27. Un tuffo nell'oceano e storiche Ex.

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Girl almighty, One direction.

Summer, Calvin Harris.

Christina's point of view.

Usciti dall'aeroporto di Bali, un auto ci aveva portato al nostro resort.
Era affacciato sull'oceano, ma era immerso nel verde, quasi in una giungla.

Le stanze erano delle vere e proprie capanne. Mi ricordavano delle palafitte.
Alcune lastre di vetro erano incastonate sul pavimento di legno.
L'acqua era talmente limpida da poter vedere i pesci. Era come avere un acquario sotto i piedi.
Fuori dalla stanza c'era un piccolo porticato, dove ci si poteva tuffare direttamente nell'oceano.

Anne e gli ospiti erano entusiasti della sistemazione.

Harry stava dormendo nel letto della stanza.

Per tutto il viaggio non ci eravamo rivolti la parola. Ci eravamo tenuti occupati con altre attività, fuorché parlarci.

Quando era stata sera, mi ero addormentata sulla sua spalla. Harry non era riuscito a dormire perché si trovava in una posizione scomodissima, ma non aveva voluto svegliarmi.

Sapeva benissimo che volare mi metteva agitazione e quanto mi sentissi a disagio durante le ore di volo.

Quando eravamo arrivati, era combattuto sul da farsi. Voleva parlarmi, ma appena si era sdraiato, aveva chiuso gli occhi.

Mentre mettevo a posto le valigie, mi fermavo ad osservarlo. Anche nel sonno la sua espressione era tesa. Le labbra erano rigide mentre le occhiaie non lasciavano il suo bel viso.

Stare vicino a lui mi costava uno sforzo enorme. Avrei voluto dormirci insieme, ma la vita aveva in serbo qualcos'altro per noi due.

Misi il costume e decisi di fare un tuffo nell'oceano.
Il sole cocente batteva sulla mia pelle, rendendola rovente.
Amavo il caldo e le sue sensazioni.

Osservavo la distesa d'acqua intorno a me eppure non riuscivo a vederne la bellezza. Solo con Harry sarei riuscita a vederla.

Mentre stavo per tuffarmi, vidi Anne nel portico della capanna adiacente alla nostra.

Anne mi aveva letteralmente fatto l'interrogatorio appena scese dall'aereo. Voleva sapere perché io e suo figlio non ci parlassimo.

Sbuffai e rientrai dentro la capanna. Tutta questa famiglia, tutto questo amore, mi facevano sentire a disagio.

Mentre camminavo, inciampai in una rientranza nel legno. Con un urlo, caddi a terra. Harry, sentendo il tonfo, si svegliò.

-"Chris, ti sei fatta male?"- disse, vedendomi a terra.

Si precipitò vicino a me e mi ritrovai tra le sue braccia.
Ero in costume da bagno e la cosa non poteva essere più imbarazzante.
Harry non sembrava farci caso, era preoccupato per me.

-"No, grazie.. Torna pure a dormire."-

Lui sbuffò, senza pazienza.
Mi aiutò ad alzarmi e mi fece sedere sul letto, sulle sue gambe.
Cercai di scendere dal suo corpo, ma me lo impedì.

Aveva gli occhi riposati e dello stesso colore dell'oceano. I capelli erano scompigliati in un groviglio adorabile.

-"Ho dormito abbastanza.."-

Guardai il suo corpo. Non aveva più lividi, ma la ferita era ben visibile sul braccio. Harry notò che la stavo osservando.
Voleva sfruttare quel momento e lo capivo da come la sua stretta fosse forte e protettiva.

-"Ti ha fatto molto male, vero? E cosa hai raccontato alla tua famiglia?"- chiesi, preoccupata.

Harry scrollò le spalle e fece una smorfia. Sapevo che non voleva parlarne, ma non riuscivo a non pensare a tutto quello che era successo.

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