La Luna splendeva nel cielo senza una stella, mi chiedevo quando sarebbe sorto il sole. Avevo paura e volevo piangere a dirotto, ma non ci riuscivo. Mi trovavo improvvisamente viva in un mondo di morte, in quel cimitero isolato e lontano da tutti. Non avevo la minima idea di che strada prendere.
...saprai sulla collina,
quanto dura una strada,
quando lungo è il sole
e larga la rugiada.
Quanto pesa il tempo,
quanto è vasta la sera,
quanto dura un'ora
e sottile è una frontiera.
E qui sulla collina
quanto tempo manca ancora?
A che punto è la notte?
Quando verrà l'aurora?
Domanda senza senso,
risposte non avrai,
ma tu continua a farla,
è l'unica che hai...E poi, questo strano luogo. Stavo provando a ragionare, scartando tutte le ipotesi realistiche...quel che restava era l'assurdo. Tutto questo era assurdo. Un sogno? No, era tutto vero. Dovevo farmene una ragione. Un sogno o un incubo? Ma perchè? Perchè??
Questa è la collina
dei morti senza Dio,
anime che non hanno
memoria nè oblio.
Questa è la collina
dove stanno ad aspettare
uno che li ricordi
e che li possa scordare.Cercai di fermare i pensieri e di tornare in me. Guardai un'altra tomba. Era di un generale dell'esercito, ma non presentava il nome nè la data. Lessi l'incisione sottovoce da tanto era evocativa:
"Ferrea valanga ardente, impavia coorte, affrontarono i Seicento alla Valle Della Morte. L'uragano di fuoco d'ogni lato li serra: il ciel splendente è fiamma, fiamma la nera terra. Gloria che dai alla morte il magico fulgore di sempiterne aurore, verso il tuo firmamento, guida la cavalcata de I Nobili Seicento"
Questa è la collina
dei vili e degli eroi
che il fato sceglie a caso,
e sbaglia come noi.
Noi che chiamiamo grande
qualche piccolo uomo
e chissà in quanta altra gente
c'è un gigante buono.Iniziavo ad essere affascinata dalle lapidi, dalle storie che avevano da raccontare, quel posto di morte iniziava a sembrarmi brulicante di vita. Mi sentivo meno sola. Ne guardai un'altra ancora. Doveva essere molto antica: la roccia era rotta, spaccata in due, se ne leggeva soltanto la parte finale:
"...e di Thomas M. Bismark,
che come tutti noi saliva
e scendeva dalle scale della vita,
non seppe mai più niente."Chissà che cosa voleva dire?
E al mondo quanto in alto
dovrai salire in vita
per poi discendere
quando sarà finita?
Forse neanche un gradino,
forse non serve a niente,
perchè la sommità e l'abisso
sono nella tua mente.Trovai un piccolo fiore bianco in mezzo alle foglie cadute, sembrava impossibile. Lo presi e lo misi sulla tomba di Anna. Chissà se quel fiore non fosse lì di proposito...
...ecco per te l'ultimo fiore.
Vieni sulla collina,
e se saprai ascoltare,
sentirai che non è morta
la voglia di cambiare,
che in vita tutti illuse
e che illuderà anche te,
che fa girare il mondo,
e che in realtà non c'è.E, vicina al fiore bianco, mi addormentai sulla tomba di Anna.
Il grigio mattino arrivò in fretta: dovevo muovermi da lì, per forza. Dovevo trovare la mia strada, o almeno trovarne intanto una, ed era giunto il momento di dare un senso a questa nuova vita. Avevo una fame da lupi ed ero tutta infreddolita. Indossavo un vestito chiaro, lungo, ma il tessuto era leggero, non era abbastanza caldo per questo autunno inoltrato. Cercai di ricordare il volto della cara Anna, sapevo di averlo nell'imperfetto album della memoria, ma non lo trovai. Ebbi soltanto una sensazione: quella di averla nel cuore. Mi sentivo più calma adesso.
Mi avviai oltre le tombe, lasciando quei nomi scolpiti sul marmo e sul granito, pietre levigate dal tempo e dal pianto.
Lascia la collina
sorge l'alba là in fondo,
e non s'addice ai morti
la luce del tuo mondo.
Addio, arrivederci,
grazie per essere venuta
e se vorrai tornare
sarai la benvenuta,
perchè tante, tante ancora
sono le storie da narrare
qui sulla collina,
in un silenzio innaturale.
Alcune le hai sentite,
ed erano realtà,
o forse sogni diafani
come noi, noi nullità.
Altre ti aspettano,
e se il terrore è forte
sappi che avrà fine con la Morte...Quante, quante tombe stanno sulla collina,
quanti che sono morti dormono sulla collina.
E quanto è bello adesso, adesso che è finita,
tornare col pensiero a quella strana vita.Un ultimo sguardo indietro rivolto soltanto alla tomba di Anna, e varcai il grande cancello sgangherato del cimitero, dalle forme ancestrali sapientemente lavorato, ormai arrugginito.
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Nowhere
FantastiqueVictoria si risveglia di notte su di un prato bagnato. Non sa chi è, o forse si...? E' confusa. Cercando di rimettere insieme i pezzi della sua storia, scoprirà di essere la reincarnazione di una Strega, durante una fuga in compagnia di una ragazza...