Camminai per almeno mezz'ora, incontrando solo campagne incolte: non una persona, non un segno di vita. Sembrava tutto morto.
Finalmente, quando i piedi non ce la facevano più ad essere trascinati con fatica sul terreno sassoso e sterrato, poggiarono su delle pietre. Era un paese!
Mi guardai intorno, e anche qui sembrava non esserci nessuno. Quando stavo per rassegnarmi, udii delle voci. No, erano grida. Le seguii e mi ritrovai in una piazza. Una massa di persone erano radunate in un grande cerchio, la confusione era terribile. Alzai gli occhi e vidi una cosa che mi fece gelare il sangue: tre roghi. Tre ragazze appese a dei pali, con sotto le pire accese. Tre giovani donne, accusate di essere Streghe. Stavano morendo solo per essere delle creature meravigliose. Potevo esserci anche io lassù, conciata in questo modo poi...mi sentivo svenire. Indietreggiai spaventata, e mi misi seduta un po' in disparte, sui gradini di un'abitazione, cercando di non perdere i sensi. Provai a riprendermi liberando la mente dalle urla, e il cuore dalla paura. Non ce la facevo a rimanere lì. Mi alzai e mi misi a correre per i vicoli stretti di questo paese sconosciuto. Eppure mi sembrava tutto così familiare.
Mi fermai giunta in una piazzetta, con un pozzo al centro, circondata da abitazioni; doveva trattarsi di un cortile.
Ma notai qualcosa: dietro al pozzo scorsi un piede, scalzo, e notai anche un lembo di gonna, o meglio, di uno straccio. Mi avvicinai e con molta calma mi inginocchiai accanto alla persona misteriosa, le toccai dolcemente la spalla. Stava tremando. Aveva il volto coperto da un cappuccio.
Le parlai sottovoce:
"Non avere paura"
Non rispose, non si mosse neanche. Continuai:
"Anche tu non sopporti quello che sta succedendo oggi in piazza? Io...sono terrorizzata e sono scappata via"
Dopo queste parole, si girò verso di me, si tolse il cappuccio e mi fissò negli occhi. Intensamente. Come se mi stesse leggendo dentro. Accennò un sorriso timoroso ma pieno di speranza, e si svelò a me: era una bellissima ragazza sui vent'anni, aveva due occhi verde smeraldo che venivano messi in risalto dalla carnagione scura. Mi parlò:
"Presto dammi la mano, dobbiamo andarcene subito da qui".
Mi afferrò e corremmo via come il vento, giungemmo in un vicolo stretto e buio. Esaminò tastando il terreno, finchè non sollevò un portello nascosto nel pavimento:
"Presta attenzione: i chiodi della scala sono sporgenti e arrugginiti. Non ferirti e non rimanere impigliata col vestito"
Scendemmo. Mi fidavo di lei, totalmente. Stavo trovando la mia strada? Probabilmente sì.
Eravamo in un sotterraneo stretto, buio e freddo. Camminammo per qualche metro e ci ritrovammo di fronte ad una porta; la ragazza misteriosa cercò sulla parete un incavo tra le pietre, tirò fuori da ese una chiave dorata decorata con motivi celtici, la infilò nella serratura e spinse la porta pesante. Giungemmo in una stanza, lei accese delle torce e successivamente delle candele. mi guardai intorno: scaffali pieno di boccette e barattoli di vetro colorato, erbe, il tutto catalogato con cura e in ordine alfabetico. Librerie zeppe di grossi volumi e taccuini. La ragazza mi parlò:
"Perdonami se ti ho portata via di fretta con me, dovevamo metterci in salvo"
"...metterci? Dovevamo?"
"Sì, sei in pericolo anche tu. Lo sento, l'ho visto"
Mi fissò e continuò:
"Anche tu sei una strega. Non avere paura, lo siamo entrambe"
"Io...non ci capisco più niente"
Era proprio così.
"Questo è il mio rifugio. E' qui che catalogo le erbe e imparo gli incantesimi. Sono una Strega Verde, vuol dire che uso il potere delle erbe medicinali sulle persone malate. O Meglio, usavo...prima che un'anima folle e malvagia scoprisse la mia vera identità. Da quel giorno sono stata perseguitata, costretta a nascondermi dal mondo. Hanno preso le mie compagne, o come ci chiamiamo noi, sorelle, e anche altre giovani ragazze che non c'entravano niente. Non importa essere streghe, per questa gente crudele e stupida basta che qualcuno sia un po' strano per essere perseguitato. Io pratico la stregoneria per apportare il bene...per migliorare le persone. Ma a loro non interessa"
"Sei riuscita a sfuggire al rogo..."
"Sì, fortunatamente sono riuscita a scappare. Ma sicuramente mi staranno cercando e non smetteranno finchè non mi troveranno. Che stupida che sono, sto mettendo in pericolo anche tu!"
"Lo sarei stata anche senza di te! Piuttosto...mi dispiace per le tue amiche...deve essere straziante sentire le loro urla mentre stanno morendo"
"Sì lo è. Ma loro non sono mie amiche. Nessuna lo è mai stata. Ho scelto io di vivere nell'ombra, è da quando ho 8 anni che vivo nella solitudine. Sono cresciuta prendendo appunti sulle emozioni degli altri, perchè io per molto tempo sono stata incapace di provarle, da quando morì mia madre. Eravamo soltanto io e lei...è stata presa dai persecutori, ritenuta sporca e indegna, perchè non aveva marito. Io non ho mai conosciuto mio padre. Per cui sono cresciuta per le strade, chiedendo elemosina, rubando al mercato, finchè non mi notò una signora. Avevo 12 anni, quando decise di portarmi a casa con sè, mi disse che aveva perso sua figlia, e che voleva darmi una casa. Era una signora molto buona e soprattutto ricca, mi insegnò a leggere e scrivere, ed io appresi in fretta. Stavamo bene assieme, ci facevamo compagnia, più che madre per me è stata come una sorella maggiore. Passavo molto tempo nella biblioteca di casa, finchè un giorno non trovai un libro intitolato "Tra Vita e morte". In quel libro erano racchiuse alcune arti della stregoneria, e di come parlare con i morti. Anche e soprattutto la magia nera...perchè per fare del bene devi essere al corrente di come annientare il male. Dopo aver trovato questo libro sentii un impulso fortissimo dentro di me, ed un giorno, nel pieno della notte, scappai. Me ne andai con il libro. Sentivo di dover lasciare la cara signora, e sperimentare i miei poteri nel mondo, altrimenti non avrei mai imparato..."
La ragazza parlò a lungo, mentre ci cambiavamo i vestiti sporchi. Lei abitava qua sotto, era il suo rifugio e la sua casa.
"...e così eccomi qui, questa è praticamente tutta la mia vita. Ah, mi chiamo Naan"
"Io sono Victoria. Victoria Lester, e la mia vita...bhè...è una storia piuttosto complicat..."
"Non dire niente Victoria. So chi sei".
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Nowhere
ParanormalVictoria si risveglia di notte su di un prato bagnato. Non sa chi è, o forse si...? E' confusa. Cercando di rimettere insieme i pezzi della sua storia, scoprirà di essere la reincarnazione di una Strega, durante una fuga in compagnia di una ragazza...