Una lauta ricompensa

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Mi diressi verso la locanda della Mezza Luna, spinsi la porta piano, sperando di trovare Sylvanas. Entrai, il locale era vuoto e in penombra: il camino era spento, e si intravedevano i granelli di polvere misti alla cenere volare tra gli spiragli del sole, che filtrava dalle finestre. Mi guardai attorno, e scorsi la ragazza dietro al bancone.

"Sylvanas!"

Si alzò, e mi venne incontro:

"Victoria!"

Mi abbracciò e mi dette un bacio sulla guancia. Le asciugai le lacrime, aveva il viso stanco e atterrito.

"Io... non posso ancora crederci, perchè Naan non è con te?"

"Qualcuno l'ha presa, dobbiamo trovarla, ma ho bisogno del tuo aiuto, non ho idea di dove possano averla portata, ti prego..."

"E' stato terribile. Negli ultimi anni nessuno si è mai azzardato a inoltrarsi di notte fonda nella foresta, nel giorno del Grande Ritrovo. Le cose stanno cambiando, vogliono ucciderci tutte, ci stanno dando la caccia. Sono fuggita più forte che potevo...scusami! Perdonami!"

Si sciolse su di me in un pianto inconsolabile, io la abbraccia, le misi la mano dietro sulla testa e cercai di calmarla, accarezzandole i capelli.

"Sylvanas...stai tranquilla...non potevi fare niente. Hai fatto la cosa migliore: fuggire e salvarti. Ovunque sia Naan, sono sicura che sarà in salvo"

"No! No! La bruceranno! Quegli uomini malvagi!"

Le presi un po' d'acqua, fece un bel respiro, e si calmò.

"Prima che me ne dimentichi, questo è tuo"

Prese da sotto il bancone il Libro Nero, avvolto nel sacco. Lo tirai fuori, e lo affiancai al Libro Bianco. Li guardai, in silenzio.

"Victoria, ti rendi conto di cosa hai tra le mani?"

"Non lo so Sylvanas...non so più niente"

"E' una cosa straordinaria. I Libri Grigi si sono ricongiunti. E tu li hai!"

"No, non li ho io...io e Naan li abbiamo. Non farò niente finchè non ci sarà lei. E' stata Naan a darmi il libro, devo tutto a lei" - E ad Anna- pensai.

D'improvviso qualcuno aprì la porta della locanda. Era un uomo ben vestito, con la faccia seria e dei fogli in mano.

"Chi è il proprietario della locanda?"

Misi entrambi i libri nel sacco, velocemente. Sylvanas si asciugò le mani al grembiule, e andò incontro all'uomo: aveva un'aria altezzosa e per niente rassicurante.

"Ha mai visto queste donne? Sono passate da qui?"

La ragazza prese i volantini in mano, si trattava di alcuni manifesti con disegnati i ritratti di quattro ragazze.

"Non mi sembra di averle mai viste"

L'uomo strappò di mano le locandine, e li consegnò a me:

"E lei signorina? Ha mai visto queste persone?"

Cercai di contenere il mio sconcerto quando vidi quei volti: c'era anche Naan. Era ricercata, questo voleva dire che era riuscita a fuggire!

"No...signore"

Ci guardò come se sapesse che stessimo mentendo. Poi aggiunse:

"Se mettono piede dentro la locanda, avverta immediatamente le autorità! Le daremo una lauta ricompensa"

"Signore mi scusi, posso sapere se sono pericolose? Sa', sono sola a gestire la baracca, temo per la mia incolumità"

Sylvanas cercava di ricavare più informazioni possibili.

"Sono streghe! Maledette figlie del Demonio! E' tutta la notte che gli diamo la caccia! Quelle malefiche creature con i loro sortilegi sono fuggite sotto i nostri occhi. E sapete che cosa succede a quelle come loro?"

Ci guardammo impietrite. Continuò:

"Succede che finiscono sul rogo! Siamo stufi di queste eresie! Bisogna ripulire le nostre città, e sapete cosa succede a coloro che stanno dalla loro parte?"

"Finiscono sul rogo...?"

"E brava locandiera! Si vede che è una ragazza sveglia. Vi lascio un manifesto, fatemi il favore di appenderlo"

Ci salutò e se ne andò.

Tirammo un sospiro di sollievo, e ci abbracciammo.

"Naan è viva! E' viva!"

Ero felicissima, non riuscivo a crederci.

"Presto Victoria! Chiudiamo la locanda e andiamocene: penso di sapere dove sia!"



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