6. Avvocati e punti di vista.

16.2K 668 18
                                    

George picchiettava nervosamente le dita sul tavolo, mentre rileggeva i fascicoli che l'avvocato di Mark gli aveva spedito.
Le rughe sul suo viso erano marcate ed i suoi occhi erano contornati da profonde occhiaie.

Miss Jones mi portò un bicchiere d'acqua con un'aspirina. La ringraziai con un debole sorriso.

-"George, com'è la situazione?"- gli chiesi, preoccupata. Lui mi guardò attentamente prima di parlare.

-"Sicura di volerlo sapere?"-

Era davvero così grave la situazione? Ero totalmente infuriata con Harry. Poteva avere tutte le motivazioni possibili, ma il suo gesto era sbagliato senza alcuna giustificazione.
Mi passai una mano sulla fronte, quasi esasperata.

-"Vorrei sapere tutte le dinamiche."- dissi, valutando la situazione.

Avrei dovuto parlare con Harry e con Mark per saperle però. George, da buon uomo e da buon avvocato, scosse la testa.

-"Dovresti parlare con lui e non ti farebbe bene. Ho già pensato ad una soluzione migliore."-disse dolcemente.

Mentre stavamo parlando, Harry entrò nella stanza.

Indossava un paio di jeans ed una maglietta bianca. Questa gli evidenziava gli addominali leggermente scolpiti e lasciava intravedere i suoi numerosi tatuaggi.
Si passò una mano tra i capelli spettinati e sbadigliò leggermente. Era adorabile.

Se non fosse stato il mio assistente, ne sarei rimasta incantata. Infondo Harry era un bellissimo ragazzo. Forse uno dei pochi che avessi mai incontrato.

Gli sorrisi involontariamente. Quando si accorse che lo stavo fissando intensamente da molti minuti, distolsi lo sguardo imbarazzata.
Cosa mi stava facendo?

Nella mia carriera non avevo mai avuto problemi a mantenere relazioni strettamente professionali con i miei dipendenti, ma con lui non era mai stato così facile.

Per quanto lo negassi a me stessa, non mi sarebbe dispiaciuto portarmelo a letto ed ora eccoci nella stessa casa. Mi dovevo dare un contegno. Mi schiarii la voce.

-"Harry, come ti senti?"- gli chiesi, ignorando George che sbuffò sonoramente.
Harry sorrise leggermente osservando il mio comportamento impacciato.

-"Credo bene..Che ne dici se dopo, insomma.. Parliamo? Ora che sono sobrio..."- farfugliò con la voce impastata dal sonno.

Annuii in silenzio, fissando tutto tranne che lui.
Ero imbarazzata dagli eventi della scorsa notte ed era evidente che anche lui si sentisse allo stesso modo.

-"Aspettami nel mio ufficio e se vuoi prenditi qualcosa per colazione, anche se è molto tardi.."-

Lui sorrise e senza aggiungere altro andò via dalla stanza. Indugiai sulla sua figura con lo sguardo prima di girarmi.
Mi rivolsi a George che, anche lui, osservava Harry attentamente e con curiosità.

-"Dicevo, ricordi che tu non avevi denunciato Mark all'epoca?"- 
Io annuii. -"Lo avevamo fatto per evitare inutili processi che ci avrebbero portati via soldi e tempo."-

Sarebbe stato totalmente inutile iniziare un processo contro Mark. Avrebbe comunque vinto lui la causa. Lui e suo padre, membro della corte. Mi irrigidii a quei pensieri.
George continuò il suo discorso.

-"Sono arrivato ad un accordo con il suo legale. Dato che tu non lo denunciasti, anche lui lascerà perdere con il tuo.. Ehm con il tuo fidanzato giusto?"- chiese titubante.

-"Sì, avrei bisogno di firmare un accordo prematrimoniale quanto prima possibile."- dissi imbarazzata.

Immaginavo quanto suonasse male questa richiesta, ma era necessaria. Dovevo tutelarmi e proteggermi. Non conoscevo Harry abbastanza bene da potermi fidare di lui.

The ProposalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora