Diciassettesimo Capitolo

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Ormai era passato un anno dalla morte di Rick, ed io vivo ancora nel regno di Damian assieme a Kelly, guardavo la mia bambina cresce a vista d'occhio, ora ha un anno e mezzo ma già parla perfettamente e correva come una bambina di quattro anni, mano mano che i giorni passavano assomiglia sempre di più al padre, di carattere intendo, perché esteriormente è la mia copia.

All'inizio non presero bene la mia venuta qui, tentarono di uccidermi più di una volta, ma per fortuna ero bene addestrata, in fin dei conti rimanevo pur sempre un soldato, ma nonostante tutto il tempo trascorso, il dolore non si placava ed ogni giorno mi trasformavo in una Mia che non conoscevo, mi riconoscevo astento anch'io,  a distrarmi dai miei pensieri fu Kelly, che con me una Margherita in mano me la porse dicendomi :

-"Questo è per te mamma, cosi sei felice, non mi piace la mamma triste"

anche se disse quelle parole con goffezza, era l'unica capace di strapparmi un sorriso, cosi piccola, e pure così tenera, la strinsi forte a me dandogli un bacio sulla fronte, per poi lasciarla andare, ed essa iniziò a correre per il prato saltellando, ed urlando felice:

-"Ho fatto sorridere mamma, ho fatto sorridere mamma "

Ero seduta nell’erba a guardare la mia bambina che correva dappertutto, la portavo spesso qui, questo e il giardino privato di Damian, e nessuno può entrarci eccetto lui, dopo l'esperienza con Rick, verso Kelly ero ancora più protettiva del solito.

il futuro sembrava essere rimasto lo stesso, ed era la cosa che mi preoccupava maggiormente, però grazie a me convinsi Damian a creare un accordo di pace tra dragoniani e umani, certo non vivevano tutti insieme appassionatamente, però decretò che chi unque uccideva un essere umano, sarebbe stato giustiziato, almeno per un po' questi sbruffoni manterranno la calma.

Mentre stavamo giocando, Damian ci venne in contro, e Kelly guardandolo  corse ad abbracciarlo urlando:

-"Papi! "  Damian la afferrò sollevandola in aria facendola roteare come un aeroplano per poi farla atterrare regalandogli un caloroso sorriso, ma solo io trovavo questa scena ripugnante? Ogni volta che lo chiamava papà avrei voluto trafiggere la trachea di quel ebete, l'unica cosa che mi frenava era mia figlia, per non traumatilizzarla, Damian notando il mio sguardo omicida, lasciò andare Kelly per poi sedersi a terra affianco a me, mi guardò divertito e disse:

-"Sai non puoi reagire cosi ogni volta che mi chiama papà!"

io lo fulminai con lo sguardo, ma ormai lui non si spaventava più, sapeva che era un modo tutto mio di affrontare il dolore, infatti mi guardò dolcemente e mi disse :

-" E passato un anno ormai, per favore devi riprenderti! "

Stavo per urlargli a dosso quando un servitore ci chiamò per la cena, così rientrammo tutti e tre.

*****

Il giorno seguente lascia Kelly a Damian, visto che dovevo allenarmi e non mi fidavo a lasciarla a nessun altro.

Andai nell'area, dove c'erano anche vari soldati che si allenava, appena entrai mi guardarono e e rugironò, ma non osavano toccarmi, anche perché a quanto pare tutti avevano timore di Damian, gli ignorai ed inizi fare una serie di flessioni per riscaldarmi, mentre mi allenavo però notai Frederic  in lontananza, con Kelly, andai su tutte le furie, correndogli in contro con uno sguardo che avrebbe spaventato persino la bestia più feroce, lui appena mi vide, iniziò a gesticolare, tentato di giustificarsi, ma io non sentivo ragioni lo raggiunsi ed afferrandolo per la gola, gli sussurrai all'orecchio per non farmi sentire da Kelly:

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