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  Erano trascorsi alcuni giorni da quando si erano recati lì negli Emirati Arabi, Hermione come ogni giorno da quando era arrivata si era recata a far visita ai genitori che ignari di ciò che accadeva intorno a loro , stavano sdraiati in una stanza asettica ove cinque o più elfi trafficavano febbrili per soddisfare il volere del loro padrone.
- Ma non c'è un altro modo? – domandò all'uomo che gli stava accanto , il vecchio Mohammed sorrise per l'ennesima domanda della giovane strega- no mi dispiace , dovrò entrare nei tuoi ricordi, so che è intrusivo da parte mia e non sai quanto questo sia imbarazzante , ma è l'unico modo; devo prendere io quell'ultimo ricordo e non basta soffiarlo nell'ampolla-
Hermione strinse le labbra, Draco non era affatto convinto di questo, in realtà lui non aveva osato dirle nulla, l'aveva sentito chiacchierare con Samira e lei non si vergognava di dire a chiare lettere che ogni cosa Hermione toccasse diventava una vera calamità. Hermione si nascose meglio per non frasi notare dai due.
- Le assomiglia- disse stizzita Samira – l'ha detto lui, ieri, convinto che non lo sentissi-
- Come?- domandò Draco perplesso, non capiva di cosa la donna stesse parlando.
- A quella donna, l'amica di Mohammed, l'inglese - chiarì arricciando il naso.
Sensazionale, si disse Draco, nonostante tutto Samira lo amava, Mohammed poteva essere suo nonno, invece lei...fermi tutti: Che cosa aveva detto?
- A chi somiglierebbe Hermione?- domandò sollevando la voce di un tono. Samira sbuffò, lo faceva sempre quando la gente non capiva le ovvietà e Draco sembrava tardo in quel punto, forse proprio perché parlava della ragazza che da quanto aveva notato non gli era indifferente.
- Alla McGranitt, si chiama così giusto?-
Draco rise, - tu sei pazza- aggiunse ricevendo uno sguardo sdegnato dalla donna araba – potrebbe denunciarti per una cosa simile- continuò soffocando la risata - Hermione è bella, sentenziò senza alcuna vergogna, la McGranitt , oddio , è la McGranitt - finì.
Hermione aprì la bocca sconvolta. Bella, per lui era bella.
- Che cosa vuol dire la McGranitt è la McGranitt?-
- Tu non hai idea di come sia, è austera, puntigliosa, saccente, ostinatamente Grifondoro, ha la puzza sotto il naso- Samira lo guardò fisso e solo in quell'istante Draco si rese conto di quanto le due donne fossero simili.
- Non è come pensi tu, non può essere figlia loro-
Hermione boccheggiò . Era per questo che Samira la odiava, perché somigliava alla Professoressa McGranitt? No, perché era convinta che fosse figlia sua e di Mohammed: era pazza?
- La Granger è una nata babbana, quei due nel laboratorio sono...-
- Lo so Draco, non sono scema come pensano tutti qui dentro -
- Io non ho detto ..., Samira veramente non è come pensi-
La donna strinse le mani sul grembo, stringendo una all'altra.
- Secondo te, lei che cosa ha in più di me ? -
- Non lo so,Samira, veramente io sono l'ultima persona al mondo a cui rivolgere questa domanda-
Samira sorrise dolcemente, i lineamenti si distesero mostrando per la prima volta i segni del tempo che passava. Affianco a Mohammed era sfiorita anche lei.
- Grazie per avermi ascoltato, Mohammed non ama che io parli di lei ... -
-Tranquilla – rispose mentre la vide alzarsi e dileguarsi oltre la porta, diretta forse a vedere cosa stesse combinando la Granger e sua sorella Elisabeth.
Hermione si appiattì al muro e sorrise soddisfatta: allora non stava giocando con lei, la reputava bella e fu con quelle parole che ridondavano per la testa che si recò a far visita alla sua gaia sorellina.
**
Draco rimase a riflettere seduto sui comodi cuscini nella grande sala del te, l'atmosfera silenziosa lo rendeva particolarmente malinconico;Fu proprio in quella stanza che venne accolto tanto tempo prima dal mago arabo, era stato spedito lì dalla professoressa McGranitt. Ricordava ogni cosa di quel giorno: l'ansia per essere ancora rifiutato, il dubbio di non essere degno, l'indifferenza che mostrò per proteggersi, la supponenza che esibì per non essere valutato un debole. Sollevò lo sguardo verso la tela che era stata poggiata sopra una grande credenza, giaceva lì attorniata da freschi fiori di giornata. Sospirò ricordando il giorno in cui Samira gli aveva regalato i pennelli e la tela pulita. Si vergognava ancora oggi della risata di scherno che rivolse alla donna e il cuore gli batteva forte ogni qual volta riportava alla mente il suo dolce sorriso. Era grazie a quella donna araba che era riuscito a esternare i suoi sentimenti più nascosti, a venire a patti con la sua coscienza e il dolore. In quella tela, la prima che realizzò, il nero sovrastava tutto il resto, c'era solo un punto, piccolo, invisibile, ed era lui. Da quel giorno aveva iniziato ad apprezzare quell'arte particolare, aveva iniziato a parlare e grazie all'arrivo di Blaise quella prigione dorata divenne per lui il paradiso. Samira era stata la prima donna che lo amò come un figlio senza vergognarsi di farlo come faceva sua madre che si nascondeva dietro l'etichetta dell'alta società; Mohammed fu per lui un maestro, un mentore, insegnò magie differenti, lo spinse a continuare gli studi e provvedete al suo sostentamento. Nessuno mai aveva l'aveva trattato come Samira, nessuno mai l'aveva accolto in casa sua come Mohammed, nessuno nemmeno la sua famiglia naturale.
- Draco - la voce di Blaise arrivò ovattata alle orecchie del giovane Malfoy, Draco si girò immediatamente verso il piccolo braciere che stava al centro nella stanza, poggiato sopra il prezioso tappeto in seta dai colori caldi.
- Draco - disse ancora Blaise spuntando con il viso oltre il piccolo ceppo che ardeva lento senza però riscaldare.
- Blaise - rispose – cosa ?-
- Abbiamo dei problemi - lo interruppe Zabini senza indugiare oltre con i convenevoli.
- Problemi di che tipo? - domandò Draco avvicinandosi al braciere.
- L'acciaieria, non puoi comprarla - rispose Blaise
- Che assurdità sono queste!? -
- Sono ritornati i documenti, quelli che hai firmato con i russi ed erano strappati, tutti, in mille pezzi e poi una lettera-
- Di chi è?-
- Lucius - rispose Blaise e il viso di Draco si contrasse.
- Lui non può opporsi, non ha più nulla –
- Lo so Draco, ma il contratto ora è nullo-
- Torno a Londra questa sera - lo informò- disponi una passaporta – aggiunse, il moro annuì e sparì tra le fiamme verdeggianti del braciere.
Lucius ancora una volta si metteva nella sua strada , ancora una volta cercava di mettergli i bastoni tra le ruote. Sua madre, continuava a difenderlo a stargli accanto anche quando tutto il mondo a causa di quell'uomo le aveva voltato le spalle. Era per questo che anche lui evitava di incontrarla?
No non era solo quello. Per Draco, Narcissa Black, era colpevole al pari di quel Mangiamorte del marito e se non fosse stato per quel moto d' amore che spuntò improvviso nella notte della grande battaglia, quando salvò la vita di Harry Potter, anche lei come Lucius sarebbe stata reputata colpevole. Potter la salvò e salvò anche lui, ma nonostante tutto non riusciva ad esserle riconoscente.

**
Elisabeth anche oggi stava facendo i capricci, Samira era indispettita, perché non li faceva mai quando erano sole e sua sorella era impegnata con Mohammed. Sbuffò senza alcuna vergogna incenerendo quella donna che vanificava ogni traguardo raggiunto con la piccolina.
- Sì Elisabeth - disse Hermione sorridendole tranquilla mentre continuava a giocare con lei con le costruzioni di plastica molli.
Samira stinse i denti, era pronta a parlare ma venne interrotta.
- Hermione – Draco avanzò lentamente con passo elegante raggiungendo le tre , due lo guardarono sedute sopra una coperta raffigurante le famose principesse Disney e l'altra, la donna dai lunghi capelli neri, lo guardò rimanendo seduta sulla sedia a dondolo accanto al letto della bambina.
- Devo parlarti -
Elisabeth sorrise indicando il tappeto.
- Vuole che ti siedi con noi- Draco rimase sorpreso, aveva avuto pochi contatti con la bambina e la maggior parte delle volte sembrava spaventata da lui, anche se sapeva che lo stava studiando.
- Non credo che ... - cercò di ribattere Draco ricevendo così il sorriso compiaciuto di Samira. Elisabeth invece continuò a indicare il tappeto
- Dovresti sederti, non è mai così disposta verso qualcuno – Samira storse il naso sentendo quelle parole; Hermione conosceva la bambina da due giorni e già sapeva cosa pensava ... inaudito!
Draco alla fine cedette senza sapere il motivo, si accomodò vicino alla bambina che iniziò prima timidamente a guardarlo per poi porgergli le costruzioni ignorando così la sorella che in realtà non rimase affatto rammaricata ma felice che i due iniziassero a conoscersi.
Samira aprì la bocca stupefatta: allora, anche lei ricambia.
- Questa sera rientro a Londra - ad Hermione si spense il sorriso, si affettò a cancellare ogni segno sul suo viso; strinse i denti cercando di rimanere impassibile, ma dentro fremeva e si struggeva per questo.
Che stava succedendole?
Possibile che l'avesse stregata fino a quel punto da sentirsi sola se lui andava via ... Sola, nonostante sapesse che lì c'era la sua famiglia.
- Perché?- domandò piano abbassando gli occhi cercando in ogni modo di eludere il suo sguardo.
- Dei problemi con un contratto, niente di che , ma senza di me non si possono risolvere-
Ora le dava anche delle spiegazioni, era diventata così importante?
Samira era stupefatta, quello non era il Draco che aveva conosciuto quello che affermava che mai sarebbe stato sopraffatto dall'amore.
- Blaise sarà felice di sentire che non dai peso ai suoi sforzi-
Draco sorrise – se tu non gli racconti niente, non lo saprà- Hermione rise e a Draco andò in tilt il cervello; l'avrebbe baciata se non ci fosse stata la bambina, se non ci fossero stati gli occhi di Samira che come falchi lo guardavano.
Chissà che cosa pensava di lui? Chissà che idee si era fatta del rapporto che aveva con Hermione.
Chissà ... avrebbe dovuto chiederglielo ma non osò per paura di sentirsi dire l'ovvio.
- Tu puoi restare ancora qualche giorno- aggiunse – per Mohammed non ci sono problemi-
Hermione annuì distratta e divenne pallida quando lo vide alzarsi e consegnare la costruzione alla bambina. Si alzò anche lei, come un automa, imbarazzata, non riuscì a non trattenersi si trovava di fronte a lui ancora una volta. I suoi occhi grigi, quelle pozze argentee in cui amava specchiarsi ora avevano una luce nuova, brillavano. Coraggiosa gli accarezzò il viso e capì che non poteva più sfuggire: per lui provava qualcosa, qualcosa che mai aveva provato per nessun'altro.
Lo baciò davanti a Samira e lui non indietreggiò, né si stupì e quella fu l'ennesima conquista.
Quando Draco andò via Hermione era già andata a letto, era riuscita nemmeno lei sapeva come a convincere Samira a farla dormire con la sorella , ma nonostante fosse felice per la conquista quella notte pianse, pianse perché aveva capito che lui l'aveva imbrigliata nella sua tela e mai avrebbe immaginato che sarebbe caduta.
**
Blaise lo accolse nel suo studio nonostante l'ora tarda.
- Tieni - disse consegnandogli i fascicoli, il biondo ex Serpeverde storse il naso non appena lesse la postilla, riconobbe immediatamente la scrittura di suo padre, ancora una volta Lucius si metteva sulla sua strada, osava addirittura infastidirlo.
Buttò con astio i fogli sulla scrivania e livido si versò da bere offrendolo anche all'amico.
- Che cosa vuoi fare? – domandò Zabini, non ci voleva molto per capire lo stato emotivo di Draco. L'amico perdeva la calma ogni volta che solo si menzionava il padre, ora il vecchio Lucius aveva perfino osato mettergli i bastoni tra le ruote. Cosa pensava di fare? Possibile che non capisse che facendo così non faceva altro che allontanarlo, eppure, era certo, che volesse appianare i dissapori; almeno così diceva Narcissa.
Povera donna, forse tra i due Malfoy era proprio la vecchia lady a perdere, ma Blaise non osò dirlo. Draco non ammetteva si parlasse di loro.
- Andrò in Russia -
Blaise storse il naso – vuoi ... -
- Sanno che lui non può impugnare nulla, lui non possiede alcunché, non gli è permesso – ricordò Draco – se hanno permesso che si immischiasse vuol dire che qualcuno lì dentro vuole mettermi con le spalle al muro e io già immagino chi sia -
Draco pensò immediatamente a quel damerino che da quando era diventato il pupillo di Sergey non faceva altro che tagliargli la strada, ricordò con rabbia il momento in cui solo pochi giorni prima l'aveva visto ballare con Hermione alla festa organizzata da Irina. Storse il naso, era lui che voleva incastrare quel giorno, sapeva che ci sarebbe stata una retata, in quella festa c'erano varie persone con conti aperti sia con la giustizia babbana che magica, se non ci fosse stata la Granger sarebbe finito anche lui nel ciclone e addio sogno.
Lo odiava e quel sentimento era reciproco.
- La Granger? -
- Starà via ancora per due giorni -
Blaise annuì ma non osò chiedere ancora a Draco se avesse parlato con lei, era certo,bastava solo guardarlo per capire che non avesse voglia di discutere.
***

Era rientrata solo la notte prima dagli Emirati, era riuscita nell'intento di litigare malamente con Samira. Quella strega aveva osato darle della smorfiosa egoista.
Egoista!
Inaudito.
Lei non era egoista, era la persona più altruista al mondo, aveva sempre pensato agli altri che a se stessa; come osava quella donna che a stento le aveva rivolto la parola si e no cinque volte da quando stava nella casa del marito a etichettarla in quel modo? Samira era gelosa, frustrata e offesa e lei la detestava da quando aveva convinto il marito a lasciare Elisabeth lì con loro.
Era gelosa perché Elisabeth preferiva stare con lei che con l'araba, ma era normale, erano sorelle e benché la bambina non l'avesse capito sentiva il legame di sangue, ma lei odiosa era riuscita a farla rimanere in quella casa.
Frustrata, sì, Samira era anche frustrata; se ne stava rinchiusa dentro quel castello d'oro e poiché non aveva nulla di meglio da fare che renderle la vita un inferno, si era divertita a mettere becco in ogni cosa che faceva con la sorella. Se non fosse stato per Mohammed le avrebbe mostrato come era abile con la bacchetta; stranamente se l'era portata dietro e più volte in quel soggiorno in Medi-oriente l'aveva tolta dalla valigia nella quale l'aveva nascosta.
Offesa , questo punto in realtà era un poco lacunoso. Samira l'aveva accusata di fare come la megera con Mohammed. Megera, lei, da quando Blaise l'aveva accompagnata a fare spese il suo aspetto poteva apparire molto dissimile da una megera .
Hermione ricordò all'istante la rabbia con cui Samira disse quelle parole e solo dopo che fu a casa si ricordò di quell'aneddoto che aveva origliato.
La McGranitt, Samira pensava che lei fosse la figlia della professoressa e di Mohammed.
Strinse le labbra proprio come faceva la sua vecchia insegnante e si mise meglio gli occhiali,sobbalzò rendendosi cono solo in quel momento di quanto quelle illazioni potessero apparire veritiere se non si sapeva la realtà; era austera con quel tailleur nero e i capelli raccolti, ma il suo viso, pensò, era più giovane e solare ...
Le somigliava e se non fosse che era certa di essere una Granger avrebbe creduto anche lei, come Samira, che Mohammed l'aiutasse per amore della sua amata ex.
Invece ...
Hermione strinse le labbra e distolse lo sguardo dallo specchio, Draco, il motivo per cui i suoi genitori avrebbero ripreso a ricordare era solo grazie a Malfoy e al loro patto. Si era scordata di questo particolare, cullata dal fatto che lui la desiderasse, la reputasse bella, si era scordata che era un mezzo per raggiungere qualcosa che ancora le era oscuro.
Sei solo il mezzo, nulla più, alla fine le vostre strade si separeranno.
Fu con queste idee che si avviò agli uffici della B&M, non era attesa e forse nemmeno gradita ma il suo cuore, i suoi occhi, erano desiderosi di vederlo ancora, lui la reputava un fine ma lei purtroppo, desiderava altro.   

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 14, 2017 ⏰

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