Devi andartene. Se ritorna e ti vede potrebbe perdere ancora la pazienza!’ mi disse subito la ragazza.
‘H-Heather, cos’è successo?’ chiesi io correndo verso di lei, accendendo però la luce prima.
‘È tornato a casa, ha sbattuto la porta. Ha iniziato a piangere, le sono andata vicino per aiutarlo e continuava a ripetersi che aveva sbagliato, che aveva fatto un casino e che era stato ancora preso per il culo e allora io ho pensato a qualcosa di grave e allora ho detto il tuo nome, che dovevamo chiamarti- -‘ prese una pausa e dopo vari singhiozzi causati dal pianto, ricominciò. ‘Solo che lui si è arrabbiato ancora di più, mi ha spinto lontano e ha iniziato ad urlare, a lanciare delle cose e mi ha beccato il più delle volte- -‘ iniziò a piangere ancora. Misi le braccia intorno al suo corpo minuto e cercai di tranquillizzarla. Mandai un messaggio a Paul con scritto di andare a prendere i ragazzi e di portarli a casa mia e che dopo gli avrei spiegato tutto.
Dissi ad Heather se poteva venire con me, ma lei mi disse che era meglio se Nathan la trovasse lì al suo ritorno. E non aveva tutti i torti. Mi assicurai che lei stesse meglio e poi me ne andai.
‘Grazie..’ disse timidamente. ‘Grazie per avermi aiutato, Sarah..’ aggiunse, schiarendosi la bocca.
‘Non ti preoccupare Heather, tuo fratello tende a fraintendere tutto e anche se volessi dire che è tutta colpa sua che ha frainteso per l’ennesima volta, è anche colpa mia. Colpa mia se ti ha fatto tutto questo.. ora però devo andare, non voglio che si incazzi di nuovo con te!’ dissi, mettendole una mano sulla spalla. ‘Andrà tutto bene e sai bisogno di aiuto, hai il mio numero. Non esitare a chiamare!’ dissi seria, assicurandomi che mi prendesse sul serio. La vidi sorridere e annuire. Corsi fuori di casa e tornai in macchina.
‘Che velocità!’ esordì zio Jay, appena chiusi la portiera forse con troppa forza.
‘Parti, ti prego!’ dissi subito io, mentre mi mettevo la cintura. Lui mi prese alla parola e tempo quindici minuti che ci trovammo davanti a casa mia. La macchina di Paul era parcheggiata di fianco all’entrata e capii che i ragazzi erano già a casa. Scesi di corsa senza nemmeno chiedere a zio Jay se voleva fermarsi, ma lui scese comunque perché sentii la portiera chiudersi. Entrai di fretta e andai nel salotto dove trovai tutti. Tirai un sospiro di sollievo e mi tranquillizzai subito.
‘Perché ci hai fatto venire qui?’ mi chiese Niall. Lo guardai ma non risposi. Continuavo ad andare avanti e indietro, cercando di trovare una soluzione.
‘Non eri andata da Nathan?’ mi chiese Kelsey.
‘Io l’ho recuperata in via Everwood Road, la macchina non aveva più benzina ha detto..’ disse zio Jay, vedendo che io non rispondevo.
‘Cosa ci facevi dai ragazzi? Non dovevi mica andare da Nathan?’ mi chiese, alzando un po’ la voce, Paul. Guardai Kelsey e mi accorsi che mi stava praticamente odiando in quel momento. Mi ha difeso e ora si è scoperto che non aveva ragione. Cazzo.
‘Ma poi Nathan è venuto da noi.’ Disse serio Louis.
‘Come è venuto da voi, come fa a sapere dove abitate?’ chiese Paul, girandosi verso i ragazzi, cambiando tono di voce.
‘Ha seguito me.’ Parlai per la prima volta e poi mi voltai verso la finestra e guardai fuori.
‘E cos’è successo dopo?’ chiese zio Jay, curioso.
‘Louis gli ha tirato un pugno in faccia, dopo che lui ha dato della puttana a Sarah..’ spiegò Harry.
‘Ti ha dato della puttana?!’ chiese zio Jay rivolgendosi a me, alzando il tono di voce. Stavo per rispondere, quando mi squillò il telefono. Il mio cuore perse un battito. Lo tirai fuori dalla tasca velocemente e risposi subito.
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Intrecci Del Destino di Carlotta Corvi
FanfictionQuesta storia è stata scritta da Carlotta Corvi. "Avete mai pensato che, per un qualsiasi motivo, sareste mai andate a vivere a casa di Simon Cowell?" All rights reserved to Carlotta Corvi