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  Era uscita dallo studio di Malfoy come frastornata dalle mille cose che erano accadute: le aveva mostrato le foto dei suoi genitori, le aveva promesso di aiutarla a farli ricordare e infine le aveva offerto un posto di lavoro, il perché lo facesse, era avvolto nel mistero. C'era qualcosa sotto, lui stesso l'aveva ammesso.
- A suo tempo Granger saprai tutto, ora- disse mellifluo – è ancora troppo presto-. L'aveva congedata subito dopo aver convocato Zabini e aver concordato insieme un appuntamento per lei dalla Magicstilista.
Era rimasta spiazzata, poiché non si aspettava che fosse proprio il moro ex Serpeverde ad accompagnarla.
- Tranquilla - disse Blaise Zabini cercando di sembrare a proprio agio, anche se era più che evidente che non si aspettava un tale coinvolgimento – troveremo ciò che ti serve e andremo via, non credo tu abbia voglia di fare un giro per Diagon Alley -
Hermione sbiancò immediatamente e Blaise se ne accorse: lei si vergognava di farsi vedere in giro con lui, un Serpeverde.
Storse il naso stizzito – evita queste espressioni schifate Granger o con lui sarà un inferno -.
Avrebbe dovuto trattenersi dal consigliarla, Draco l'aspettava al varco. La Granger era troppo limpida, un libro aperto. Era logico che si facesse scrupoli per aver accettato l'offerta, era sempre lei la ligia "So tutto io" che cercava di sconfiggere il male, l'amica di Potter che lottò contro il Lord Oscuro. Blaise però intuì che quella ragazza che ora aveva di fronte era solo spaventata, ma non per essersi mischiati con loro, ma proprio per il luogo che aveva menzionato.
Che cosa farà quando dovrà accompagnarlo nei posti da cui fugge?
Draco sapeva che questo per lei sarebbe stata una punizione, la più crudele, per far si che i suoi genitori riprendessero a ricordare. La guardò ancora un attimo, soffermandosi in quelle iridi scure, gli fece pena e solo per questo cercò di non essere completamente ostie.
La Granger era una pedina fondamentale nel piano di Draco, senza di lei tutto sarebbe stato più difficile, se non impossibile.
- Ci vediamo al 339 Oxford Street –
- A Londra?- domandò scettica Hermione, quella era una delle vie più alla moda della città, lei non poteva certo permettere dei vestiti in quei negozi di alta moda.
- Sì, faremo un giro a TOPSHOP TOPMAN , poi andremo a cercare alcune indumenti da strega-
- Strega ... -
- Sì Granger, ti ricordi quando a undici anni ti è arrivata la lettera per Hogwarts e ti hanno spiegato cosa eri, il perché succedevano cose strane quando ti arrabbiavi. Ecco sono felice di ricordarti che anche tu sei una strega... -.
- A dodici – replicò Hermione ricordando quel giorno in cui la professoressa McGranitt era venuta a casa dei suoi per informarli che lei era una strega; ricordò lo sgomento di suo padre e la soddisfazione di sua madre quando la professoressa gli assicurò che la scuola non era un posto dove i perditempo avevano vita facile.
"Si studia signora Granger e anche parecchio ".
Lei aveva fatto così, aveva studiato affondo e aveva appreso, ma ora non frequentava più quel mondo, non più da quando loro erano scomparsi.
Ora poteva ...
- Come?-
- Io sono entrata a Hogwarts a dodici anni, sai è difficile convincere dei babbani sul fatto che hai generato una strega e devi farla istruire in una scuola diversa da quella che hai accuratamente scelto per lei da sei mesi-
Blaise sorrise divertito.
- I tuoi tenevano all'istruzione?-
- Erano entrambi laureati - disse Hermione, Blaise annuì.Ecco perché è diligente, strega o no l'avrebbero ritirata da scuola se non avesse brillato nello studio.
- Beh è bello sapere che ci sono ancora genitori che si interessano ai figli - rispose come una costatazione che per una reale voglia di dialogare con lei; Hermione intuì che quello di Zabini era uno sfogo e non replicò. Stranita lo guardò ancora, erano molte le cose che non sapeva su di lui, ricordava che sua madre aveva cambiato vari uomini nel corso degli anni e forse lo faceva ancora. Chissà com'era stata la sua infanzia, dubitava che sua madre lo coccolasse come faceva la sua e suo padre, aveva capito, era morto ben prima di poterlo prendere in braccio.
- Comunque ci incontriamo alle H.17.00 – disse Blaise. – ora dovresti andare a licenziarti da quel giornale – gli ricordò Zabini e Hermione si sentì improvvisamente più leggera.
**
Arrivò al giornale poco prima delle tre , sapeva di trovarli tutti lì: era mercoledì e dopo la pausa pranzo facevano la solita riunione di redazione. Ci sarebbe stato Johnson e la sua proverbiale calma, Kimberly e la sua arroganza e Leon che era solito lisciare il pelo all'uno o l'altra in base al favore o all'articolo che doveva scrivere.
Ci sarebbe dovuta essere anche lei in quel tavolo ma aveva deliberatamente evitato di rispondere al telefono e ai messaggi che le avevamo inviato. Soddisfatta, avanzò verso l'ufficio del capo sotto lo sguardo attento dei reporter, entrò nell'ultima stanza senza nemmeno bussare e sorrise soddisfatta non appena sei paia di occhi, la fissarono stupiti.
- Granger - disse Johnson, mentre Kimberly sbuffò e Leon storse il naso infastidito per ritrovarsela ancora tra i piedi .
- Salve - disse avanzando fino alla grande scrivania dove erano soliti riunirsi per decidere su quali erano i pezzi buoni da inserire nella rivista.
- Sono venuta a salutarvi- aggiunse seria ma dentro di se le sue viscere ballavano la polka dalla felicità, li aveva ghiacciati con una semplice frase a effetto.
Tutti, nessuno escluso, erano sicuri che avrebbe fallito,loro non sapevano niente di chi era Hermione Granger, di cosa era capace di fare.
Ok si disse, aveva avuto un colpo di fortuna, ma non doveva per forza renderli partecipi, poteva benissimo raccontarli che era riuscita a incantare il capo della B&M in persona e che li lasciava per sempre.
Kimberly rimase basita e per un istante, uno solo, la sua attenzione venne attirata dalla ragazza che da quasi un anno gli mandava rigorosamente di traverso il caffè della mattina.
- Salutarci?! - disse cauta.
- Sì - rispose Hermione guardandola attentamente, era sempre impeccabile sia negli abiti perfettamente alla moda sia nel trucco, i capelli poi erano sempre acconciati. Avrebbe dovuto abbigliarsi anche lei come quella iena bionda per far piacere a Malfoy, strinse i denti, irritata. Quel bastardo l'aveva messo addirittura nel contratto ed era obbligata a farlo se no, non avrebbe più abbracciato i suoi.
- Sì sono stata assunta alla B&M- disse volgendosi ora Johnson.
- Quindi?- disse acida Kimberly – i patti erano che ... -
-Ah si quelli- rispose Hermione sempre guardando il direttore del giornale che ora si fece attento, anche se a guardarlo bene la supponenza di un tempo sembrava abbandonata da molto – sappiamo tutti che è illegale quello che mi avete proposto e poi, non peserete che uno che ha in mano tutta la stampa Inglese si faccia abbindolare dai redattori di un giornale di terza fascia - lo disse guardandoli in viso, sapeva di averli freddati e se ne rallegro con lei, nessuno dei tre, si era mai comportato bene.
- Ah si, e cosa saresti ora una giornalista del notiziario on line? – domandò acida Kimberly, i suoi occhi lanciavano saette mai Hermione, l'aveva vista così furiosa.
- Oh no , collaboro direttamente con il boss – rispose soddisfatta – ho fatto il colloquio con lui ed è stato egli stesso ad assumermi – disse soddisfatta.
Logicamente evitò di raccontare che in realtà non avrebbe fatto la giornalista ma la segretaria, quello si disse a loro non doveva importare.
**

Subito dopo aver lasciato la redazione era rientrata a casa, aveva mangiato e si era cambiata , avrebbe voluto vestirsi un po' elegante ma fuori si gelava e così si era infagottata con giacca, sciarpa e cuffia; ai piedi aveva messo gli stessi stivali imbottiti della mattina .
Corse a perdifiato poiché, decidendo cosa mettersi per impressionare Zabini, aveva fatto tardi.
La metrò per fortuna spaccò il minuto così arrivo in perfetto orario per l'appuntamento. Si girò più volte guardandosi intorno alla ricerca di quel damerino ma di lui non vi era traccia. Sbuffò infastidita e per ingannare l'attesa decise di guardare le vetrine del negozio alla moda che vi era all'inizio della via.
TOPSHOP TOPMAN era uno dei negozi più famosi di Londra, lì si potevano trovare tutte le grandi firme della moda mondiale e non era inusuale incontrare anche le celebrity in un giro di shopping sfrenato. Hermione si avvicinò cauta all'ampia vetrina dove diversi manichini mostravano capi di alta classe.
I primi due indossavano due abiti da sera: uno lungo e blu , l'altro, invece era un trionfo di pizzo e pietre molto sensuale; le scarpe che i manichini indossavano dovevano essere non più basse di dodici centimetri e rigorosamente in pelle e pietre, una vera tortura. Altri manichini indossavano camicie in seta e golfini in lana, altri ancora mostravano cappotti di cascemir dagli svariati colori, uno solo aveva una pelliccia ma quello non lo guardò affatto , poiché contraria a quella barbarie.
Hermione si soffermò un istante a osservare i cartellini e impallidì non appena dive il costo di quegli abiti.
- Tranquilla Granger - la voce divertita di Blaise Zabini le arrivò alle orecchie facendola sussultare dallo spavento – paga Draco –
Hermione si girò di scatto incredula, osservò l'uomo davanti a se e solo in quel momento si rese conto di quanto era affascinate e a modo Blaise Zabini. Aveva un fisico asciutto e slanciato che risaltava grazie agli abiti eleganti che era solito indossare, al collo portava una sciarpa a scacchi beige e nera di una nota marca babbana, il cappotto nero lo ammantava completamente; solo il viso del moro ex Serpeverde era lasciato alle intemperie ma questo non lo piegò affatto, Blaise continuò a guardarla aspettandosi una reazione che non tardò ad arrivare.
- Scordatelo -
- Granger sii seria- disse – non puoi certo permetterti degli abiti qui dentro, a stento ci riescono dei professionisti –
-Allora andiamo da un'altra parte- replicò asciutta, non aveva alcuna voglia di ricevere l'elemosina da quel demente di Malfoy.
Essere in debito con lui non rientrava nei suoi piani.
- No - rispose fermamente – si compra qui e poi da Priscilla -
- Chi è Priscilla? – chiese Hermione, a cui quel nome non diceva nulla.
- La Magicstilista di Diagon Alley, è una vecchia amica- spiegò Blaise
- Tua o di quello la - Blaise soffocò una risata non appena intuì che Il "quello la", in questione, altro non era che il suo migliore amico.
Chissà che avrebbe detto, se avesse saputo, come lei lo chiamava.
-Di entrambi – disse secco – è fidata e di questi tempi Granger è meglio circondarsi di persone fidate-.
Hermione storse il naso cercando di trattenersi, ma non ci riuscì. Fu più forte di lei.
- Io non sono una persona fidata Zabini, non una vostra almeno- disse acida.
- Tu - rispose lui guardandola negli occhi – servi alla causa-
Hermione deglutì ma non replicò. Già lei serviva alla causa, ma quale era questa causa?
Doveva scoprirlo, dove assolutamente capire cosa tramavano quei due.
- Entriamo - aggiunse Zabini avviandosi verso l'entrata del negozio, dove due commesse li accolsero con tutti gli onori. Una era rossa e sembrava sprizzare brio da ogni poro, Silvie così si chiamava, si era subito incantata agli occhi e al portamento di Zabini, ma questo non la stupì affatto. L'altra, Hanna, era più introversa e benché fosse anche lei molto carina con quei capelli neri a caschetto e il viso da bambola, Zabini non la degnò di una sola occhiata. In effetti, non considerò nemmeno la rossa constatò Hermione, si rivolgeva a loro con rispetto ed educazione, in nessun modo indugiò sul loro corpo che , visto la scollatura della divisa, era ben visibile.
- Salve - disse Zabini stringendo la mano alle due – dobbiamo rinnovare il guardaroba e non badiamo a spese-
Hermione si sentì come Giulia Robert in Pretty Woman e impallidì non appena vide gli occhi delle commesse brillare.
Anche loro avevano pensato alla stessa cosa, arrossì vistosamente ma non osò dire nulla. Che cosa poteva dire: Che non stavano insieme? Che non andava a letto con lui. A loro , in fondo , cosa importava?

Hermione rimase estasiata da quello sfarzo a cui non era abituata, non poté nulla quando Zabini la costrinse davanti alle commesse ad indossare e sfilare con tutta la collezione di Armani e Chanel.
- Girati - disse Zabini mentre Hermione titubante si guardava allo specchio. Non aveva mai indossato un tale splendore d'abito, questo era in seta verde smeraldo, molto simile al verde di Serpeverde, il bustino era stretto con scollo a cuore, la gonna le arrivava ai piedi ed era ampia e fluttuante. Si sentiva una regina.
-Mi sembra perfetto- disse Zabini rivolgendosi alle commesse
– Sì – rispose la rossa -nemmeno le modelle lo indossano meglio- concluse sorridendo a Hermione che la guardò preoccupata.
- Concordo – disse ancora Zabini annuendo,mentre gli occhi gli brillarono soddisfatti.
Draco rimarrà senza parole, chi se lo immaginava che la Granger nascondesse tutto l'armamentario sotto quei vestiti di pessimo gusto.
Oh si, questa volta non voglio perdermi lo spettacolo, ci sarà da divertirsi.
Comprò molti abiti da sera e da cocktail , sia di pizzo sia di seta, alcuni abiti per l'ufficio e altri per il tempo libero.
Riuscì ad imporsi per non prendere alcuna pelliccia.
- Granger ti ricordo che dovrai andare in Russia la settimana prossima-
- Russia - ripeté la commessa – deve per forza portarsi una pelliccia-
-Non indosserò mai dei cadaveri- disse livida pronta a battagliare con tutti su quel punto.
- Beh, ci sono queste- disse – sono ecologiche sono di Stella-
Hermione sollevò gli occhi al cielo: ecco la stilista preferita di Kimberly, impallidì quando vide quanto la sua ex capo spendeva in abiti ma non poté opporsi a Zabini che decise che grazie a quella stilista avrebbe indossato un capo abbastanza caldo per la Russia.
- Abbiamo finito- Chiese Hermione esausta , constatando che aveva provato quasi tutti gli abiti di quell'immenso negozio.
- Il reparto intimo?- chiese Zabini
- Non oserai- sibilò tra i denti la Granger, mentre le commesse arrossirono. La rossa continuava a guardare prima lei e poi Zabini cercando di leggere se tra di loro c'era qualcosa, Hermione era stufa marcia di quegli sguardi . Come faceva a non capire che non avevano nulla in comune. Troppo perfetto lui , troppo pacchiana lei.
-Signorina, potrebbe accompagnare la mia amica nel reparto intimo e mi raccomando non badi a spese. Le serve tutto- aggiunse.
Hermione non poté far altro che seguire quelle due e provò ogni cosa: completi molto sexy in seta e pizzo, e altri in cotone, brasiliane e tanga, body e baby-doll, fino ad arrivare alla guepiere e alla sottoveste in seta.
Prese molte cose totalmente diverse dalle solite mutandine di cotone su cui erano disegnati gli animali. Fece scorta di quelle autoreggenti che la commessa, quella con i capelli neri a caschetto, le consigliò quando avrebbe indossato gli abiti, poiché erano le uniche che non lasciavano il segno.
Si rassegnò, infine, perché anche in quel piano spese un capitale, ma alla fine fu rincuorata poiché non erano soldi suoi.
Alla fine, dopo che Zabini pagò senza fiatare e aver concordato con il responsabile di farsi recapitare gli acquisti direttamente a casa, andarono dalla magic stilista.
La visita a Diagon Alley durò veramente poco.
Priscilla , una strega tarchiata e non più giovanissima, li accolse nel suo laboratorio poco lontano dalla Gringott, per fortuna nessuno badò a loro intenti a ripararsi dalla pioggia battente. Hermione e Blaise concordarono che bastavano due vesti da strega e che il nero e il bordeaux fossero i colori che più le stavano bene. La Magicstilista si limitò ad annuire e infine prese le misure nel più assoluto silenzio.
Blaise si accomodò nella poltroncina color magenta che stava di fronte alla pedana dove Priscilla prendeva le misure, distrattamente si guardava intorno prima che la sua attenzione non fu catturata dalla Gazzetta del Profeta abbandonato sul piccolo tavolino al lato della poltrona.
Hermione osservava attentamente cosa la Magicstilista facesse grazie allo specchio che aveva davanti e fu la prima ad accorgersi della bella ragazza dai lunghi capelli neri e il viso gentile, che la fissavano sgomenti.
- Astoria ! – strillò la Magicstilista, pungendo distratta Hermione con uno spillo.
La giovane boccheggiò senza proferir parola guardando prima Hermione e poi Zabini che sembrava avesse visto un fantasma.
- Astoria che ... - cercò di dire Blaise, ma la giovane girò le spalle e fuggì. Zabini rimase imbambolato titubante sul rincorrerla o meno.
- Benedetta ragazza! - disse Priscilla – mi ha fatto prendere un colpo spuntando all'improvviso e ti ho punto, scusami-
- Chi è?- domandò Hermione quando Zabini finalmente si decise a uscire da li per andare a rincorrerla.
- Astoria Greengrass. Non la conosci, lavora al ministero della magia. Una ragazza molto in gamba, un poco timida ma molto in gamba -.
- Sembrava sconvolta- riflettette Hermione a voce alta.
- Beh, Blaise è da alcuni anni che non si fa vedere in giro, da quanto so ... - aggiunse la strega- lei aveva un debole per lui o era per Draco ?- si domandò grattandosi la testa con fare pensieroso - fatto sta, che vederlo qui con te deve averla sconvolta - terminò.
Già, avrebbe sconvolto chiunque, si disse immaginando lo shock che potrebbe causare ai suoi amici se la vedessero con Blaise Zabini.
Se la vedessero con Draco Malfoy.
Hermione sorrise amaro guardandosi allo specchio mentre il silenzio calò nuovamente nel piccolo laboratorio sartoriale di Priscilla, Blaise rientrò poco dopo si sedette nella poltrona e fissò il vuoto.
Forse Astoria Greengrass era stata la sua fidanzata o forse era la promessa di Draco e lui ne era segretamente innamorato, fatto sta, che vederla l'aveva sconvolto tanto da zittirlo.
Interessante pensò Hermione. Avrebbe scoperto tutti i loro punti deboli, non poteva permettersi di essere l'unica esposta al ricatto.
Malfoy e Zabini erano convinti di aver in mano le redini del gioco ma non sapevano in che guaio si erano cacciati.  

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