Lontano dalla luce

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Sylvanas andò al piano di sopra a prendere le sue cose, aspettammo qualche minuto prima di chiudere la locanda, per essere certe che quell'uomo non ci seguisse. Non dovevamo destare il minimo sospetto, eravamo davvero in serio pericolo. Decisi di lasciare i due libri nel sacco, al sicuro in un cassetto sotto al bancone. Non era sicuro portarli con noi: e se ci avessero catturato? Non potevamo proprio saperlo.

"Dove stiamo andando?"

"Fuori dal paese. Non è molto lontano, è soltanto un luogo molto nascosto".

Ancora una volta tornammo nel bosco, lungo il sentiero, fino a che non ci addentrammo. Sylvanas proseguiva spedita, sapeva benissimo dove stava andando. Il paesaggio stava cambiando pian piano: gli alberi si facevano più radi, lasciando spazio a uno scenario roccioso. Giungemmo nei pressi di un ruscello, seguimmo il corso d'acqua, fino a che davanti a noi non ci restò altro che una parete di pietra piena di edera e piante rampicanti.

Sylvanas si mise davanti alla parete, e alzando le mani recitò:

"Signore della Morte io ti invoco!
Apri le tue porte alla Strega del fuoco!"

C'è da dire che quelle parole mi inquietarono alquanto, ma non ebbi tempo per spaventarmi, che la parete rocciosa si fece quasi trasparente.

"Non aver paura Victoria. Prendi la mia mano"

Attraversammo letteralmente la parete: per un attimo mi parve di essere in un sogno.

"Che cos'è questo posto? E chi è il Signore della Morte??"

"Oh non preoccuparti!" Disse, ridendo "E' il nascondiglio delle Streghe del fuoco, coloro che i malvagi vogliono bruciare. Il Signore della Morte non è altro che Samhain, una potente divinità. La Morte che presiede non è altro che simbolica: segna la fine del raccolto e l'inizio del lungo inverno, il grande buio. Ma lui ci protegge, infatti questo posto è un luogo sacro, creato da lui per noi"

Alzai gli occhi e vidi un volto gigantesco scolpito nella pietra, la bocca aperta era l'entrata di una caverna. Guardai la ragazza ancora un po' perplessa:

"Non lasciarti impressionare, capisco che faccia effetto, ma dentro non c'è proprio niente di pericoloso. E' un luogo di pace e sicurezza: la grotta ha ospitato tutti coloro che sono stati in pericolo in tempi remoti, e in tempi attuali, e così sempre sarà finche esisteremo"

"Vuoi dire che Naan è qua?"

"Lo spero proprio!"

Varcata la soglia della caverna, ebbi un tuffo al cuore. Ricordai chiaramente Anna: anche lei era stata qui. Sulle pareti c'erano simboli e immagini scolpite, come se volessero raccontare una storia. Mi fermai a guardarle. I graffiti mostravano donne che correvano, rincorse da uomini con dei bastoni in mano, altri con delle fiaccole. In testa al gruppo delle fuggitive, c'era lei! Anna!

"Non posso...crederci..."

"Che cosa hai visto, Victoria?"

"Che cosa sono questi disegni?"

"Queste persone rappresentano la luce. Vedi questa scritta qua in alto?"

"Lontano dalla luce è l'ineffabile splendore"

"Questa grotta come ti dicevo, è stata nascondiglio di coloro che erano in pericolo, coloro che praticavano le arti esoteriche. Si rifugiarono qui, lontani dalla luce, appunto, e l'ineffabile splendore è ciò che portano essi stessi dentro di loro"

"E questa donna, chi è lei? La conosci?"

"Questa è la Strega più potente della Congrega Antica. Colei che si prendeva cura dei rifugiati in questa grotta. Portava loro cibo e acqua, si assicurava che stessero bene"

Sylvanas non conosceva Anna, allora, per lei era soltanto il capo di questa Congrega Antica. Che cos'era? Non le dissi niente, e continuai a leggere il muro. La frase continuava:

Lontano dalla luce è l'ineffabile splendore. Mostro oscuro è colui che, affiorando dal buio, vedrà il riflesso della sua anima malvagia

"Che vuol dire?" Chiesi.

"Una volta morte, le persone rivelano la loro vera natura: i mostri sono i persecutori delle streghe, sono anime malvagie"

Nei disegni c'era qualcosa di strano. C'era Anna contornata da bestie, probabilmente le anime malvagie dei cacciatori, ma teneva in mano uno specchio in cui si rifletteva. Nello specchio c'era raffigurato lo scheletro della Morte. Non ebbi il tempo di chiedere spiegazioni, quando una voce ci chiamò. Era Naan!

Le corsi incontro e la abbracciai fortissimo.

"Oh Sylvanas, grazie! Grazie! Mi hai portato da lei!"

Baciai le mie due nuove amiche. Finalmente ci eravamo ritrovate.



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