Dodicesimo Capitolo

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Jack mi guardò stupito, poi agitando le braccia disse preoccupato :

-" Ma sei impazzita? Non posso portarti dal nostro Re, ed anche se lo facessi non cambierebbe nulla, rimani qui tornerò tra cinque giorni ti ho lasciato provviste sufficienti, non muoverti, e non combinare sciocchezze " 

Nonostante il mio sguardo inquisitorio, lui prosegui  senza voltarsi indietro e spiegando le sue ali simili a quelle di un drago prese il volo.

Ormai tarda sera, cercai di prendere sonno  ma nella mia testa ronzava sempre Rick, mi mancava terribilmente, una lacrima solcò il mio viso per poi proseguire in un pianto disperato, sentivo il mio cuore spezzato a metà, presi l'orologio e lo osservai all’ungo, di solito non tornavo in dietro da una decisione, ma questa volta era diverso, quando si parlava di Rick, il mio mondo cambiava, per quanto ci provai non riuscì a distogliermi da quel brutto pensiero che nasceva in me, in fine dopo un lungo sospiro, dissi a me stessa:

-" ma e che cavolo, voglio rivederlo almeno un altra volta, anche se solo per poco non posso stare senza di lui"

Inserì la data di quando lo lasciai solo nell'appartamento, e premetti il pulsante,  quando riapri gli occhi vidi Rick che mi guardava sorpreso, aveva gli occhi umidi ed arrossati, aveva pianto?!? Sarà mai possibile? Avanzo lentamente verso di me per poi scattare in avanti per stringermi fra le sue braccia, provai ad allontanarmi per provare a spiegargli, ma lui mi strinse più forte a se, per poi dire con voce sofferente :

-" non farlo mai più, pensavo che non ti avrei mai più rivista" ancora fra le sue braccia, gli dissi:

-" Rick mi stringi troppo forte, mi fai male alla pancia "

Lui mi libero immediatamente, ed asciugandosi gli occhi, mi accarezzò il pancione e disse sorridendo:

-" Questo e nostro! "

Io feci un grosso respiro e spegai a Rick cosa accadde nel frattempo che fummo separati, gli parlai anche dello strano fenomeno di Jack, di come mi scambiò per una di loro, poi finito il racconto aggiunsi:

-"Rick non posso rimanere qui, questo bambino non deve rimanere in quest’epoca, devi capire.... " non mi fece finire a parlare che mi interuppe dicendomi :

-" No, scordatelo non mi lascerai qui un altra volta"  io provai a farlo desistere, dicendogli che era pericoloso, visto che in questo stato non potevo di certo combattere, lui si infuriò ed urlo:

-" ok e pericoloso, ma lo è anche per te" si fermò, fece un grosso respiro e proseguì con tono più calmo:

-"devi smetterla di affrontare tutto da sola, non sei invincibile, si sei forte questo non lo metto in dubbio, ma ti ricordo che sei pur sempre una ragazza"

Una ragazza! Vero, nel mio tempo queste distinzioni non c'erano, ma sentirlo mi rese felice, lui era l'unico che conoscevo che mi trattava come una persona e non come un arma o come un mezzo, si c'era anche Jack però lui mi aiutava soltanto perché credeva che ero una Dragonia come lui, e nel vedermi in cinta lo stupì parecchio, visto che l'oro non erano in grado di riprodursi normalmente, ma Rick era diverso lui rimaneva al mio fianco perché mi amava, dentro la mia testa, c'era una grande confusione, avrei voluto portarlo con me, ma l'immagine di lui in pericolo mi frenava, Rick capì immediatamente il mio problema, e guardandomi dolcemente mi disse:

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