12. Letti vuoti e frasi sdolcinate.

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Harry's point of view.

Ero appena entrato in ufficio. Le mie odiose scarpe eleganti picchiettavano sul lussuoso pavimento di marmo.

Ero dannatamente irritato.

Mi ero svegliato e avevo trovato la casa vuota. Mia madre mi aveva lasciato un biglietto sul comodino.

"Sono a trovare la mia amica Dakota, tornerò nel tardo pomeriggio." Aveva scritto in corsivo con la sua perfetta calligrafia.

Ma soprattutto, in casa, mancava lei.

Avevo immaginato a lungo come sarebbe stato il nostro risveglio, durante la notte.
Beh, non sarebbe dovuto andare così, soprattutto dopo quel bacio.

Non mi sarei dovuto svegliare con il letto freddo e le lenzuola stropicciate, senza Christina che brancolava per la stanza fino a spegnere la sveglia.

Sorrisi al ricordo.
Lo aveva fatto spesso ed era stato buffo, ma adorabile.

Non riuscivo a spiegarmi per quale motivo se ne fosse andata.

Mi era sembrata così tranquilla mentre dormiva. Si era rannicchiata contro il mio petto ed ero rimasto a guardarla per ore. Non mi era mai capitato prima e la cosa non mi piaceva.

Raggiunsi il suo ufficio, sotto lo sguardo curioso dei miei colleghi. Aprii la porta di vetro e la vidi scrivere al computer nervosamente.

Si stava mordendo il labbro e mi ritrovai a fissare intensamente quell'azione.

Christina si accorse di me e diventò leggermente rossa in viso. Al vederla, la mia rabbia si affievolì un poco.

-"Non si bussa più?"- mi disse indifferente.

Iniziai a irritarmi di nuovo. A che fottuto gioco voleva giocare quest'irritante ragazza?

-"Che ti succede?"- le chiesi, stringendo i pugni e sedendomi alla sua scrivania.

-"Nulla, perché me lo chiedi?"- mi rispose, continuando imperterrita a lavorare.

-"Perché sei andata via così stamattina?"- proseguii stringendo il ponticello del naso e respirando rumorosamente.

-"Ed ecco perché questo manoscritto non venderà mai.."- disse pensando ad alta voce.

-"Cristo Santo, smettila di ignorarmi."- dissi chiudendo il suo MacBook, un po' troppo violentemente.

Lei sbarrò gli occhi, arresa e spaventata.

-"Ho fatto qualcosa di male?"- le chiesi calmandomi.

Lei sospirò e scosse la testa.
I suoi bellissimi capelli biondi erano raccolti in una coda alta che le stava alla perfezione.
Si stava ancora torturando il labbro che si era leggermente gonfiato.
Era una visione fin troppo provocante.

-"Sì. Ieri è stato uno sbaglio totale. Non avresti dovuto baciarmi."-

Sperai di aver capito male, altrimenti avrei rasentato la follia.

-"Mi pare che tu abbia risposto alla grande al mio bacio, Christina."-

Lei abbassò lo sguardo e capii che si trovava d'accordo con la mia affermazione. Avevo centrato a pieno il punto.

-"Ad ogni modo, non dovrà più succedere. Metteremmo solo a rischio il nostro accordo."- mi rispose, fredda.

I suoi occhi erano dello stesso colore della sua anima in quel drastico momento. Grigi e vitrei, sembravano della stessa sfumatura del ghiaccio.

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