Chapter 3|Ouch! My foot!

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Dopo quella piccola conversazione, l'auto diventa tremendamente silenziosa. Cosa posso fare? Se mettessi le cuffie sembrerei un'asociale, e voglio dargli una buona impressione. Ora che ci penso, non l'ho guardato bene prima.
Ok ho trovato cosa fare.
Dal mio posto posso vedere che indossa dei stivaletti neri consumati, sono.. carini. Ha dei skinny jeans neri, con uno strappo sul ginocchio sinistro, ha una maglia bianca, e sopra questa indossa una giacca di pelle marroncino chiaro. Posso vedere che la presa sul volante è forte, e che sulle dita ha qualche anello. Appena li vedo le mie mani vanno d'istinto a cercare i miei di anelli, che decorano entrambe le mie mani. Incomincio a girarli sul dito, come faccio sempre, per poi spostare di nuovo la mia attenzione sulla sua figura. Guardando meglio le sue mani, vedo che sono grandi e che sulla destra c'è il tatuaggio di una croce, e si può intravedere anche un'altro tatuaggio, sotto la giacca che però non riesco a decifrare. Dopodiché vado a guardare le dita. Sono lunghe e affusolate. Sembrano dei lunghi bastoncini.
Ma perchè gli sto guardando le mani? Passiamo ad altro.
Il mio sguardo si posa sul suo viso. Ha delle rosee labbra sottili, ha una leggera barbetta che si vede solo se lo guardi per bene. Il naso è come tutti i nasi. Quando sposto lo sguardo in alto, i miei occhi vengono catturati in quegli occhi verde chiaro, quasi smeraldo. Sono finita nella morsa del ragno, e lo conosco da pochissimo. Come potrò vivere con lui, che con pochi minuti mi ha intrappolato solo con lo sguardo, addirittura senza neanche guardarmi?
Quando riesco a liberarmi da quei bellissimi occhi, noto una cascata di riccioli castani tirati indietro con quello che credo sia gel.
-Charlotte- mi richiama una voce roca, che ho associato a quella del riccio accanto a me.
-Ehm.. si?-
-Siamo arrivati da qualche minuto-
-Ah..- dico imbarazzata, e posso vedere dallo specchietto al mio lato che le mie guance si sono colorate di rosso.
-Scusa se te lo chiedo, ma che stavi facendo?- Perchè a me? Perchè ho deciso di guardarlo? Mannaggia a me. E ora che mi invento? Verità? Che verità sia
-Ehm.. io stavo.. stavo.. ti stavo osservando- dico in sussurro, che a malapena sento io.
-Ho capito- dice convinto, e ciò mi porta a guardarlo negli occhi. In quei occhi..
-Cosa?-
-Sei una ragazza un pochino timida o sbaglio?- la fortuna è dalla mia parte!
-Ehm.. si, si un pochino- dico riportando lo sguardo sul tappetino.
-Vieni qui!- dice intrappolandomi in uno stretto abbraccio -Non voglio intimidirti, so che dall'aspetto posso sembrare il tipico 'Bad boy', ma ti posso assicurare che non lo sono..-
-Ok- dico solamente, cercando ancora di collegare il fatto che mi stia stritolando. Perchè si, è stato totalmente inaspettato. Credo che questo ragazzo mi riserverà molte sorprese. Ho questo piccolo presentimento. Vedremo se sarà vero.

                       *     *     *     *
Arriviamo davanti una casa di mattoni rossi a due piani. Sul davanti c'è un piccolo giardino non curato, e da dove sono io, si vedono un paio di camere. Si vede un pezzo di una camera spoglia al secondo piano, con accanto un pezzo di una camera azzurra con mobili e cianfrusaglie varie. Al primo piano si intravede un divano.
-Vuoi venire?- chiese un Harry imbarazzato. Annuisco, e passiamo per un piccolo viale fatto di pietre lisce incastrate l'una con l'altra.
Arriviamo alla porta marrone, che vedo poco, dato che lui mi si piazza davanti per poterla aprire con uno scatto secco. Mi fa segno di entrare per prima, e io lo faccio timidamente.
All'entrata si vede subito il salotto comunicante con la cucina. Sulla sinistra c'è una porta chiusa. Accanto a questa stanno delle scale a chiocciola nere, che portano al secondo piano. Dopo andrò a esplorare.
Intanto lo faccio qui. Entro nel salotto, dove c'è il divano nero che vedevo da fuori, messo davanti al mobile sul quale è appoggiata un grande schermo. Sulla destra di questo c'è un camino spento. Accanto al divano, c'è una poltrona, sempre di pelle nera. Fra il divano e la tv, c'è un tavolinetto di vetro, contro cui sbatto subito il mignolo.
"Porco il cazzo morto" impreco, iniziando a saltellare sul piede sinistro, tenendo con entrambe le braccia il piede ferito. Vedo Harry scoppiare in una sonora risata. Posso capire quanto questa scena sia esilarante per lui. Anche io incomincerei a ridere nei peggio modi, se mi si presentasse davanti la figura di un tizio che impreca in una lingua che non capisco, e che saltella come un grillo ferito, su un piede.
Mi accascio sul divano, sempre tenendo il ferito nelle mani.
-Ma che cazzo hai detto?- chiede Harry asciugandosi le lacrime.
-Imprecazioni italiane- dico affondando la testa nella morbidezza del divano sottostante.
Sento dei passi farsi vicini.
-Ti sei fatta male?-chiede
-Noo, ho solo un mignolo ferito, niente di che- dico con sarcasmo.
-Ok, allora ti porto su in camera, così ti puoi stendere in un letto vero-
-Ok- dico proprio quando si piega sul divano per prendermi in braccio a mo' di sposa. Io lego le mie braccia al suo collo, e piano piano saliamo le scale a chiocciola.
-Hai un buon profumo- dice lui, quando attraversiamo un corridoio con sette camere: tre a sinistra, tre a destra, e una in fondo.
-Anche tu. Cos'è?- chiedo. Mentre salivamo le scale, ne ho approfittato per riempirmi i polmoni con il suo buon profumo.
-Caffè, ne vado matto- dice lui- E cos'è il tuo?-
-Vaniglia, mi piace molto quell'odore, e anche io amo il caffè-
-Abbiamo trovato qualcosa in comune- dice con un sorriso soddisfatto.

Ciaoo.
Come vaa. Io ho sonno. Sto scrivendo questo capitolo alle 23:35, ed è da questo pomeriggio che ci lavoro. Infatti è lungo 933 parole, senza questo pezzo finale.
Woah. È molto. Comunqueee, io tengo sonno, perciò me ne vado da Morfeo, che si sente solo.
Mi dileguo.
All the love xx C.

31 days | Harry Styles Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora