Primi giorni di luglio. Siamo in piena estate. Preparazione di bomboniere. Una signora guarda un'altra di fronte a sè. Sono minuti che ha in mano degli oggetti che proprio non si addicono a delle bomboniere, ma è stata una richiesta di sua figlia e di colui che ben presto diventerà suo genero. Lo adora e lo considera già come un figlio ma non riesce a capire la loro richiesta, l'altra signora, che è sua consuocera, non sembra proprio farsi problemi. Anzi è tutta contenta e indaffarata sta confezionando bomboniere su bomboniere. E dire che tra sua figlia Anna Sara e Elena quella più originale è sempre stata la seconda. La prima più inquadrata la seconda fuori dagli schermi. La prima è sempre riuscita a far andare allo stesso passo lavoro e vita amorosa, ormai erano da anni un ottimo medico e conviveva da anni con il fidanzato storico. Mentre Elena ha sempre messo per prima la danza, ha vissuto tra la sua amata Termoli e New York. Mare e grattacieli. Sabbia e cemento. Tranquillità e puro caos. Era così la vita di sua figlia. Poi in un anno aveva avuto sia un grave infortunio e aveva trovato l'amore, quello con la A. Era di nuovo un cantante. No, essendo madre si rifiutava di vedere sua figlia soffrire come quando appena tornata da New York aveva scoperto che il suo primo amore, Enrico, un cantante, aveva già una ragazza. Le aveva promesso che l'avrebbe aspettata e poi ecco che l'aveva già rimpiazzata. Da quel momento la madre di Elena guardava con diffidenza gli artisti, ma in particolar modo i cantanti. Ma Riccardo era l'eccezione. Prima di tutto non corrispondeva al tipo ideale di sua figlia. Riccardo era castano non era moro e non aveva gli occhi scuri ma azzurri, azzurri come il mare di Termoli. Elena le raccontava che amava guardare gli occhi di Riccardo fissare il mare. L'azzuro nell'azzurro. Quando Elena parlava di Riccardo tutto il resto non importava più, parlava di avere una famiglia con lui, ma soprattutto di partire e di iniziare una nuova vita, una vita meno "o bianco o nero", una via di mezzo. Voleva i grattacieli ma anche la serenità, voleva l'arte ma anche il concreto. E Riccardo le dava tutto ciò. Ma ritornando alle bomboniere, cosa c'è che non va? La mamma di Riccardo guarda l'altra madre. Non chiedermi nulla, guarda mio figlio so che ha certe idee folli ma non pensavo che fosse così anche tua figlia, naturalmente non voglio offendere. La mamma di Elena si mette a ridere Nammo bene! Guarda anche mia figlia è una pazzoide quando vuole. Ma come si fa? Delle calze?! La mamma di Riccardo replica Riccardo mi corregge tutte le volte. Sono delle parigine. La mamma di Elena aggiunge Non è l'unico, Elena continua a dirmelo. Sono il simbolo della loro storia d'amore. Delle calze..I giovani di oggi!!
Ah queste parigine! Non sono della calze comuni! E così parlando di bomboniere, vi posso invitare al matrimonio di Riccardo e Elena, due ragazzi, due artisti che hanno deciso di iniziare una seconda vita, una vita insieme.
Grazie a chi ha letto questa storia, altro finale non mi sembrava possibile, non voglio aggiungere altro. Grazie ancora di cuore!
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Le parigine
Fanfictionamici15__amici16 Tutto nasce per scherzo e per una scommessa. Non sembrano neanche fatti per stare insieme ma in realtà Riki e Elena hanno molto in comune. Da un semplice paio di calze nasce un rapporto molto strano, che può fiorire in qualcos'altro?