La locanda della Mezza Luna

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La notte trascorse in fretta, purtroppo, avrei voluto dormire ancora qualche ora, ma Naan mi svegliò. Fu una notte fredda, e ci mettemmo subito in cammino, senza perdere tempo.

Non avevo idea del perchè seguissi questa strana ragazza, ma qualcosa dentro di me mi diceva che dovevo fidarmi. Forse era Anna che mi guidava, ed io la stavo ascoltando.

Arrivammo al paese prima del previsto, a pomeriggio inoltrato, eravamo entrambe affamate, per fortuna era una bella giornata di sole.

Naan mi condusse in una locanda ai confini del villaggio, mi disse che anche la proprietaria era una strega. L'insegna era di legno, con disegnata una mezza luna, che era appunto il nome del locale

Entrammo: era deserto, ma caldo e accogliente, c'era soltanto una giovane ragazza che passava lo straccio su di un grosso tavolo, segno che alcuni commensali erano appena andati via. Appena ci vide, mollò tutto e si gettò a braccia aperte su Naan, esclamando:

"Non posso crederci! Che bello vedere che sei viva! In paese girano voci terribili su ciò che sta succedendo da voi! Ero così preoccupata per te! E le nostre consorelle...non dirmi che...?"

"Purtroppo sì, mi spiace portare questa brutta notizia. Sono viva per miracolo. Le altre...se ne sono andate"

"Fisicamente, ma la loro anima continuerà a vivere per sempre" Mi venne spontaneo aggiungere queste parole.

Naan riprese:

"Sylvanas, ti presento Victoria, è come noi"

E' come noi...allora ero davvero una strega come Anna e le altre. Non avevo ancora preso in considerazione di esserlo, facevo fatica ad immaginarmi strega.

Sylvanas era molto bella, dai tratti nordici. Capelli rossi, carnagione chiara e occhi azzurrissimi. Mi sorrise:

"Piacere di conoscerti"

Ci stringemmo la mano, lei sussultò:

"Accidenti Victoria! I tuoi poteri sono straordinari!"

Sylvanas riusciva a "sentire" le persone soltanto toccandole. Rimasi sbalordita, ma accennai un sorriso di approvazione e ringraziamento. Una voce dentro di me stava dicendo che mi trovavo in compagnia di due ragazze straordinarie: era sicuramente Anna che mi rassicurava.

"Venite vi porto qualcosa da mangiare. Ho una zuppa calda che fa sicuramente al caso vostro!"

Sylvanas aggiunse un ciocco di legno nel camino della locanda, e ci servì del cibo delizioso: pane, zuppa di verdure, vino, castagne arrostite, formaggi e frutta. Era tutto delizioso, il mio primo pasto da quando ero in vita, non lo scorderò mai! Appena finito, la ragazza ci raggiunse e si rivolse a Naan:

"Ti ricordi che giorno è oggi?"

Tacque. Continuò:

"E' la Notte del Gran Ritrovo. Siete arrivate nel momento giusto"

C'erano molte domande che mi assillavano in quel momento: Sylvanas sapeva del Libro? E che cosa era la Notte del Gran Ritrovo?

"Victoria, ne hai mai preso parte?"

Mi chiese Naan.

"Veramente no...non so neanche di che cosa si tratta. Presumo che riguardi noi, giusto?"

Sylvanas mi spiegò:

"Un giorno all'anno, uno soltanto, il 31 ottobre, stanotte tutti coloro che abbracciano l'Arte della Stregoneria, magia bianca o nera che sia, si ritrovano tutti insieme nel bosco,  e si da il via ai grandi riti, ringraziamo i defunti e parliamo con loro. Ma non solo: le Streghe della Terra riescono a connettersi con gli spiriti che vivono negli alberi, quelle dell'Acqua invocano gli elementali, c'è chi parla con il vento e chi arde di passione grazie al Fuoco. E' possibile scacciare la cattiva sorte e sciogliere i sortilegi, dopodichè mangeremo tutti assieme, tutti intorno ad un grande banchetto, e faremo offerte alla Terra. Vedrai, ti piacerà moltissimo".

Parlammo a lungo di questo raduno, mi dissero che streghe e stregoni giungevano da tutti i paesi vicini per prenderne parte. Era la ricorrenza più importante del calendario. Ma visti i tumulti degli ultimi giorni, probabilmente il bosco non sarebbe stato così affollato quest'anno. Ma non potevano saltare la Notte del Grande Ritrovo, anzi, fortificarsi ancora di più per fronteggiare i persecutori. Il 31 ottobre era un giorno particolare per tutti, e nessuno mai avrebbe pensato di addentrarsi da solo nei boschi, in quanto si diceva che quella notte, esso si animasse dalle entità che lo abitavano: folletti, gnomi, fate dispettose, fantasmi di anime smarrite. Era il momento perfetto per ritrovarsi indisturbati nel cuore della foresta. Sylvanas ci raccontò che anche nel loro paese passarono gli uomini malvagi, e misero al rogo un sacco di ragazze. Lei per fortuna non dava nell'occhio, indaffarata a tenere in piedi la locanda, ma il suo cuore era in pena, e non si dava pace per tutte le sue consorelle. 

Parlammo ancora un po', Sylvanas ci dette una camera al piano di sopra, e ci riposammo qualche ora prima di prendere parte del Grande Ritrovo.

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