24.计划

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Koarú* é ovviamente Jungkook nei panni di una ragazza.

Jungkook corse in fretta su per le scale della chiesetta, inciampando qualche volta negli scalini, o facendo movimenti imbarazzanti a causa della gonna, beh..era un uomo, non era certo abituato ad indossare stupidi vestiti stretti e corti!
Spalancó titubante la porta della chiesa, era in ritardo per i corsi.

"Ehm. Mi scusi per il ritardo monsignore!" Disse con la voce più soave possibile, inchinandosi parecchie e ripetute volte.

"Tranquilla koarú, ora unisciti pure a noi" sorrise felice Jimin, era contento di rivedere quella ragazza simpatica, almeno l'avrebbe distratta da Jungkook.

Jungkook annuí e si avvicinò alla cerchia di altre ragazze, sedendosi poi compostamente sulla propria sedia.
Il ragazzo travestito da ragazza guardava attentamente Jimin;
aveva un'aria stanca e triste,
quasi consumata, e per questo gli dispiaceva, visto che era solo colpa sua, ma ora aveva la possibilità di parlargli, di, finalmente dopo settimane, chiarire.

Si misero a pregare per un bel po' di tempo, tempo in cui Jungkook semplicemnte mimava con la bocca le parole delle preghiere, perché non ne sapeva neppure una realmente, e comunque lui attendeva solo la fine di quello stupido ritrovo, mica voleva farsi suora veramente.

E finalmente, poi, dopo un tempo che gli sembró interminabile, finí.

Tutte le ragazze emigrarono dalla chiesetta, disperdendosi fra la gente comune, apparte Jungkook, che rimase dal prete.

"La vedo più stanca del solito. E più triste. C'é qualcosa che la turba monsignore?"

"Se ti dicessi di no ti mentirei Koarú. Ma ci sono cose che non si possono dire"

"Ma io sono curiosaa" si lagnó il ragazzo appendendosi al braccio di Jimin, facendo labbruccio.

"Per voto non posso rivelarti la vera identità del problema, diciamo che sta nella negazione che riservano a noi preti, a darmi problemi"

"L'amore?" Jungkook guardò intensamente Jimin, sentendo le lacrime salirgli alla vista del viso addolorato dell'altro.

"... va via koarú, pensa ai tuoi problemi e viviti la vita come si deve. Non prendere questa strada. Non dovrei dirlo, ma Dio è stato egoista a tenerci solo per lui"

Jungkook era colpito dalla negazione fatta da Jimin, così incominciò a parlare, cercando di arrivare dove veramente voleva giungere.
Jungkook si avvicinó a Jimin e gli prese il viso fra le mani, al che, il prete s'immobilizzò. Era come se il tocco della ragazza bruciasse sulla sua pelle.

"Mia madre mi ha sempre detto che nulla è perduto, che il perdono dovrebbe essere per tutti, proprio come Dio perdona chi fa peccati e noi, che siamo uomini a sua immagine e somiglianza, dovremmo seguire il suo esempio"
Il corvino fece una pausa, prima di incominciare a togliersi la parrucca.

"K-koarù? Ma che fai?!"
Chiese Jimin indietreggiando, mentre pian piano il viso della ragazza perdeva le sue fattezze femminili, capiva.

"Perdonami Jimin"

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SONO IN GERMANIA.
Amo la mia compagna di stanza.

È un army, biasa Taehyung e shippa la vhope.

Cioè io me la sposo.

Però parla solo inglese e buh stranamente riesco a parlarle.

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Diabolic ーJikook🍒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora