4.会议

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"Taehyung! Potevi vestirti meglio! Ti sembra il caso di andare così così..fottutamente tanto scoperto?" Jungkook scosse la testa il segno di negazione, era in ansia per il suo migliore amico.

"Jungkookie cakmati..è solo un uscita niente di che" il minore percorse tutto il corpo di Taehyung con lo sguardo, dei jeans di pelle molto strappati gli fasciavano il culo in modo perfetto e una maglietta bianca, semplice, ma molto scollata e trasparente che metteva in mostra le pallide clavicole del maggiore.
Jungkook quasi non si riprese da una trance, caspita il maggiore era perfetto.

"Vuoi farti stuprare da Hoseok ? Perchè l'intenzione ,vestito così,c è"

"Non sarebbre una cattiva idea" taehyung sogghignò passandosi una mano fra i capelli e rimirandosi un ultima volta allo specchio .
"ora jungkook let's go"

Jungkook annuí con il capo.
"ci rivediamo davanti a casa mia hyung, io vado in chiesa" i due ragazzi uscirono dalla dimora del maggiore augurandosi entrambi buona fortuna, prendendo di conseguenza strade diverse.

Jungkook saltellava felice in direzione della chiesa, non era mai stato tanto ansioso di rivedere una persona in vita sua, apparte forse Taehyung quando un'estate i suoi genitori lo portarono via da lui per mesi.
Lí si sentí il cuore distrutto.

Appena il corvino spalancó la porta cigolante di legno sentí la solita aura mistica della chiesa, di pace e di purità.
Peccato che lui fosse tutto apparte che casto.

Si diresse alle candeline sottostanti alla statuetta della madonna, accendendone una per divertimento.
Si perse ad osservare il fumo che ornava di strani disegni l'aria, danzando nell'ossigeno.

"Sei qui per pregare?" La stessa identica voce melodiosa che aveva sentito il giorno precedente fece risvegliare jungkook, era Jimin.

"Ehm certo" farfuglió jungkook indeciso arrossendo come mai in vita sua.

"Allora chiudi gli occhi e rilassati" il pete chiuse le palpebre e uní le mani in segno di preghiera rivolgendosi all'altare della chiesa. L'altro ragazzo osservava Jimin, il suo viso era cosí perfetto, cosí puro e casto e intoccabile agli occhi del minore.
Cioè intoccabile da chiunque se non lui.
Percorse molto lentamente il viso del ragazzo con le sue dita affusolate, sfiorandone leggermente la morbida pelle.
Seguí il profilo di Jimin, e quando giunse alle labbra gonfie non potè fare a meno di accarezzarle lentamente con il pollice, erano stupende, quelle si che erano degne di esser chiamate labbra.

"C-che stai f-facendo?" Il prete quasi non ansimó sotto il tocco di Jungkook, al quale sfuggí un sorrisetto malefico.

"Ti sto accarezzando" rispose tranquillamente e continuando a percorrere le labbra lucide di quest'ultimo.

"C-come ti chiami?"

"Jeon jungkook ,Jiminnie"

"Non chiamarmi cosí!" Sussurró il prete cercando di scampare a possibili occhiataccie provenienti dalle signore anziane che stabilmente venivano in chiesa
"non è rispettoso!"

"Ma hyung hai solo... quanti anni hai in piú di me ?"

"Dipende ..tu ne hai? "

" 17"

"Porca troia un minorenne"

"Jimin? Hai hai detto una parolaccia? Ahhahah "
Jimin si tappó la bocca con entrambe le mani, prima di inchinarsi al crocifisso appeso alla parete della chiesa.
Stette in quella posizione per parecchio tempo, finché jungkook annoiato gli picchiettó la spalla.

"Su alzati" pronunció il minore incrociando lo sguardo con il corvino.

Jimin lo guardó negli occhi, trovandolo pressaché bellissimo, incantandosi sulla forma delle sue labbra e finendo con l'ammirare la mascella ben marcata di jungkook.

"Ti prego"

"Cosa jiminnie?"

Jimin abbassó lo sguardo e sussurró all'orecchio del maggiore, il quale ebbe brividi per tutto il corpo.
"Non farmi diventare impuro"

"Non contarci " rispose jungkook ad un soffio di labbra da jimin posandogli poi un lieve bacio sulla gota destra.

Jimin deglutí a quel semplice contatto e le sue guance si dipinsero di un rosso fragola intenso.
"Alla prossima Jiminnie"

Jimin puro seh seh

Diabolic ーJikook🍒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora