Capitolo 37 (Sequel)

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*un'anno dopo*

Eccomi qui di nuovo a Bradford, davanti alla casa di mio padre. Non lo vedevo da molto tempo, ma non mi era mancato, non c'è mai stato realmente durante la mia vita.

Presi le valigie, pagai il tassista e camminai con passo deciso verso l'ingresso, cercai le mie vecchie chiavi ed entrai a casa.

Mio padre era seduto sul tavolo della cucina con il capo chino e davanti a sè un bicchiere vuoto e una bottiglia di birra. I singhiozzi  si potevano sentire da ogni angolo della casa essendo molto silenziosa.

Mio padre alzò lo sguardo, il suo viso era sciupato, pieno di rughe e aveva qualche capello bianco. Probabilmente era stato sottoposto a troppo stress questo anno. Riuscì a cogliere una nota di stupore negli occhi di mio pare e tutto successe velocemente. Mi ritrovai tra le sue braccia mentre lui piangeva sulla mia spalla. Tutto ciò tocco anche me, forse alla fine mi era mancato anche lui dopotutto..

"Carmela sei tu? Sei cambiata così tanto, sei così bella, sei mica diventata anche più alta? Sembri una modella di quelle stupide riviste che leggeva tua madre!" Disse l'ultima frase un po' amaramente. Non riuscivo ancora a dimenticarmi quello che mi aveva fatto ed era così maledettamente difficile perdonarla ora.

"Papà, che è successo quest'anno? Sei cambiato così tanto.."

"Già, mi hanno licenziato, mi sono ridotta a bere e tu un giorno sparisci all'improvviso. Pensavo ormai che tu fossi morta.. Ti ho cercato dappertutto, ho fatto chiamare la polizia ma non sono stati gentili dato il mio aspetto.. Bimba mia mi sei mancato così tanto!" Disse abbracciandomi nuovamente. Stavo versando qualche lacrima, mi sentivo in colpa..

"Dovevo avvisarti che sarei andata via, ma volevo davvero sparire dalla faccia della Terra finchè non avessi ritenuto che fossi di nuovo pronta per affrontare tutto"

"L'ho capito bimba mia, eri in difficoltà e non ti ho aiutato. Ero sempre assente.." Potevo cogliere il suo dolore attraverso la sua voce tremante

"Lo so vedremo di rimediare a questo un giorno ora devi venire con me a scuola, devo farmi l'ultimo semestre di scuola"

***

Erano le 3 del mattino e io non riuscivo davvero a dormire. Era così strano essere ritornata qui dopo che per un'anno sono andata a Manchester. Essere scappata non è stato così semplice come avevo pensato e senza l'aiuto di Gianni, si proprio il mio maestro di kick boxing. Mi ha visto quasi sanguinante e raccontando cosa mi è successo ha avuto così buon cuore di aiutarmi a iniziare una nuova vita. Durante questi 12 mesi mi ha fatto da padre, sempre gentile e disponibile, senza di lui non sarei riuscita e smettere di tagliarmi, purtroppo però senza uscire dalla bulimia e dall'annoressia. Sono arrivata al mio obbiettivo, ero dimagrita riuscendo a pesare anche meno di quello che avevo sperato e con i soldi che raccolsi facendo dei lavori part-time riuscì a farmi l'intervento chirurgo per togliere la pelle in eccesso, sempre con l'aiuto di Gianni, ovvio.

Ormai non ero la vecchia Rosi che per 18 anni ha vissuto nell'ombra e nella merda, ma ero una ragazza finalmente di bell' aspetto forte e indipendente.

Mi sono salvata da sola, non ho avuto bisogno di nessuno, ce l'avevo fatta da sola, almeno la maggior parte delle volte mi sono rialzata dalla macerie da sola e non posso dire di non andarne fiera.

 Come avevo promesso, ero qui a vedere l'alba sul tetto di casa. Nuovo giorno, nuovo vita.

Scesi e mi feci una doccia. Ormai avevo i capelli lunghi e i ricci più ordinati e finalmente ero magra però non ci sarei riuscita senza l'aiuto del chirurgo avevo troppa carne in eccesso ma stavo bene.

Potevo permettermi adesso dei jeans stretti così misi quelli, una canotta bianca e una felpa rossa. Non avevo i libri ma portai una borsa con qualche quaderno e delle penne così m'incamminai.

Era tutto uguale. Sembra che io non me ne sia mai andata via, mi ricordavo ancora tutto.

Mi ritrovai al cancello e vidi subito il punto in cui mi avevano accerchiato. La rabbia che avevo represso da quel giorno, riaffiorò pian piano tanto da farmi sentire bene.

Entrai e andai subito nel terrazzo, la ex aula di musica era un po' lontana da raggiungere e magari avevano già ristrutturato il posto.

Una brezza leggera mi sfiorò il viso così chiusi gli occhi

"Chi sei tu?" Disse un ragazzo alle mie spalle

Mi girai di scatto e lo vidi, era Liam Payne. Sorrisi, finalmente lo incontravo di nuovo.

Ed ecco il sequel yeaah. è incentrato soprattutto sul suo ritorno quindi non c'è molto ma vedremo nel prossimo capitolo cosa succederà tra Liam e Carmela.

Inoltre volevo chiedervi se sareste disposte a sentirmi cantare qualche strofa di una canzone sul mio profilo instagram dicendomi se vi piacciono. Inoltre lì ci sarà qualche spoiler se volete c:

Profilo: Hopeless_1029. Se mi seguite e mi chiedete il followback ricambio <3

Monica xxx

Can You Be My Superman?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora