AVRIL'S POV
Arrivo a casa con il cuore a mille, le mie mani tremano quando suono il campanello. Penso di essere pure più bianca del solito. In effetti non mi sento in gran forma. Un brivido mi corre lungo la schiena e sto sudando freddo. Mia madre mi apre. Meno male! Non ce la facevo più a stare in piedi, ancora tre secondi e sarei svenuta per terra. Con possibili brutte conseguenze. Mi fiondo sul divano.
-Cos'è?! Non si saluta più?!- mi rimprovera mia madre scherzando.
-Non è il momento, ma'-
-Tutto bene tesoro?- mi chiede ora, iniziando a scrutarmi, leggermente preoccupata.
-No.- rispondo risoluta io.
-Cos'è?! Hai preso un altro brutto voto?!?- mi domanda lei in tono accusatorio. Non è che se le cose vanno male è sempre per colpa della scuola. Anche se in maggior parte sì. Ma non oggi.
-No- rispondo io facendo roteare gli occhi. -Ma te lo racconterò quando ci saranno anche Matt e Mich, così parlo solo una volta- non amo ripetere le cose. A questo punto mia madre li chiama, e compaiono dal bagno. Immagino si stessero lavando le mani per andare a pranzare.
-Allora...- dico passandomi una mano sul viso - Oggi mentre tornavo da scuola ho visto Jean-
Mia madre sbarra gli occhi, così come i miei fratelli.
-Avril, ti giuro che se è un altro dei tuoi scherzi...- inizia a mettere le mani avanti Matt.
-Non è uno scherzo, purtroppo- dico io seria.
-Ma non è possibile!... Ma sei sicura??- mia madre non ci vuole credere, ma le converrà farlo, per non farsi trovare impreparata.
-Vi giuro che era lui!! Sbronzo come al solito, per questo non mi ha riconosciuta...-
Dopo qualche secondo mia madre dice:- Okay, se questa è la situazione c'è soltanto una cosa da fare: stare attenti- Vedo che Michelle inizia ad avere le lacrime agli occhi, per questo abbraccia la mamma asciugandosele nel suo grembiule.
-Non ti farà del male di nuovo, vero?- piagnucola spaventata.
-No, amorino, non lo farà- Speriamo.
LEWIS'S POV
La strada è questa: Fieldston Road. Adesso devo trovare il numero 3607. Ne ho da camminare! A che numero sono? Il primo portone che vedo riporta il 2057. Okayyy... Non è un problema camminare per me: sono allenato. E continuo ad andare avanti, tranquillamente. E' rilassante camminare e distendere i nervi, senza nessun pensiero per la testa. Neanche me ne accorgo e mi ritrovo vicino alla meta. Faccio qualche passo in più e sono arrivato. Guardo l'insegna: "Riverdale Kenshikai Karate" Bah. Leggerlo è quasi impossibile, di tutto ciò capisco solo "Karate". Ma non importa, ora l'importante è iscriversi e sperare che vada bene. Entro. Il dentro è molto meglio del fuori. E' tutto in ordine e luminoso. Vado alla segreteria, dove c'è una signorina ben curata che mi domanda in cosa può essermi d'aiuto. Io le faccio sapere che vorrei iscrivermi, allora lei mi porge un modulo che dovrò riportare compilato e firmato dai miei (in questo caso da mio padre). E' stato facile. Non pensavo... Beh, ora prepariamoci per il viaggio di ritorno. Mentre mi incammino do una veloce letta al foglio. Fra tutte le parole spicca una cifra: 300. Il costo annuo del corso. Mi spiace per mio padre... Vorrei aiutarlo, ma non so come... Forse il modo migliore per ripagarlo è semplicemente impegnarmi in quello che faccio, e possibilmente vincere nelle competizioni di kart...
MARCO'S POV
Devo essere impeccabile, per una ragazza impeccabile come Demi. Ripeto il discorso davanti al mio pubblico di peluches, che, con il loro sorriso, sembrano esserne fieri. Spero che andrà per il meglio, se mi dovesse dare pacco non saprei cosa fare, forse potrei essere talmente disperato da mettermi a piangere davanti a lei!! No, non deve succedere: non vorrei sembrare troppo messo male. Ma adesso devo pensare a prepararmi, tanto le seghe mentali non migliorano la situazione. Mi rimiro allo specchio: ci vuole una passata di gel per tenere a bada i miei capelli ondulati, anche se sono corti. Alle 15:45 sono pronto e fiero del risultato. Adesso esco, cautamente: devo riuscire a sfuggire dall'occhio di mia madre. Ma le mie precauzioni non sono bastate:- Marco!!- eccola- come mai questa camicetta bianca e questi jeans? Sempre per Demi??- Ma perché non si fa i cavoli suoi?! Anche se la mamma è sempre la mamma...
- Ehmmm... devo scappare, è tardi, a dopo!- le do un bacio e la lascio lì con i suoi interrogativi, a cui penso che ormai io abbia già risposto, e mi dirigo da Demi, con il cuore che batte a mille. Arrivo leggermente in anticipo, ma non voglio citofonare, mettendole fretta. Preferisco aspettare questi 5 minuti camminando qui per la via, per smorzare la tensione.
DEMI'S POV
Suona il citofono, alle quattro in punto, che precisione! Rispondo a Marco che arrivo subito e gli apro. Quando scendo lo trovo in abiti eleganti, e penso a me, che sono vestita forse un po' troppo casual, ma non mi aveva detto che avremmo fatto qualcosa di speciale... Passo sopra il mio outfit, alla fine l'aspetto fisico spero non gli importi. Anche se in ogni caso lui non ha deluso le mie aspettative. Vorrei proprio sapere il motivo di tanta classe. Lo scopro poco dopo, quando ci sediamo su una panchina del nostro parco preferito, il Park Dog Run:- Demi...- mi dice, massacrandosi le mani.
- Sì?- gli chiedo, notando il suo nervosismo.
- Devo dirti una cosa...- inizia, indulgendo un po' nel parlare. Dal tono sembra essere importante, ecco perché si è vestito così.
- Cosa?- sono un po' curiosa devo dire... Anch'io dovrei dirgli una cosa, ma ho paura della risposta. Un venticello fresco ci accarezza, e sembra dare sicurezza a Marco che inspira profondamente e dice:- Demi, vuoi essere la mia ragazza???-
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Bronx Squad
Fiksi PenggemarCosa porterà quatto ragazzi con storie diverse ad incontrarsi proprio nel Bronx? Demi: una ragazza con problemi di droga e depressa per la morte di suo padre ma che desidera solo essere amata. Marco: un ragazzo intro ed insicuro che ha solo b...