28. Lettera d'addio e una fuga notturna.

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Afire Love, Ed Sheeran.

Don't let me go, Harry Styles.

Harry's point of view.

-"Io non sono gelosa. Non mi interessa chi ti porti a letto!"-

Chris era in piedi davanti a me e fissava attentamente ogni mio comportamento.
I miei capelli erano chiusi nelle mie mani.

Mi stava facendo infuriare e sarei potuto scoppiare da un momento all'altro.

-"Ti stai comportando come una fottuta pazza. Sono stanco.. Non importa quanto ci provi. Tu mi allontanerai sempre."- sbuffai.

I nostri toni di voce erano troppo alti e aspettavo l'arrivo di mia madre da un momento all'altro.

-"Questo non è vero! Se tu non avessi fatto un accordo per danneggiarmi, noi avremmo potuto far funzionare le cose."-

-"Noi? Come puoi parlare al plurale? Fin dall'inizio sono sempre stato io a impegnarmi per te."-

Chris sbuffò e si allontanò da me. Era furiosa, ma era anche dannatamente impaurita. Nonostante la temperatura calda, la sua pelle era percorsa da brividi.

Reagiva sempre così al dolore. Il suo corpo si raffreddava e la paura si impossessava della sua anima.

-"Sei ridicolo, Harry. Tutto ciò che fai mi ricorda quello che ho sempre cercato di evitare nella mia vita."-

Presi un cuscino dal letto e una coperta nell'armadio della camera. Li misi sul pavimento.

-"Che stai facendo adesso?"- indicò il mio letto improvvisato.

Piuttosto che dormire con una tale stronza, sarei rimasto sul parquet freddo. Chris aveva passato il limite.

-"Sto per dormire. Ora, te lo chiedo gentilmente, chiudi quella cazzo di bocca. Non ti voglio sentire fino a domani. È chiaro?"-

Lei si morse il labbro, cercando di trattenersi dall'urlarmi contro. Si ravvivò i capelli biondi con una mano e si mise a letto.
Guardai, divertito, quanto fosse frustrata.

Non era riuscita a vincere il nostro piccolo scontro. Che poi cosa avrebbe vinto? Di certo, il suo orgoglio era rimasto ferito da quella stupida perdita.

Poco dopo, sentii i suoi respiri ritornare a un ritmo stabile e mi rilassai.

Amavo quella ragazza. Cosa potevo fare per farle capire ciò che sentivo? Il suo comportamento avrebbe fatto scappare chiunque nell'arco di dieci metri.

Io ero rimasto nonostante i suoi attacchi di gelosia, i suoi rifiuti. Io ero rimasto sempre.

Pensavo che bastasse, ma mi sbagliavo.
Mi addormentai pensando a tutto ciò che non avevo avuto il coraggio di fare, o di dire. Per lei.

Christina's point of view.

-"Non può andare più veloce?"- chiesi al tassista.

Lui scosse la testa e mi fissò attraverso lo specchietto retrovisore.

-"No, Miss. Sono già oltre il limite."-

Sbuffai, ansiosa e infastidita. Dovevo andarmene in fretta da quell'isola.
La pioggia picchiettava sul tettuccio dell'auto, creando un atmosfera inquieta.
Normalmente il suono di un temporale mi avrebbe rilassato, ma non quella notte.

Mancavano pochi chilometri all'aeroporto e l'ansia mi stava divorando.
La mia mente cercava di capire in che modo Harry avrebbe reagito al suo risveglio.

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