La cena (sequel)

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Era arrivato il giorno della cena, tra pochi minuti dovrebbero arrivare Emilie e suo marito, non vedo l'ora di vedere che persona è. 

Sono seduta a terra con mia figlia a giocare quando suonano alla porta io e vedo Alessia andare subito ad aprire. 

Pochi secondi dopo vedo arrivare mia moglie con i nostri ospiti, Emilie indossa un semplice vestito bianco, stretto alla vita e quando leva il capotto posso notare anche dietro ha un'enorme scollatura fino al fondo schiena, suo marito invece indossa un paio di pantaloni eleganti e una semplice camicia azzurra. 

Denise notandoli mi salta subito in braccio ed io mi alzo avvicinandomi a loro. 

'Mi ritengo fortunato a poterla conoscere di persona, ammiro molto il suo lavoro, piacere Daniele' 

Lui allunga la mano e io gliela stringo saldamente, mi sorride e sembra impaurito dalla mia presenza, mia moglie sembra notarlo e va in suo soccorso. 

'Bene, che ne dite che vi accomodate e io vi porto un aperitivo e qualcosa da mettere sotto i denti mentre aspettiamo che la cena sia pronta' 

Annuiamo tutti, Alessia si avvicina a me e mi bacia per poi avviarsi in cucina, nel frattempo faccio accomodare i nostri ospiti sul divano della sala e io mi siedo sulla poltrona con in braccio ancora la mia bambina. 

'Tu sei la signora che è venuta con me e mamma a pranzo?' 

Noto subito Daniele guardare sua moglie con uno sguardo interrogativo, a quanto pare lui non sapeva questo. 

'Si cucciola sono io, è un piacere rivederti, ho qualcosa per te' 

La donna davanti a me guarda nella sua borsa e tira fuori un pacchetto di caramelle, ovviamente la piccola golosa come è abbandona subito le mie braccia per andarle a prendere, nel frattempo mia moglie torna con un vassoio con sopra quattro calici di vino e qualche stuzzichino. 

Ognuno prende un bicchiere e ci rimettiamo seduti, mia moglie si siede accanto a me.

'Allora Emilie, è dal giorno del matrimonio che non ti vedo, come sta procedendo la tua vita? 

So che Alessia non è contenta di averla in casa nostra con tutto quello che era successo tre anni fa ma ovviamente da vera donna che è si comporta civilmente. 

'Ovviamente non mi potrebbe andare meglio, sono sposata con un uomo meraviglioso e spero di riuscire a migliorare la mia carriera' 

La bambina corre avanti e indietro per la stanza e sbadatamente urta la mano si Emilie dove teneva il calice facendo si che un po di vino le si versi sul vestito, immediatamente mi offro di accompagnarla al piano superiore per darle qualcosa per cambiarsi e lei accetta. 

Quando ci troviamo in camera mia le appoggio uno dei miei vestiti sul letto e faccio per andarmene quando noto un qualcosa di strano sotto la sua clavicola. 

'Emilie, cos'è quel segno?'

Prontamente lei si gira di scatto ma io mi avvicino facendola girare

'Come hai fatto? Ti fa male?' 

'Ruby non sono affari tuoi ora per favore esci alla stanza che mi devo cambiare'

Mi rifiuto immediatamente anche se lei continua ad insistere ma ovviamente io non mi arrendo al contrario suo e rimango allibita quando si toglie il vestito davanti a me, varie botte le ricoprono lo stomaco e le gambe. 

'Lui ti fa questo? Dimmelo!' 

Quasi urlo per la rabbia, lei inizia a piangere e prende i miei vestiti per coprirsi vergognandosi del suo corpo coperto da tutti qui segni. 

'Ti obbliga anche a fare altro?' 

Dico, notando l'infinità di graffi che ha fra le cosce. 

'Ruby ti prego, lui non è sempre così, solo quando si arrabbia o ha avuto una rutta giornata e poi io non lo stavo ascoltando perché ero stanca e allora lui si è arrabbiato ancora di più, dice che questo è il suo modo per farmi capire che io appartengo a lui.'

Basta, questo è troppo, non la lascio proseguire perché mi dirigo subito fuori dalla stanza correndo giù dalle schiena, dietro di me sento lei che mi insegue e tenta di fermarmi ma non riesco, sono più veloce io ad arrivare a lui e tirargli un pugno in pieno volto. 

'Ruby, ma cosa fai!?'

Grida mia moglie ma io non la ascolto mi scaravento contro di lui e gli tiro un altro pugno, poi lo alzo di peso e lo porto fino alla porta quando è aperta lo scaravento di fuori. 

'Prova ad avvicinarti ancora a lei o in posti dove la potresti incontrare che chiamo la polizia, spero di essere stata chiara' 

Immediatamente chiudo la porta senza dargli tempo di darmi una risposta. 

Due piccole braccia mi circondano la vita, mi giro e trovo Emilie li davanti a me e la abbraccio aspettando solo che smetta di singhiozzare, Alessia mi guarda incredula e io le mimo che le avrei spiegato più tardi. 

Una cosa è certa e non è cambiata non smetterò mai di volere proteggere questa ragazza. 

L'altra metà della mia melaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora