Capitolo 28

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Sono qua, tremo ancora tutta ma non riesco a non fermarmi. Oggi sono molto intenzionata nel saltare tutte le lezioni e non me ne fregherà niente se mio padre mi sgriderà.

Ciò che ha fatto Zayn è imperdonabile però provo qualcosa per lui e lo sò perchè il suo sorriso fa sorridere me ed è un problema perchè lo perdonerò e lui mi smerdazzerà davanti alla sua nuova compagnia. Non dico che lo amo, soprattutto dopo questo ma al cuore non si comanda.

Sono fuori dalla scuola e riesco a respirare in un'aria migliore. Ho bisogno di farmi una corsetta ma con lo zaino non mi sembra una bell idea quindi passeggio finchè non entro in un bar prendermi da bere.

Mi siedo su un tavolino vicino alla finestra e inizio a pensare non notando il cameriere.

-scusi signorina, vuole qualcosa?- mi ripete nuovamente

-mi scusi ero assorta nei miei pensieri, un the caldo al limone grazie...-

Mi giro e vedo lui.

Il ragazzo biondo del luna park e qui davanti a me ho paura che mi riconosca. Speriamo di no!

-ma tu non sei la ragazza al luna park?- mi dissi come se fossi un alieno. Strabuzzava gli occhi

-si sono proprio io-

-e il tuo ragazzo dov'è? Quello moro...-

-è il mio migliore amico, cioè volevo dire "era"-

-avete litigato ed è per questo che hai gli occhi gonfi e rossi?-

-si vede così tanto?-

-sì... Se vuoi finisco il turno e poi parliamo un po'-disse imbarazzato dato che iniziò a guardarsi intorno arrossendo

-va bene. Ho bisogno di distrarmi da questa merda-sospirai

-appena arriva il the vuol dire che ho finito-

Annuì e lui tornò al lavoro mentre io mi rimettei a guardare fuori dalla finestra. Adesso pioveva.

***

10 minuti dopo arrivò il ragazzo

-ok ce l'ho fatta-aveva il fiatone

-non dovevi sbrigarti per me. Non sarei scappata comunque...-

-lo so... È che non mi piace far aspettare le persone- arrossì. Era adorabile

-capisco... Ehm non so ancora il tuo nome sai?-

Arrossì ancora di più il ragazzo. Merda non volevo farlo imbarazzare così tanto

-Niall- disse porgendo la mano

-Carmela- gliela strinsi

-allora vuoi dirmi che è successo?-

-è imbarazzante da dire-rivelai, stavolta arrossendo io

-dai provaci, non ti giudico. Credo che tu abbia bisogni di sfogarti- annuì decisi dalla sua affermazione. Parlare era meglio di tagliarsi.

***

Ci volle una bella mezz'ora per spiegare l'accaduto per via dei miei numerosi singhiozzi.

Cercava di fermarmi dal parlare perchè evidentemente era preoccupato ma non volevo decisamente farlo così ogni tanto mi accarezzava la schiena

-potevi anche non ascoltare questa lagna sai?-dissi singhiozzando, nuovamente

-non è un problema, ho capito che quando qualcuno si sente male è meglio che tu ci sia per rassicurarla-

Can You Be My Superman?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora