Parlarsi.

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La cena stava proseguendo bene, tutti parlavano e scherzavano ovviamente tutti tranne Emilie che non perdeva occasione per guardarmi in malo modo, sembra proprio che la questione del mio matrimonio non le sia affatto piaciuta.

Parecchie bottiglie di vino sono finite, ed io ho bisogno di un po di aria fresca.

Salgo al piano superiore e prendo le scale che portano alla terrazza, appena apro la porta che porta all'esterno sento un meraviglioso venticello fresco che mi sfiora il viso, poggio il bicchiere di vino sul tavolo che a scelto Alessia e mi lascio scappare una risata, se sapesse che l'ho appoggiato senza sotto bicchiere mi ammazzerebbe.

'Il vino ti ha dato alla testa per ridere da sola?'

La sua voce raggiunge il mio orecchio dolcemente, non c'è tono di rabbia, di cattiveria.

'Alessia ha scelto questo tavolo, e so per certo che odierebbe il fatto che lascio il bicchiere così senza una protezione che impedisca di rovinare il tavolo'

Sento lei ridere con me, sinceramente la sua risata mi era mancata.

'Ti rende proprio felice questa donna, ho sempre pensato che prima o poi lei si sarebbe dichiarata, non so come tu non abbia fatto a non notarlo prima, il modo in cui ti guardava si capiva che ti amava'

Da come parliamo ora sembra che non sia mai uscita dalla mia vita.

'Me ne sono sempre resa conto solo che prima non volevo relazione, l'unica cosa che condividevo con le donne era il sesso, poi sei arrivata te e ho fatto finta di non vedere quanto lei stesse male'

Sento la sua mano appoggiarsi sulla mia spalla, prendo il bicchiere e bevo, sento il frizzante del vino scendere lungo la mia gola, non mi ero resa conto di quanto fosse diventata secca.

'Sai quando ti ho detto che ti amavo ancora non avevo visto quanto lei ti facesse bene, non avevo ancora sentito quanto lei ti facesse ridere, ma dopo stasera mi sono convinta a lasciarti stare, stai per sposarti ed io ho una ragazza, andrò avanti con lei'.

Sento i suoi passi allontanarsi lentamente, e un sospiro lasciare uscire dalle sue labbra.

'Perchè? Perché mi hai abbandonata?'

Non mi giro ma sento che si è bloccata, non sento più i suoi passi solo il suo respiro alle mie spalle.

'Avevo bisogno di provare a non dipendere da nessuno, sono sempre stata con i miei genitori dopo di che avevamo deciso che finito la tua estate in giro suonare avrei iniziato a vivere con te e ne ero felice'

Prende una piccola pausa per respirare.

'Ma poi mi sono domandata se lo stessi facendo perché avevo paura del futuro, di tutto il peso che avrei dovuto sopportare sulle mie spalle se avessi deciso di vivere da sola o se invece lo facevo perché lo volevo davvero, allora sono partita sono andata a Londra ho trovato lavoro e una camera una sera sono anche venuta a sentirti suonare e li ho visto che ti eri avvicinata ad Alessia'

Sento la sua voce spezzata segno che cerca di trattenere le lacrime.

'Eri bellissima immersa nel tuo mondo, ma non mi sono avvicinata perché cercavo di capire ancora me stessa, e in quei pochi mesi ho capito che tutto ciò che stavo per intraprendere con te lo volevo davvero, perché la vita non mi faceva paura, riuscivo a sopportare tutto, l'unica cosa che non sopportavo più era la tua mancanza.'

Chiuse il discorso così, senza proseguire, senza aggiungere altro.

Non so perché lo feci ma dissi le uniche parole che cercavo di nascondere da mesi.

'Emilie, potrò anche andare avanti, ma non smetterò mai di amarti'.

L'altra metà della mia melaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora