La Musica e la Danza

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VirLiko era solo: girava nel cuore della notte, con il bello e il cattivo tempo. Qualcosa lo spingeva a camminare senza sosta, fino all'alba quando, dopo aver trovato rifugio sotto una grande radice o dentro un tronco secolare, si addormentava in attesa di riprendere il cammino.
Una notte, in piena estate, quando le chiome degli alberi secolari lasciavano intravedere il cielo senza luna tempestato di stelle, VirLiko si sentì improvvisamente attratto da strani suoni. Voltò la testa per udire meglio, drizzò le orecchie e, poi, finalmente si mosse verso la loro direzione...
"La chiamano musika! " disse una vocina all'improvviso... VirLiko si voltò ma, ebbe a mala pena il tempo di riconoscerla - ma si, Thuata la fata! Questa sparì dicendo: è una magia degli uomini... fai attenzione! ". Quasi noncurante dell'avvertimento tornò ad interessarsi di quella strana magia.
Più avanti vide delle tende, molte tende e, proprio lì davanti, uno spiazzo illuminato da torce, fuochi e braceri. C'erano dei gazebo, tavoli e panche. E tanti umani! Molti mangiavano allegramente, alcuni cercavano l'attenzione di altri per vendere stoffe, statue in legno e vasellame decorato ma altri si muovevano in maniera insolita... poi notò che i movimenti non erano casuali. Accompagnavano in qualche modo i suoni emessi da strani oggetti. Maschi e femmine si alternavano nei movimenti... si guardavano sorridendo e a volte si toccavano o si tenevano la mano.
La musica prendeva vita al ritmo dei movimenti e i movimenti esprimevano gioia, allegria e tanta voglia di divertirsi... Lo spettacolo che si offriva agli occhi di VirLiko era coinvolgente, al punto che anche il suo corpo sembrò vibrare al ritmo della musica.
Poi si senti attratto soprattutto dalla bellezza di una giovane ballerina dagli occhi grandi e verdi, come le chiome degli alberi a primavera. Le sue movenze erano colme di grazia e tutti sembramo guardarla con ammirazione e rispetto.
Al termine della musica ci fu uno scroscio di applausi; la gente brindava con della buona birra e riprendeva a chiacchirare allegramente, e a ridere.
Tornò alla foresta ma il ricordo e le immagini della festa non lo abbandonavano... no! Avvertiva una sensazione curiosa, mai provata prima: fame? piacere!? desiderio? voglia di restare? diventare umano!? invidia?
Un momento! Lo aveva appena pensato: un uomo!? Un lupo con mani e piedi, senza fauci, senza la sua preziosa pelliccia... impossibile!
Non chiuse occhi per diversi giorni. La musica - un motivetto allegro, in particolare - non lo abbandonava mai... un tormento! E non poteva andare avanti così : non cacciava da giorni ed era continuamente distratto. Tornò allora al villaggio degli umani....

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