So far so good

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Quelle note malinconiche e piene di significato raggiunsero i sensi di Jimin, che aprì gli occhi di scatto. Si portò una mano al viso fermando una lacrima, molto probabilmente scaturita da quella mesta melodia. Cercò con lo sguardo la fonte ma venne distratto dalla leggera stretta attorno al suo esile fianco, il respiro caldo contro il suo collo e la pelle bollente che premeva contro il suo corpo, poi ricordò.

Appena rinchiuse il portone Jimin imprecò, non aveva messo in conto il diluvio universale che a quanto pare aveva scelto il momento più opportuno per dare inizio alle feste. Senza ombrello, e il vicolo buio come la pece il ragazzo cominciò a correre alla ricerca di un taxi. Raggiunta la strada principale, Jimin era ormai bagnato fradicio. Con il fiato corto si guardò intorno pregando il Signore che non gli mandasse una sfiga dopo l'altra. "Grazie grazie grazie !" esclamò quando venne accontentato, salendo nel taxi. Ignorò lo sguardo sbieco dell'autista indicandogli la destinazione e spronandolo ad accelerare. Mentre la vettura sfrecciava sulle strade quasi deserte della città, Jimin, con lo sguardo perso, fissava lo schermo del suo smartphone.
Non illuderti Jimin, è solo ubriaco, non ragiona, quella canzone non vuol dire niente. Ha solo trovato la persona giusta da prendere in giro, con cui prendersi gioco. Jimin, non cadere nella sua trapola. Fermati! Non permettergli di stravolgerti, cazzo!
Jimin si prese la testa tra le mani mentre il cuore correva all'impazzata, non ce la faceva lui, non era in grado di zittire il suo cuore. "Ehi tu, mi senti?" Jimin si riscosse portando la sua attenzione all'uomo visibilmente infastidito che lo guardavo dallo specchietto " siamo arrivati, sono 19000 won" ripetè burbero il tassista.

Jimin si diresse verso l'indirizzo che Tae gli aveva mandato, era a pochi isolati da lì. Ma mentre lui caminava sovrappensiero andò a sbattere contro qualcuno, che barcollando cadde infine di fronte a lui, ai suoi piedi.
Jungkook alzò lo sguardo intontito, poco dopo un sorriso si disegnò sul suo viso, che colpì il biondo ancora in piedi. Jimin non lo aveva mai visto sorridere, sembrava tutta un'altra persona, fu di colpo travolto dalla sua tenerezza. "Ho visto un angelo...sono per caso morto?" farfugliò il moro guardando in alto con sguardo  incantato. "Che strano...questo angelo mi ricorda qualcuno..." mormorò ridacchiando poi mentre Jimin si inginocchiva di fronte a lui, alla sua altezza. "Jungkook...sono Jimin, che ci fai qui? Perchè sei da solo...in questo stato?" chiese il biondo preoccupato. "Ah giusto Jimin-ssi..." il ragazzo ripetè il suo nome in quel modo, destabilizzando il biondo per l'ennesima volta "...stavo venendo da te, Jimin-ssi" concluse con quell' espressione indecifrabile, poggiando delicatamente il suo palmo sulla pelle fredda e umida di Jimin. Incurante di essere in mezzo alla strada e con la pioggia addosso Jungkook accarezzava il viso del ragazzo di fronte con estrema leggerezza, come impaurito di rompere quell'anima fragile che si trovava tra le dita. Si fermò sul suo collo, guardandolo in quei occhi così espressivi, tanto che pensò per un attimo di averli sentiti parlare. Facendo una delicata pressione Jungkook accompagnò la testa del ragazzo trovandosi a pochi centimetri dalle sue soffici labbra, si meravigliava ogni volta di quanto fossero dannatamente invitanti, se avesse potuto non le avrebbe lasciate senza proprietario per un solo secondo, sì perché potevano appartenere solo a lui. Annullò quella piccola distanza che rimaneva tra i due mentre le labbra di Jimin accoglievano il moro esitante, ma bastò poco perché si sciogliesse, perdendosi completamente in quella finissima unione. Le braccia di Jimin si strinsero attorno alla vita di Jungkook, stringendo il tessuto della sua maglietta tra le dita.
Restarono così avvinghiati a lungo, noncuranti di ciò che accadeva intorno a loro, in quel momento nessuno avrebbe potuto separarli. Nemmeno la ragazza avvilita che, fermata da Namjoon, dovette assistere a quella scena, all'insaputa dei due amanti.

Jimin incredulo, si girò lentamente verso il ragazzo che dormiva accanto a lui mentre un sorriso comparve sul suo volto. Dunque era vero, non era solo un sogno quello che ricordava, lui e Jungkook avevano dormito insieme.
Scosse la testa sperando di riacquisire la ragione, ma quella andò a farsi benedire quando cercando di spostare il braccio del moro, per recarsi in bagno, la sua coscia venne a contatto con qualcosa di duro là sotto le coperte. Il biondo arrossì e prima che si spostasse del tutto fu inchiodato al letto, con le braccia strette in una morsa sopra il suo capo. "J-jungkook! Ma che fai? Mollami!" cercò il piccolo di divincolarsi mentre l'altro lo guardava da sopra " Ma come Jimin? Pensi di scappare così dopo aver svegliato me e il mio amichetto la sotto?" susurrò Jungkook con la voce arrocchita dal sonno. Jimin si maledì per aver avuto la brillante idea di lasciarlo in boxer la notte precedente quando l'aveva messo a dormire. "Eddai Jung...ah..." le parole del ragazzo vennero a mancare ansimando quando inavvertitamente il moro fece scontrare lentamente la sua erezione contro l'intimità coperta di Jimin. Il moro si abbassò sul collo di Jimin lasciando umidi baci mentre continuava a sfregare  i due membri eccitati. Jimin, che portò le mani sul petto scoperto di Jungkook, lo chiamò subito dopo tra gli ansimi "Jungkook...aspetta, Jungkook!" cercò di scostarlo prendendo il suo viso tra le mani "ma tu scotti! Aspetta Kook, fammi controllare" Jungkook imprecò facendo una smorfia mentre l'altro gli controllava la fronte con il palmo. " Hai un termometro? Penso proprio che tu ti sia preso la febbre" constatò Jimin scostandosi appena per guardarlo negli occhi " che palle Jimin, puoi fregartene di questo tuo istinto da dottorino per una buona volta e lasciarmi continuare quello che avevamo cominciato?" ghignò abbassandosi nuovamente sul suo collo. Jimin lo scostò con un pò di forza, invertendo le posizioni mentre si metteva a cavalcioni sopra al moro "Non se ne parla proprio, prima pensiamo a farti tornare a temperature normali poi vediamo se hai voglia di continuare..." rispose Jimin, facendogli un sorriso innocente.

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