Pranzo (sequel)

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'Emilie, lei è mia figlia Denise'

La donna che ho davanti rimane a guardarmi senza dire parole, fissa me e poi guarda attentamente la bambina, questo silenzio sta diventando troppo imbarazzante quindi faccio la prima domanda che mi passa per la testa.

'Vuoi unirti noi a pranzo?'

In automatico lei annuisce ma è come se non mi abbia seriamente sentita perché continua a guardare mia figlia senza distogliere lo sguardo, la piccola ignara di tutto si è messa a giocare seduta a terra con qualche macchinina. 

Mi abbasso alla sua altezza e subito mi salta in braccio e mi da un bacio sulla guancia iniziando a raccontarmi come è andato il suo primo giorno di materna, è così dolce e si entusiasma per le minime cose ma è questo che adoro di lei.

Emilie ci segue senza dire parola, usciamo dall'edificio e ci dirigiamo a piedi al ristorante di fronte il proprietario ci accoglie subito accompagnandoci al tavolo. 

'Emilie, puoi anche parole, questa pesta non ti mangia mica' 

Dico accarezzando la testa di mia figlia. 

'Non sapevo che aveva una bambina, immaginavo foste andate avanti con la vostra vita ma non fino a questo punto'

La osservo ma lei non riesce a guardarmi negli occhi e questo mi mette a disagio infatti adesso sono io a non riuscire a pronunciare nulla.

'Comunque, anche io sono andata avanti sai? Mi sono sposata, lui è dolcissimo, l'ho conosciuto una settimana dopo il mio trasferimento e non so se è per destino o casualità ma è il figlio del mio ex datore di lavoro, anche lui si era trasferito da poco per cercare di costruire un futuro, all'inizio non gli davo confidenza ma poco a poco ho iniziato a fidarmi e, senza offesa, a dimenticarmi di te quindi abbiamo iniziato a frequentarci e due mesi fa ci siamo sposati, poi abbiamo iniziato a viaggiare ma poi ci siamo resi conto che volevamo qualcosa di più stabile allora siamo tornati qua, anche lui fa musica.'

Sgrano gli occhi a tutte le informazioni che in pochi secondi hanno invaso la mia testa. 

'Congratulazioni allora, se anche lui fa musica mi piacerebbe conoscerlo se a te non crea fastidi, sai sono sempre in cerca di nuovi talenti per la mia casa discografica o di nuovi colatori che suonino con me, che ne dici se domani sera venite da noi a cena? Così ne posso parlare con lui'. 

Lei mi sorride e appoggia la sua mano sulla mia che era sul tavolo, sento un leggero calore e credo che lo abbia sentito anche lei perché immediatamente toglie la mano.

'Credo che ne sarebbe molto contento, ha sempre ammirato il tuo lavoro e la tua musica, quando andavi a giocare in sala giochi dove lavoravo lui era sempre li ad osservarti senza avere il coraggio di rivolgerti parole.

Ciò che fai è molto importante, vogliamo iniziare a creare una famiglia e se entrambi avessimo un lavoro stabile sarebbe fantastico e sicuro.' 

Quindi anche lei ha intenzione di ampliare la sua famiglia, a quanto pare potrebbe iniziare davvero un'amicizia tra di noi e un ottimo rapporto lavorativo.

Nel frattempo arriva al tavolo ciò che abbiamo ordinato e io inizio a tagliare a piccoli pezzi la bistecca di mia figlia che mi guarda felice e sorride. 

'Sei davvero una brava madre, quando ci siamo conosciute non avrei mai pensato che saremmo arrivate a questo punto, tu con una famiglia e io che progetto di costruire la mia, ci prendevamo per poi lasciarci per poi cercarci e farci soffrire subito dopo, sono contenta che finalmente abbiamo la nostra stabilità'.  

Guardo mia figlia e poi la guardo negli occhi, se tutto questo lo avessi avuto con lei forse sarebbe stato migliore, però mia figlia mi rende la persona più felice di questo mondo. 

'Sei hai ragione, anche io sono contenta di dove siamo arrivate'.

L'altra metà della mia melaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora