Challenging the devil

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Jungkook afferrò il ragazzo al volo, quest'ultimo lo guardava con gli occhi sgranati e senza fiato, quegli occhi lo pregavano di non mollarlo, gli dicevano di salvarlo.
Jungkook strinse forte i denti portandolo su cadendo poi per terra con il ragazzo sopra di sé, sano e salvo. Jimin stringeva gli occhi e si aggrappava al ragazzo sotto di sé così forte come se lui fosse la sua unica ancora di salvezza, colui che possedeva la sua vita in una mano.
Stettero così per quella che sembrò un'eternità, perdendosi l'uno negli occhi dell'altro, il più basso con gli occhi lucidi ancora per lo spavento.
Jungkook lo lasciò fare per un primo momento, stranamente toccato da quei occhi ma presto si riscosse tornando alla sua natura " hai intenzione di scendere o no?", quella voce roca e così bassa riportò Jimin alla realtà "Oh...S-si, scusa" arrossì, alzandosi di scatto mentre il moro faceva lo stesso. "Grazie!" la voce del più basso uscì quasi stridula per l'emozione "s-se non ci fossi stato tu...", l'altro accennò appena un sorriso mettendosi una cicca tra le labbra non togliendo lo sguardo dal ragazzo che gesticolava di fronte agitato. Passò lo sguardo dai capelli biondo cenere del ragazzo a quelli occhi così espressivi fino alla sua figura statuaria, la pelle chiara scoperta delle braccia si lasciava colorare di un flebile rosa dalle prime luci del giorno.
Jimin rabbrividì sentendosi studiare dagli occhi scuri e profondi dell'uomo davanti a lui. Aveva i capelli di un castano scuro, un orecchino accompagnato da altri peercing più sopra copriva il suo orecchio destro, i lineamenti così fini e delicati eppure induriti da quell'aria glaciale​, il corpo tonico e slanciato, ben più alto di lui.

"Kook!" i due furono interrotti da una voce femminile dall'interno, la musica non c'era più.
Cindy si affacciò al balcone trovando il suo ragazzo in compagnia di uno straniero bassino ma assai attraente, non gli piaceva quello sguardo negli occhi di Jungkook, era...interessato?

L'aria fresca gli faceva bene, nonostante non avesse dormito quella notte si sentiva stranamente energico quella mattina, così decise di andare a fare un po' di jogging per scaricare un po' di adrenalina dopo l'incidente di quella mattina e quegli occhi ipnotizzanti. Di nuovo...Jimin continuava ad andare con il pensiero a quel ragazzo misterioso, era lui per caso quel fantomatico vicino? Non avevano neanche fatto in tempo a presentarsi.
Dannata biondina... ripensò alla ragazza che aveva messo fine al loro incontro.

La suoneria del suo iPhone lo distrasse dal flusso dei pensieri. Diminuì il suo ritmo rispondendo al cellulare "Mi dispiace per ieri..." sentì dire dall'altra parte il suo migliore amico " So che la delicatezza non sia il mio forte ma...onestamente Chim, io ti voglio bene e non voglio vederti sprecare la tua vita solo dietro a quei fottuti libri..." disse V con sincerità dall'altro capo "...dai Chim, unisciti a noi stasera, ti prometto che non te ne pentirai, e dato che sei così fissato con la storia del terzo incomodo, beh...ho invitato anche Seokjin!"
Jimin sgranò gli occhi sentendo il nome del ragazzo "TU COSA?!" non riuscì a dire la frase che l'altro mise giù.

Quella giornata Jimin la passò studiando e finendo di sistemare gli ultimi scatoloni. Ora il suo appartamentino gli sembrava abbastanza accogliente, il risultato finale rispecchiava molto il suo stile. Quando si rese conto dell'ora quasi non gli prese un colpo, si fece velocemente una doccia e si vestì con un paio di jeans strappati bianchi, maglioncino e Adidas altrettanto bianchi. Amava il bianco, era il colore che lo rappresentava appieno, un'anima luminosa, pulita, onesta, era anche uno dei tanti motivi per cui medicina appariva così bella ai suoi occhi.
Grazie a Dio arrivò all'appuntamento con gli altri in tempo, odiava il ritardo.
"Chimmie! Non ci hai dato buca...!" disse V quasi con le lacrime agli occhi notandolo da lontano, saltandogli al collo. "Tae...Mi stai soffocando" cercò di divincolarsi dalla forte stretta di V
"Ehi Jimin." fece un cenno Hoseok dietro a Taehyung, "guarda un po' chi c'è" disse l'ultimo con un sorrisetto complice all'orecchio dell'amico, l'altro spostò lo sguardo verso una figura che restava leggermente in disparte con le mani in tasca. Taehyung lasciò il biondo che si avvicinò al ragazzo poco lontano sorridendo appena imbarazzato "Non voglio immaginare con cosa ti abbia ricattato per venire stasera..." sussurrò Jimin facendo un cenno verso Taehyung che aveva per un momento acquisito un espressione seria parlando con Hoseok, il biondo corrugò la fronte ritornando subito con l'attenzione a Jin che gli sorrise gentilmente facendo spalucce "mi ha solo detto che ci saresti stato anche tu" rispose schietto​ facendo arrossire l'altro lievemente.
"Allora ti ha detto dove ci porta questa sera?"Jimin cercò di cambiare argomento passandosi una mano tra i capelli leggermente a disagio "mi ha solo accennato a una certa gara..."

Dopo circa una mezz'oretta i quattro erano giunti a destinazione: una pista di ghiaia di dimensioni infinite si stendeva davanti ai ragazzi, la luce artificiale era lieve e nel cielo era comparsa una luna piena.
"Tae...? Dove ci hai portato scusa?" disse il biondo perplesso rabbrividendo appena per il posto deserto. Jin gli mise un braccio sulla spalla cercando di confortarlo vedendolo leggermente perso, posti come questi facevano sentire molto a disagio una personalità incorrotta come quella di Jimin. Tae fece un sorrisetto innocente all'amico seguendo Hoseok che li condusse verso un gruppetto di ragazzi poco distante. La luce di prima proveniva dai fari delle moto a cui erano appoggiati alcuni ragazzi, metre altri discutevano accanto con della birra in mano ed altri ancora si passavano delle banconote ridacchiando.

Jimin sussultò sentendo un forte rimbombo alle sue spalle, si girò di scatto quando vide due figure sulle moto in atto di accendere il motore facendo un gran casino ma Jimin guardava la scena catturato. I due si infilarono i caschi e partirono al via, le due moto in movimento a quella velocità erano indistinguibili. Il ragazzo sentiva appena il chiasso dietro di sé e qualche volta gli giungevano all'orecchio frasi come "...é come sfidare il diavolo..." oppure "JK non ha eguali" appena una delle due moto con una manovra intelligente superò largamente l'altra.
Il biondo seguì quel gioco tra i due mezzi senza distogliere gli occhi accorgendosi della fine solo quando la moto di quello che doveva essere il vincitore accostò poco lontano. Il ragazzo, vestito da capo a piedi in nero, scese con agilità dal mezzo mentre veniva raggiunto da alcuni amici.
Jungkook si tolse il casco lasciandolo sulla moto per poi girarsi verso il gruppo stringendo la mano a qualche amico che si congratulava.
"Vai a controllare Suga, Nam. Non voglio che faccia cazzate." disse Kook all'orecchio dell'amico quando un ragazzo in bianco catturò la sua attenzione.

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