaino andiamo a fare un giro per schiarirci le idee》alzandomi da terra afferrai lo zaino che usavo per uscire con Marinette al di fuori della scuola

Uscita dalla stanza, mi sposto in cucina trovandovi  "mamma" e "papà" così fingendo che tutto vada bene chiedo di poter andare a fare un giro in città.
Sorridenti acconsentono e a pochi metri dalla porta sento i passi veloci di Colin che si avvicina ai due adulti.

《Prima di uscire raccontagli di quello che è successo a scuola》il viso di Colin è di nuovo serio ma ancore infastidita dsl suo comportamento di questa mattina esco ignorandolo

Passeggio senza meta con la testa sovrappensiero mentre raggiungo il centro città, mi accorgo solo dopo che moltissime persone stanno correndo spaventate nella direzone opposta alla mia.
Non collego subito cosa sta succedendo e così decido di entrare in banca solo per salutare un vecchio amico di papà che vi ho visto entrare.
Avendomi riconosciuta iniziamo a chiaccherare, finchè le porte non vengono spalancate violentemente rivelando la figura di un ragazzo, deduco dall muscolatura, indossa un montagna di lana ed una tuta nera.
Dalla fodera sul retro della cintura estrae una pistola puntandola poi contro tutti i presenti.

《A terra è mettete davanti a voi tutto ciò che è di valoreo》ordina urlando

Velocemnete deposito il telefono ed i soldi davanti a medavanti a me sdaiandomi come intimatoci dall'uomo portando le mani dietro la testa.
Il battito inizia ad aumentare non appena l'uomo afferra il mio zaino puntandomi la pistola in fronte.

《Alzati ed apri immediatamente lo zaino》inizia a scuoterlo innervosito

Velocemente mi porto a sedere afferrando la zip dello zaino, ma con il cuore in gola rifiuto di aprirlo spaventata che possano trovare Akko.

《Apri lo zaino all istante o sparo a qualcuno qui dentro e la sua morte restarà sulla tua coscienza》sbraita furioso puntando la pistola contro un indifeso bimbo sdraiato accanto a me e a sua madre che piange supplicandomi

Mi scuso mentalmente con Akko ed apro lo zaino il quale contiene però solamente il mio quaderno degli schizzi, il ragazzo lo lancia via afferrandomi con forza i capelli facendomi alzare e puntandomi la  la pistola contro la nuca tenendo saldo il grilletto.

《Non provate ad avvisare la polizia o alla ragazza salterà via la testa?》 la sua mano stringe forte la pistola sbattendomi l'estremità sulla fronte, chiudo gli occhi aspettando la fine ma la pistola cade a terra con forza sparando nel vuoto colpendo il vaso di una pianta.

La Paladina Forgiata Da Un AkumaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora