4. Imbarazzanti risvegli e pensieri opprimenti.

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Quella mattina la sveglia suonò alle nove.
I tiepidi raggi di sole riscaldavano la stanza.

Decisi di farmi una doccia. Mi rilassai sotto il tepore della cascata d'acqua, colmando i miei sensi di un irresistibile profumo alla vaniglia.   Finita la doccia, mangiai la colazione che Miss Jones mi aveva lasciato nel frigorifero.

Miss Jones era la mia governante da molto tempo. Era una donna affettuosa, efficiente, ma discreta.

-"Dio, potrei davvero abituarmi a svegliarmi e vederti così."-

Mi spaventai al vedere Harry in piedi sullo stipite della porta. Mi nascosi dietro al bancone realizzando che il mio corpo era coperto solamente da una misera vestaglia di seta.

-"Harry, sei lì da molto?"- gracchiai.

-"Da quanto basta per vedere il tuo stupendo fisico."- disse, mordendosi il labbro.

Le sue iridi si scurirono mentre osservava il mio corpo. Mi chiesi se fossi stata io a fargli avere quella reazione e lo sperai.

Probabilmente era andato a casa sua a prendere le sue cose. Diversi borsoni erano poggiati alle sue spalle. Indossava dei pantaloni della tuta che ricadevano perfettamente sui suoi fianchi.

-"Harry, ci possiamo incontrare nel mio ufficio? Dobbiamo discutere del contratto."-

Lo vidi annuire, mentre il suo cellulare iniziava a suonare. Mi fece segno di attendere e andò in un'altra stanza per rispondere.

Io invece mi diressi nel mio ufficio e scrissi un messaggio ad Harry, dicendo di arrivare al più presto. Lui, però, non arrivò.

Lo aspettai per alcuni minuti e poi iniziai a lavorare. Lavorai fino a tarda sera, ma la mia testa era sempre altrove. Dove era finito?

Per le cinque decisi di chiamare Jared, il mio migliore amico e allenatore. Avevo bisogno di sfogarmi e lui era la persona più adatta per farlo. Arrivò subito e si sedette accanto a me.

Vidi come si spostava il ciuffo biondo e mi ricordai delle sere in cui mi rifugiavo a casa sua per paura di Mark.

-"Puoi parlarne Chris, se vuoi. Lo sai?"-

-"Lo so, Jar, ma non riesco a farlo. Comunque la tua presenza qui, aiuta."-

Mi sorrise. Jared aveva scoperto che Mark mi picchiava nel modo in cui tutti lo avevano scoperto. Dai giornali.

Mark era figlio di alcuni potenti membri giuridici inglesi. Era circondato da belle ragazze ed io mi sentivo così fortunata tra le sue braccia.

Quando tornava a casa ubriaco però, le carezze si facevano schiaffi. I brividi diventavano lividi.
Jared mi aveva insegnato come difendermi, anche non sapendo la verità.

Passammo tutta sera insieme, ridendo e scherzando. Quando se ne andò, rimasi ad aspettare Harry.
Ed arrivò. Ubriaco, a tarda notte, ma arrivò.
Mi paralizzai. Lui non mi avrebbe fatto niente di male, vero?

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