Varcata l'uscita dell'aeroporto, mi guardo intorno per vedere se trovo un qualcosa o un qualcuno che mi sappia dire da chi devo andare. Tipo un tizio con il mio nome su un foglio, come nei film. E dopo essermi guardata in giro un paio di volte vedo il mio nome scritto in caratteri cubitali. Mi avvicino all'essere che tiene in aria il foglio col mio nome.
Quando lo ho vicino penso "ok, ora non posso sbagliare niente". Prendo una boccata d'aria e gli tocco la spalla con un dito, pensando più volte ciò che gli devo dire. L'uomo si gira. È giovane, non deve avere più di 25 anni. È molto alto, oppure sono solo io che sono bassa. Lo guardo da capo a piedi, quando poi penso che sia scortese guardarlo ora, così riprendo le redini della situazione, e incomincio a parlare.
*ora la conversazione sarà in inglese, anche se scriverò in italiano*
"Ciao, sono Charlotte, il mio nome è scritto sul cartello. Scusi se gli e lo chiedo, ma lei chi è?" dico. Per tutto il tempo in cui ho parlato ho guardato per terra pensando a ciò che dicevo.
"Ciao, sono Harry" risponde una voce roca, che di sicuro appartiene al ragazzo che ho davanti, perciò appena lo dice, sposto il mio sguardo nei suoi occhi. Solo ora mi accorgo che questo Harry, mi sta guardando insistentemente con un paio di occhi smeraldo, e si sta mordendo il labbro inferiore, e questa sua azione condiziona anche a me, che riproduco ciò che sta facendo lui con quel povero labbro.
"Diamine sai che stai torturando quel povero labbro?" Dico.
"Scusa, ma non ho capito"
Ah. Giusto ho parlato in italiano, e naturalmente non essendo in Italia lui non capisce ciò che dico. Menomale penso.
"Niente, stia tranquillo, sono abituata a parlare nella mia lingua, ed è difficile abituarsi a parlarne un'altra sempre" dico imbarazzata.
"Non ti preoccupare, comunque dammi del tu" dice con un sorriso a trentadue denti. Woah, quel sorriso...
"Allora, ehm.. Harry, dov'è la famiglia che mi ospiterà?" Chiedo curiosa
"C'è l'hai davanti" dice. Io mi alzo sulle punte per guardare dietro do lui, ma c'è solo un ammasso di gente che va verso la strada o che viene verso l'entrata.
"Scusami, ma non la vedo, potresti idicarmela?" Dico e lui annuisce, per poi indicare sè stesso.
"Charlotte, starai con me per 31 giorni" dice con un sorriso su quelle labbra sottili. "E se non ti dispiace, adesso io prenderei le tue valigie e ti porterei verso la macchina, così da andare al 'nostro' appartamento" non rispondo. Annuisco soltanto.
* * * *
Arriviamo a quella che credo sia la sua macchina. È nera, ed è molto piccola. Vado allo sportello di destra, e vi entro. Quando sono sul sedile, sposto lo sguardo sul cruscotto, dove trovo il manubrio.
"Ma che..?" dico
"Qui da noi il posto del guidatore è ha destra, e anche le corsie sono diverse dalle vostre" dice appoggiato allo sportello che avevo aperto poco prima, sfoggiando un sorriso, che credo fosse derisorio.
"Lo so, ho solo dimenticato per un secondo" dico uscendo fuori, e andando dall'altro lato.
Harry entra in auto, mette in moto, e incomincia a guidare verso Londra.
"Charlotte" mi richiama Harry
"Presente" dico facendogli scappare una risata.
"Parlami un po' di te" dice spostando per un secondo lo sguardo dalla strada per rivolgerlo a me.
"Allora, vivo a Roma da troppo, ho 23 anni, ho frequentato il liceo linguistico, dove ho studiato, naturalmente inglese, francese, spagnolo, tedesco e ho fatto un corso di cinese"
"Woah" dice solo" Posso farti una domanda? Scusa se ti interrompo"
"Certo" dico
"Perchè sei voluta andare via da Roma? Insomma, non è il posto più bello del mondo?" Chiede. Ma io lo sapevo!
"Sono andata via da lì perchè, le persone sono cattive. Ti giudicano, ti danno una maschera che non sai indossare ma con il quale devi convivere e ti ci devi abituare. Da ragazza solo perchè vestivo di nero, avevo un piercing e i capelli colorati, mi hanno affibiato una maschera che non mi si addiceva. Da quel momento il mio sogno è stato scappare via da lì, e questo è il primo passo. Forse fra qualche anno mi trasferirò qui sai? Devo solo mettere da parte molti risparmi" dico
"Veramente?" dice
"Veramente cosa?"
"Hai un piercing e avevi i capelli colorati?" Dice incredulo
"Si è vero" dico ridacchiando
"Il piercing dove, e i capelli di che colore?" chiede curioso.
"Piercing al labbro, che ora non ho messo, e i capelli blu" dico
"Belloo" dice neanche fosse un bambino piccolo.
Mi esce involontariamente un sorriso.
"Posso chiederti un'altra cosa? Questo è più un favore" dice
"Sono tutta orecchie"
"Potresti farmi delle lezioni di italiano? Così almeno capisco qualcosa di quello che dici a volte"
"Certo, sai qualche parola?" dico
"Vediamo, ehm.. ciao, piza, princpesa, bela, ciao, lasania e basta" dice
Mi trattengo da una risata, ha una pronuncia veramente strana.
"Ho detto qualcosa di strano?" Chiede innocentemente.Ciaoo
Allora, la parte finale,in cui harry parla in italiano, le parole le ho messe con gli errori grammaticali appositamente, per far capire lui come le dice. Non sono analfabeta, lo conosco l'italiano. Anche se con alcune frasi in romano che metterò, si penserà il contrario...
Comunque, mi sono impegnata per farlo venire così lungo.
Spero vi piaccia, commentate e stellinate (?).
Io mi dileguo.
All the love xx C.
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31 days | Harry Styles
Fanfiction"Harry, solo tu sei stato capace di far cadere la statua della regina" "Ma non volevo!" Charlotte fa un viaggio-studio a Londra, dove rimarrà per 31 giorni. Lì, dovrebbe essere ospitata da una comune famiglia inglese. O almeno è quello che pensa lei...